ELLIOTT ERWITT, IL FOTOGRAFO CHE HA IMMORTALATO CELEBRITÀ AMERICANE ED EUROPEE: MOSTRA AD AOSTA FINO AL 24 GIUGNO

GESSICA ARTERO –  07.04.2012

N.Y. 1956 M. Monroe di E. Erwitt, Hôtel des Etats Ao

AOSTA – «Avere in Valle d’Aosta un’esposizione dedicata ad un artista internazionale quale Erwitt significa per l’assessorato proporre al pubblico di residenti e turisti un’iniziativa di approfondimento e svago di alto profilo», esordisce Laurent Viérin, assessore all’Istruzione e alla Cultura durante l’inaugurazione della mostra «Elliott Erwitt. Icons», svoltasi venerdì 23 marzo nella sala espositiva Hôtel des États di Aosta.

Santa Monica California 1955 di E. Erwitt, Hotel des Etats Ao

Fino al 24 giugno, quarantadue tra gli scatti più significativi di Elliott  Erwitt, scelti dal celebre fotografo di fama internazionale, francese  ma statunitense di adozione, che, entrato agli inizi degli anni cinquanta nella prestigiosa agenzia Magnum Photos, per volere del  fondatore  Robert Capa, nel 1968 ne assunse la presidenza. Non solo per l’agenzia Magnum ma lavorò anche per  importanti riviste patinate e aziende internazionali, fra le quali l’italiana Lavazza. La passione della fotografia lo porta ancora ad essere, superati gli ottant’anni,  un professionista attivo.

Paris 1989 di E. Erwitt, mostra ad Aosta

La sala allestita nello stesso edificio dove ha sede il Municipio della città, in piazza Émile Chanoux 8,  presenta alcune delle immagini per le quali  l’allora giovane fotografo riscosse un’immediata notorietà nel mondo della fotografia e gli valse  presto una popolarità internazionale,  ancora viva oggi tra le giovani generazioni. Come non ricordare il “famoso” bacio di due innamorati riflesso nello specchietto retrovisore di un’automobile, scattato in Provenza nel 1955, o i ritratti del rivoluzionario Che Guevara e dell’attrice americana Marilyn Monroe che ha fatto innamorare uomini illustri, o ancora una bellissima Grace Kelly al ballo di fidanzamento e il viso  malinconico della first lady  Jacqueline Kennedy al funerale del marito John Fitzgerald.

È una serie di autoritratti di Erwitt, mai  esposti finora, ma solo pubblicati in libri editi dall’artista, dai tratti sarcastici e ironici, che conferisce quell’unicità alla mostra valdostana. Accanto alle immagini artistiche pubblicitarie e di moda con  personaggi celebri appaiono  quelle che ritraggono la gente comune e in cui al centro dell’attenzione sono il  paesaggio, la metropoli, e la denuncia sociale. Fotografie, queste, che rivelano la professionalità e la straordinaria abilità narrativa sviluppate negli anni da Erwitt.

Figura eclettica di fotografo, saggista, pubblicitario, documentarista, commediografo, e grande viaggiatore,  Erwitt, proveniente da una famiglia  di emigrati russi, nacque  a Parigi nel 1928 e  si trasferì nel 1939 negli Stati Uniti, dopo aver trascorso un breve periodo in Italia e in Francia (per la biografia si veda www.elliotterwitt.com). Prima gli studi alla Hollywood High School e  lavoro in un laboratorio fotografico per inseguire la sua passione, poi  il ritorno in Europa dove iniziò la sua carriera professionale, viaggiando in particolare   in Italia e in Francia e  poi ancora negli Stati Uniti  chiamato dall’esercito nel 1951, due anni prima di lavorare per l’agenzia Magnum che gli segnerà inesorabilmente il suo destino.

Organizzata dall’assessorato regionale per la Cultura, in collaborazione con il centro di progetti per la fotografia d’autore «Sudest57» di Milano (www.sudest57.com) la mostra  «Icons», a ingresso gratuito, è visitabile da martedì a domenica, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.  Le opere della mostra sono illustrate in un un volume trilingue italiano francese e inglese, edito da Silvana Editoriale.  

Per info: fino al 24 giugno mostra «Icons» di Elliott Erwitt, Hôtel des Etats di Aosta, tel 0165.300 552 oppure assessorato servizi attività espositive: u-mostre@regione.vda.it    www.regione.vda.it/cultura

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