ORDINE DEI GIORNALISTI DEL PIEMONTE

Partecipata assemblea per l’approvazione del bilancio

Antonino CALANDRA, 26.03.2019

TORINO – L’Ordine dei giornalisti del Piemonte, si è riunito domenica 24 marzo 2019 a Palazzo Ceriana Mayneri per per l’approvazione del bilancio consuntivo 2018 e preventivo 2019, dopo un ricco dibattito sui problemi della categoria entrambi i bilanci sono sostati approvati all’unanimità.

Il Presidente dell’Ordine Alberto Sinigaglia ha letto l’interessante messaggio, del Segretario dell’Associazione Stampa Subalpina, Stefano Tallia, impegnato fuori sede, all’assemblea degli iscritti. Di seguito interamente pubblicato.

Caro Presidente, care consigliere e cari consiglieri, care colleghe e cari colleghi, un impegno precedentemente assunto all’estero mi costringe a rinunciare all’annuale assemblea dell’Ordine e, tuttavia, non voglio farvi mancare il mio saluto in un momento di grande delicatezza per la categoria. Proprio domani inizieranno gli Stati Generali dell’informazione, promossi dal Governo, un appuntamento del quale non conosciamo ancora le finalità e al quale credo sia giusto approcciarsi con fiducia e al tempo stesso con prudenza. Non perché il nostro settore non necessiti di ridefinire regole e principi di sostenibilità economica, ma perché non va dimenticata la difficile interlocuzione avuta con questo Esecutivo nei mesi passati. Se è positivo che chi guida il paese sia passato dagli insulti alla volontà di dialogo, non vanno sottovalutate le dichiarazioni rese anche recentemente da altri rappresentanti del Governo volte a sminuire il ruolo dell’informazione professionale. Da questo punto di vista non posso che associarmi alle parole usate dal professor Valerio Castronovo in questa stessa sala, lunedì scorso, all’atto della consegna del tesserino di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti: solo una stampa libera e indipendente può essere garanzia di buon funzionamento delle regole democratiche del paese.Tuttavia, a minacciare la libertà dell’informazione è anche la crisi del settore che taglia i posti di lavoro, non offre prospettive stabili per i giovani e riduce i compensi a livelli divenuti ormai inaccettabili. La libertà – va detto con grande chiarezza – ha anche a che vedere con le condizioni economiche; e lo sfruttamento del lavoro, che esiste in troppe realtà editoriali, mina questo bene fin dalle fondamenta. In un quadro tanto complesso, un elemento positivo c’è: dopo anni di contrapposizioni spesso sterili, la categoria, attraverso tutti i suoi enti, ha ripreso a parlare con una voce sola, trasferendo a livello nazionale quel modello di collaborazione adottato da tempo nella nostra regione. Ora, però, è giunto il tempo di compiere un ulteriore salto di qualità e anche in questo il modello della “Casa dei Giornalisti” torinese, che grazie anche al Circolo della Stampa ha ripreso a parlare e dialogare con la città, può esserci di aiuto.I giornalisti, da soli, non potranno infatti affrontare le battaglie e le sfide delle quali vi ho appena detto. Per farlo è necessario che i temi dell’informazione tornino al centro del dibattito pubblico, come lo furono nella stagione della battaglia contro i conflitti di interesse e contro le leggi bavaglio.Quando si spegne la luce in una redazione, come accaduto ad esempio nella nostra regione in numerose emittenti radiotelevisive, non si infligge solo un danno all’occupazione: si mette a tacere una voce indispensabile per il confronto democratico. Tenere accese quelle luci è compito nostro, ma dev’essere compito di una società che non vuole piegarsi all’oscurantismo, male che ha ripreso a diffondersi in troppi angoli d’Europa.Unicuique suuum, a ciascuno la sua parte. Il sindacato dei giornalisti, statene certi, l’ha fatta e continuerà a farla. Buon lavoro e buona domenica a tutti.

Stefano Tallia
Segretario Associazione Stampa Subalpina

IMPORTANTE: Il Consiglio di Disciplina ha avviato i procedimenti previsti per gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti che risultano “inadempienti totali” all’obbligo di formazione e aggiornamento professionale. Lo fa in ottemperanza alle linee guida dell’Ordine Nazionale dopo aver ricevuto dall’Ordine del Piemonte l’elenco degli iscritti che non hanno mai acquisito nessun credito formativo in cinque anni. L’obbligo di formazione per gli iscritti al nostro Ordine è infatti legge dello Stato dal 1° gennaio 2014.Gli iscritti totalmente inadempienti – giornalisti professionisti e giornalisti pubblicisti – hanno la possibilità di indirizzare documentazione e memorie difensive a: info.ordine@odgpiemonte.it