DALLO STATUTO DEI LAVORATORI ALLE FABBRICHE 4.0

Come adattare una riforma storica ai tempi odierni

Valeria Noci, 04-02-2017.                       FOTOGALLERY

TORINO – Quale modo migliore per ricordare una delle più importanti riforme nella storia della Repubblica italiana se non in occasione della presentazione del libro “Quando l’operaio diventa cittadino, Statuto dei Lavoratori: una storia di diritti” di Alessandro Parola ? Sono passati quasi 50 anni, ma la legge n. 300 del 1970, continua ad essere motivo di dibattito e confronto più che mai attuale per le problematiche odierne.

La Fondazione Donat-Cattin, sempre molto attenta riguardo queste tematiche, propone così un nuovo confronto in occasione di questa pubblicazione, tenutosi venerdì 3 febbraio presso la Sala Didattica del Polo del 900 di Torino (sede della Fondazione stessa).

Donat-Cattin è ricordato come il “ministro dei lavoratori” e non “del lavoro”, come lui stesso amava definirsi, per la sua lunga battaglia per i diritti dei lavoratori, a partire dal suo ingresso nelle Acli e nella Cgil/Corrente sindacale cristiana nel 1945.

Lo Statuto di lavoratori può sembrare alle generazioni odierne un evento ormai lontano nel tempo, mentre nel corso del dibattito ci si rende conto che queste tematiche sono più che mai attuali. Questa riforma è stata definita da Bruno Manghi come “un capolavoro non normale” a causa delle circostanze difficili in cui è nata.

Ma la domanda principale da porsi è: come adattare questo Statuto alle esigenze del mondo del lavoro odierno? Questa  domanda per il momento non ha ancora trovato risposta, ma solo attraverso incontri e dibattiti come questo si potrà giungere ad una soluzione. In un mondo che si evolve così velocemente grazie alla digitalizzazione e che ha portato alla nascita delle cosidette “fabbriche 4.0” sono nate nuove figure lavorative e nuove modalità di prestazione. Tra queste è sempre più diffuso lo  “smart  working”, detto anche lavoro agile, si tratta di una nuova forma di lavoro dipendende ma con modalità di svolgimento più flessibili, che come sottolineato da Cesare Damiano, Presidente Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, potrebbe rendere necessaria la rivoluzione del concetto dell’orario di lavoro. E spiega come in questa nuova tipologia di prestazione lavorativa si presentino nuove problematiche come quella del controllo: “Legislativamente parlando abbiamo iniziato a pensare al diritto alla disconnessione: c’è un tempo del silenzio“. La digitalizzazione ha portato ad uno scambio di informazioni continue e repentine che sta causando un’invasione del tempo libero che spesso si fa fatica a scindere da quello lavorativo, viene richiesta una continua connessione e disponibilità ma ciò va contro ogni principio di tutela dei lavoratori.

Con queste emergenti forme di lavoro infatti possono nascere nuove forme di soppruso e violazione dei diritti. E sottolinea “Il Capitalismo finanziario è indifferente al destino delle persone, alla loro retribuzione e alla loro dignità. Siamo entrati nelle legge della giungla: se qualcuno cade lo calpesti e vai avanti; pur di arrivare prima si sacrifica la dignità del lavoro e si trasforma il lavoro in merce. Sarà infatti compito delle nuove generazioni far fronte a queste problematiche e cercare il giusto compromesso tra capitale e lavoro.

Come sottolineato da Tiziano Treu infatti sarà infatti di vitale importanza reinterpretare i diritti del lavoratore in modo più complesso, e a questo proposito sottolinea quanto sia fondamentale il diritto alla formazione continua, per permettere ai lavoratori di stare al passo con i tempi.

——————————————————–

Fotogallery di Carlo Cretella

{photogallery}images/stories/Fotogallery2017/Lavoratori/{/photogallery}