LA RINASCITA DELLO STADIO FILADELFIA

Il 25 maggio 2017 “IL RITORNO A CASA”

Antonino Calandra. 05.05.2017

TORINO – Il 24 maggio ci sarà la scopertura dei Pennoni della Memoria e della targa a don Aldo Rabbino; il 25 maggio, Torino e l’Italia assisteranno in diretta, alla benedizione e al taglio del nastro del ricostruito Stadio Filadelfia da parte delle autorità. Evento sportivo e storico atteso da anni!

Nella giornata di giovedì dalle ore 10,00 alle 20,00 è ammessa a tutti la visita all’impianto senza prenotazione, i cittadini, i tifosi potranno ammirare  i Pennoni intitolati ai Campioni che hanno fatto la storia del Toro ed i pannelli dei “Cuori Granata” con i nominativi dei donatori. L’inaugurazione del campo avverrà sabato, 27 maggio, pomeriggio con il quadrangolare “1° Memorial don Aldo Rabbino” tra squadre esordienti (classe 2004) di Torino, Vercelli, Alessandria e Novara: città che, con la sola assenza di Casale che non dispone di calciatori della categoria, rappresentano la storia calcistica piemontese.

Lo Stadio Filadelfia viene costruito nel 1926 per felice intuito del Presidente del Torino, Enrico Marone Cinzano, su progetto di Miro Gamba. Il 17 ottobre 1926 si inaugura l’impianto alla presenza di Umberto II di Savoia e della Principessa Maria Adelaide e, alla partita svolta contro la Fortitudo Roma e vinta dal Torino per 4 a 0, sono presenti 15 mila spettatori. Nel 1928 con l’aggiunta delle due curve, la capacità di ricezione salì a 30 mila spettatori. Lo stadio ospitò le partite casalinghe del Torino sino al campionato 1962/63, contribuì a creare la leggenda del Grande Torino, imbattuto per sei anni e vincendo sei dei suoi sette scudetti. Dal campionato 1963/64 i granata si trasferirono allo Stadio Comunale usando il Filadelfia solo per le sedute di allenamento, sino al 1989 quando, per la cattiva manutenzione, lo stadio cadde in un grave stato di degrado.

LA RICOSTRUZIONE. Dopo innumerevoli traversie il 27 settembre 1994 ne venne dichiarata la completa inagibilità a causa di innumerevoli crolli, con la conseguenza che il 18 luglio 1997 iniziarono i lavori di demolizione. Solo nell’anno 2006 inizia il capitolo della ricostruzione del Filadelfia grazie all’iniziativa dei tifosi e alla disponibilità dell’allora Assessore allo Sport della Città Renato Montabone, ma anche grazie all’azione dell’Assessore Giuseppe Sbriglio, successore di Montabone. Alla costituzione nel marzo 2011 della Fondazione Stadio Filadelfia partecipa il Comune di Torino, la Regione Piemonte, il Torino F.C. e sette associazioni di tifosi: i rappresentanti delle curve Maratona e Primavera, l’Associazione Memoria Storica Granata, il Circolo Soci del Torino, l’Associazione ex Calciatori Granata, gli Angeli del Filadelfia ed il Comitato Dignità Granata. Nel 2013 viene approvato il piano di fattibilità. Nel 2014 la Fondazione affida a  SCR Piemonte l’incarico di stazione appaltante per la realizzazione dell’intero processo costruttivo. Il 17 ottobre il Presidente della Fondazione, Cesare Savoldi, succeduto a Luigi Chiabrera, procede alla posa della prima pietra del nuovo Stadio Filadelfia, insieme agli Assessori Stefano Gallo e Giovanni Maria Ferraris, Urbano Cairo e Paolo Pulici, con la benedizione di don Riccardo Robella, data la recente scomparsa del Presidente Onorario della Fondazione, don Aldo Rabino.

IL NUOVO STADIO. Concepito come “Casa del Toro”, è un impianto sportivo dotato di un campo principale in erba e riscaldato con quasi 4.000 posti e di un campo secondario anch’esso in erba riscaldato, destinati ad ospitare allenamenti della prima squadra e partite della formazione Primavera. Nel complesso ci sarà la sede del Torino F.C., la sede della Fondazione Stadio Filadelfia e una foresteria per i ragazzi del settore giovanile, compresi nel secondo lotto di lavori, ed il Museo del Torino che costituisce il terzo lotto di lavori.

CROWDFUNDING. Il 17 ottobre 2015, è stato avviato anche il progetto di raccolta fondi dai tifosi “Insieme per il Fila” promosso dalla Fondazione Filadelfia, che ha permesso ad oggi di raccogliere donazioni per circa 800.000 euro, destinati al completamento delle opere del secondo e terzo lotto.