OSSIGENO-OZONO TERAPIA

La nuova frontiera della medicina?

Ilaria Destefanis, 18.01.2017

“Avevo dolori fortissimi, non resistevo più. Ero demotivata e non c’era farmaco che mi portasse benefici duraturi. ”Certamente in molti si riconosceranno nelle parole di Alessandra Ferraro, vice caporedattore Rai ospite della puntata di Medicina Amica del 17 Gennaio 2017, condotta da Antonella Baronio su Telecolor. Questa volta in campo non come corrispondente, ma come testimone diretta delle sorprendenti potenzialità di una terapia di cui si parla ancora poco: l’ossigeno-ozono terapia.

Afflitta da un’ernia del disco ormai diventata invalidante, rassegnata alla prospettiva di un intervento invasivo dopo aver fatto il possibile per evitarlo, ha trovato la soluzione definitiva nelle sedute di ossigeno-ozono terapia del medico Professor Dario Apuzzo, direttore scientifico dei centri di medicina riabilitativa Salute Ok e presidente dell’AIRO, Accademia internazionale ricerca in ossigeno-ozono terapia, anch’egli ospite del programma di Antonella Baronio e fonte di preziose informazioni.

Molti sono ancora scettici sulla possibilità che insufflazioni o flebo di un elemento così naturale come l’ozono possa apportare benefici tanto notevoli e duraturi alla salute dei malati, ma i risultati raggiunti con la ricerca e l’azione sul campo sono ormai evidenti: senza alcun dolore né effetti collaterali si è ottenuto il successo terapeutico nell’85-90% dei casi, risparmiando ai pazienti lunghe terapie farmacologiche a volte dannose.

Ma quali sono i campi d’applicazione reali della terapia? Spiega il Prof. ApuzzoLa carenza d’ossigeno è alla base di moltissime patologie, anche dell’invecchiamento. Dove ci sono processi neoplastici, infiammatori, degenerativi c’è una carenza d’ossigeno e l’ossigeno-ozono terapia in tutti quei casi può essere decisiva”.

I campi d’applicazione della terapia, sia come complementare che principale, sono quindi vastissimi: nella cura delle maculopatie e di altre patologie oftalmiche grazie all’azione microscopica dell’ozono trasportato dal sangue fino ai capillari dell’occhio; nelle malattie croniche, spesso degenerative, come l’artrosi, la colite ulcerosa, le patologie dell’apparato digerente; in ortopedia, contro patologie come l’ernia, devitalizzata e resa inerte dal gas; in oncologia, come prevenzione, dato lo sviluppo dei tumori in mancanza di ossigeno, e come aiuto contro gli effetti collaterali della chemioterapia; contro le cefalee e l’ipertensione per l’azione vasodilatante dell’ozono; nelle patologie cardiovascolari, migliorando la plasticità dei globuli rossi e la fluidità del sangue. Quest’ultima applicazione è significativa anche e soprattutto per gli anziani, la cui vita quotidiana può essere migliorata grazie alla possibilità di ossigenare il sangue con l’autoemoterapia (ossigenazione del sangue per via endovenosa) e quindi di evitare l’utilizzo dell’ossigeno a casa. Anche per la cura dei bambini, che spesso rischiano di soffrire in particolar modo per le somministrazioni dei farmaci, le insufflazioni di ozono rapide ed indolori possono rappresentare un valido alleato.

Secondo il Prof. Apuzzo, la terapia può essere fondamentale non solo in presenza di patologie, ma anche nei percorsi pre e post operatori: “Laddove si prepara il campo con un sistema cardiocircolatorio fluido e ossigenato che combatte eventuali stati infettivi, questo aiuta il successo e il miglior risultato dell’intervento.”

E ancora, significative le applicazioni nel campo dell’estetica e del benessere contro la cellulite, i capillari fragili, l’invecchiamento della pelle, le rughe: l’ossigeno-ozono terapia in questi casi è una “biorivitalizzazione”, non un filler né un farmaco ma una semplice ossigenazione dei tessuti. Ossigenazione fondamentale anche per l’umore dei pazienti, coinvolti in un circolo virtuoso di benessere che abbraccia tutte le parti del corpo e la mente.

Nell’avvicinarsi a questa terapia, però, occorre un’attenta valutazione del professionista a cui ci si sta affidando. “L’ozono è un’ottima terapia ma deve essere praticata dalla giusta mano. È importante dare quest’arma potente in mano a persone che la sanno usare bene.”  afferma con determinazione la Dott.ssa Ferraro, che prima di essere curata dal Dr. Apuzzo aveva provato un ciclo di sedute di ossigeno-ozono terapia in una clinica privata, doloroso oltre che inutile a causa della poca competenza dei medici della struttura. Per evitare che chi si improvvisa ozonoterapeuta crei sfiducia nei pazienti, è fondamentale la formazione: all’Università La Sapienza di Roma esistono già dei corsi di alta formazione in ossigeno-ozono terapia, non solo per medici ma anche per veterinari, per formare nuove generazioni di professionisti che siano in grado di effettuare con competenza una terapia che può essere risolutiva per moltissimi pazienti (per tutte le informazioni sulle caratteristiche dell’ossigeno-ozono terapia e i corsi di formazione www.accademiaozono.com).

Nel momento in cui si ritrova a soffrire di una patologia che provoca dolore e spesso anche paura, il primo istinto del paziente è quello di rifugiarsi nella “medicina classica” degli interventi e dei farmaci, diffidando di terapie che a prima vista appaiono troppo blande per essere funzionali; i medici stessi in molti casi sono i primi a dubitare delle nuove terapie, non conoscendone fino in fondo le potenzialità e influenzando così le scelte dei pazienti. Tuttavia, potrebbe essere buona norma informarsi autonomamente, vagliare tutte le possibilità terapeutiche e tentare prima un passo nella direzione di una medicina naturale e meno invasiva, ma non per questo meno efficace, come l’ossigeno-ozono terapia. La dimostrazione più chiara dei risultati sono le reazioni dei pazienti: “Mi sono riappropriata della mia vita.” conclude Alessandra Ferraro, con il sorriso di chi ha ritrovato la salute.