MERCOLEDÌ 31 OTTOBRE

TORINO – A  Palazzo Civico è stato ricordato ieri mattina, martedì 30 ottobre,  il cardinale Martini.  Lectio magistralis di Padre Bartolomeo Sorge.  Continua

Ricordo- Martini-Torino

In ricordo del Card.Martini, padre B. Sorge, padre V. Denora e mons. Cesare Nosiglia , Palazzo Civico 30 ottobre

Intitolata al  “Cardinal Martini:un’eredità da non disperdere”, l’iniziativa si è svolta nella Sala Rossa in cui a Giovanni Maria Ferraris, presidente del Consiglio comunale, che ha ripercorso la biografia del gesuita, appellandolo ” un simbolo del dialogo ecumenico e interreligioso, aperto al confronto con il mondo laico e con i grandi interrogativi dell’uomo, come ha dimostrato di essere, nel suo piccolo, anche la nostra Città”,   è seguita l’introduzione di  padre Vitangelo Denora, direttore dell’istituto Sociale presso il quale il cardinale Martini studiò.

 

Tre le eredità  lasciate dal cardinale,  personale, ecclesiale e  civile, secondo  Padre Bartolomeo Sorge. Ebbe  un amore appassionato per la Bibbia.  All’indomani del Concilio Vaticano II il cardinale osservava la necessità di  alimentare uno spirito collegiale e sinodale per risolvere i nodi lasciati aperti dal Concilio stesso, quali  la posizione della donna nella società e nella chiesa, responsabilità dei laici, sessualità, disciplina del matrimonio, rapporto fra democrazia e valori. Infine,  istituì “la cattedra dei non credenti” perché  sosteneva  il dialogo  tra credenti e non credenti per  costruire percorsi comuni.

Poi  l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia ha portato la testimonianza di ricordi personali e si  è soffermato su riflessioni del cardinale Martini ispirate ai temi della laicità positiva, non contrapposta alla fede cristiana, all’etica del lavoro, della finanza e della politica.

Infine  il  sindaco Piero Fassino ha voluto sottolineare il suo ruolo di  “ educatore,capace di scuotere la coscienza collettiva su un tema oggi critico, quello dell’etica  pubblica, il ricondurre i propri comportamenti all’interesse generale”. “Una fede salda”, quella del cardinale Martini,  ha ricordato Fassino, che lo ha visto affrontare “con innovazione e rispetto temi delicati inerenti la sessualità, la bioetica, l’antropologia, guardando prima di tutto alla vita delle persone, alla capacità della Chiesa di accogliere l’uomo”.

Fassino conclude citando una descrizione del cardinale data dal priore della comunità di Bose, Enzo Bianchi, “il cardinale Martini è stato un Padre della Chiesa dei tempi moderni”.