+ Dal Vangelo secondo Marco (Mt 17,14-20)

In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». 
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
 
Parola del Signore
 
Gli Apostoli, scesi dal monte Tabor, si scontrano con un problema: non riescono a guarire il ragazzo epilettico. Un padre disperato, la folla, i discepoli inermi e rinunciatari: non sono stati capaci di scacciare il demonio dal suo corpo. Gli Apostoli, di fronte al fallimento, sono confusi. Il padre è perplesso, dubbioso, la sua fiducia vacilla: “Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci” (Mc 9,22). Ed è proprio da una lettura parallela di questo stesso brano narrato dall’evangelista Marco che desidero partire:
 
Se tu puoi!? Tutto è possibile per chi crede! (Mc 9,23). Certo che tutto è possibile! “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo monte: «Passa da qui a là», e passerà; e niente vi sarà impossibile” (cfr. Mt 17,20). Il dubbio. La poca fede. Sono questi i limiti del cristiano. Se noi fossimo capaci di abbandonarci completamente a Gesù, di credere pienamente in Lui, davvero potremmo tutto!
 
Gesù può operare il Miracolo e salvare il fanciullo, ma il padre deve fare il primo passo: abbandonare il dubbio e credere. “Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!»” (Mc 9,24). La fede ritrovata del padre permette di ottenere la guarigione del proprio figlio.
 
Dove voglio portarvi questa sera, amici? Vorrei farvi riflettere su questi due aspetti:
 
  • Il Male, il Maligno, il demonio, o come altro lo vogliamo chiamare… è forte in misura della nostra paura. Il potere del male ci opprime e ci aliena. Il Nemico fa in modo che viviamo nella paura (cfr. Mc 5,2-4). Più lo temiamo, più si rafforza. Questo non vuol dire che non lo dobbiamo temere… anzi, ma non dobbiamo permettere alla paura di paralizzarci. Non dobbiamo cadere vittime di ansia ingiustificata, sconforto, depressione… terreno fertile per il Maligno. Lui si annida in queste condizioni che rendono l’uomo più fragile.
  • Gesù ha vinto il male. Lo vince e lo vincerà sempre: “Abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!” (Gv 16,33). Se avremo fede potremo anche noi scacciare i demoni: “I segnali che accompagneranno coloro che credono sono questi: scacceranno i demoni nel mio nome!” (Mc 16,17). Bisogna credere in Dio, credere nel Vangelo, ascoltare e mettere in pratica la Parola. Con Gesù al nostro fianco non dovremo temere nulla. Abbandonare il dubbio e credere, come fece il padre del ragazzo epilettico.
     

Sì, perchè la forza del cristiano è tanto più grande quanto più egli ha fede in Dio!

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Volto di Cristo” del pittore 1525, olio su pannello, 286×235 mm, Museo Getty Center, Los Angeles