LE NOTE DI “NOTRE DAME DE PARIS” RIECCHEGGIANO A TORINO

A grande richiesta, il musical di Riccardo Cocciante al Pala Alpitour dal 10 al 12 febbraio

Romina Deputato, 06.02.2017

TORINO – Il tour italiano di Notre Dame de Paris, lo spettacolo più amato degli ultimi anni, nel weekend del 10 febbraio, fa tappa al Pala Alpitour di Torino. È questo uno degli eventi più attesi dalla popolazione torinese, che grazie al cast originale potrà vivere ancora una volta un’emozione unica e sorprendente.

L’opera popolare del maestro Riccardo Cocciante, messa in musica nel 1998 e andata in scena per la prima volta al GranTeatro di Roma il 14 marzo del 2002, ha raggiunto più di 15 milioni di spettatori, venendo tradotta in molte lingue, tra cui anche rosso, polacco e coreano. Questo intramontabile successo de Notre Dame de Paris è testimonianza diretta non solo del valore culturale e artistico dello spettacolo e del talento delle persone che le hanno dato vita, ma anche della capacità degli spettatori di riconoscere un vero capolavoro.

Un kolossal reso tale anche per lo straordinario lavoro di Cocciante di mettere in scena la sua storia prima ancora di quella raccontata nel romanzo di Victor Hugo: In Notre Dame de Paris ci sono io al 100% – afferma l’artista – non ho mai cercato di fare qualcosa di diverso; ho cercato di fare me stesso, come se scrivessi per me. In particolare, il personaggio che gli appartiene completamente è il campanaro, il gobbo che vive nascosto dal mondo e che si limita a osservare la vita dalle finestre della cattedrale parigina. “Quasimodo sono io– sottolinea-ho sempre avuto dei complessi per il fatto di essere piccolo e non sempre presentabile. La canzone “Dio ma quanto è ingiusto il mondo” è il mio grido contro l’ingiustizia.

È un mondo ingiusto, quasi sbagliato, quello che spinge la bella gitana Esmeralda tra le braccia di Febo, capitano delle guardie, nutrito non da amore profondo, bensì da passione ardente. Al contrario, Quasimodo ama la donna incondizionatamente, pur sapendo che la sua bruttezza costituisce un muro tra di loro. Ma più in generale, l’ingiustizia che traspare sul palcoscenico, tra scenografiche spettacolari, costumi dai colori sgargianti e canzoni che fanno vibrare l’anima, è la metafora dell’ossessione di voler idealizzare qualcuno. E di farlo al limite del possibile, arrivando anche a dimenticarsi della gente che si ha attorno.

È la natura matrigna e ostile verso l’uomo, che maschera con la bellezza esteriore un cuore freddo e vuoto, è l’idolatria di un Dio quasi blasfemo che sembra preferire gli ostensori a chi prega da mattino a sera. “Dio, ma quanto è ingiusto il mondo: zero a noi e tanto a loro. Se la nostra razza è immonda, di che razza è il loro cuore?”: queste le parole invocate da Quasimodo al momento della sua condanna contingente e allo stesso tempo universale.

Queste le riflessioni profonde, riproposte sotto forma di quella che Cocciante chiama“opera popolare”, che il cast originale di Notre Dame de Parisporta al Pala Alpitour, in tre giornate tutte sold-out. Per tanti anni gli italiani hanno aspettato il ritorno di questo mitico cast capitanato da Giò di Tonno e Lola Ponce, e finalmente il loro desiderio è stato esaudito, come motivato dal grande maestro italiano: “Abbiamo deciso di far cantare gli artisti del primo musical, perché dopo tanto tempo c’era il bisogno di sentirli”.

Dopo quindici anni dalla prima rappresentazione, Notre Dame de Paris continua a parlare, a incantare, a far sognare, e agli spettatori torinesi non resta che lasciarsi (ri)conquistare da uno spettacolo che riesce a farsi amare in modo viscerale anche in un periodo in cui i cuori si inaridiscono e si svuotano sempre di più. 

Orari spettacoli di Torino:

Venerdì 10 febbraio: ore 21.00

Sabato 11 e domenica 12 febbraio: ore 16.00 e 21.00

 

CAST
Esmeralda: Lola Ponce
Quasimodo: Giò Di Tonno
Frollo: Vittorio Matteucci
Clopin: Leonardo Di Minno
Gringoire: Matteo Setti
Febo: Graziano Galatone
Fiordaliso: Tania Tuccinardi

 

CAST TECNICO

Musiche: Riccardo Cocciante
Liriche: Luc Plamondon
Versione Italiana: Pasquale Panella
Regia: Gilles Maheu
Coreografie: Martino Müller
Costumi: Fred Sathal
Scenografie: Christian Rätz