EMERGENZA PROFUGHI: ACCOGLIENZA ED ASSISTENZA

Un esempio operativo di eccellenza è il Centro di Pronto Intervento Accoglienza Profughi di Porto Valtravaglia (VA) gestito dalla Fondazione Asilo Mariuccia

GIANNI FERRARO, 30.10.2012

MILANO – In Italia, il tema dell’accoglienza e dell’assistenza dei profughi, costretti ad abbandonare la loro terra natia per motivi politici, è un argomento che ha fatto e continua a fare discutere molto. Può capitare, infatti, che l’assistenza a questo popolo senza patria sia gestita nel caos, dando vita a una serie di raggiri e truffe, senza che si facciano le relative e giuste verifiche per le condizioni in cui versano.

D’altronde, nel corso dell’anno 2012, l’improvviso e continuo flusso di persone provenienti dall’Africa ha fatto scattare l’allarme emergenza e la Protezione Civile si è dovuta occupare, nel più breve tempo possibile, di sistemarle in varie strutture-accoglienza, forse non tutte perfettamente idonee. Spesso si parla di episodi di mala accoglienza: effettivamente ce ne sono stati, ma questa circoscritta realtà negativa non deve far dimenticare che ci sono strutture d’eccellenza che fanno egregiamente il loro lavoro.

Una per tutte il Centro di Pronto Intervento di Porto Valtravaglia (VA), gestito dalla Fondazione “Asilo Mariuccia”, che ha egregiamente organizzato l’accoglienza ai venti profughi arrivati principalmente dall’Africa Subsahariana. Seppur nell’emergenza, i dirigenti e gli istruttori di questo Centro hanno provveduto alla loro sistemazione logistica con tutti i servizi di assistenza generica rivolti alla persona, compresa l’assistenza sanitaria al fine di effettuare misure di profilassi, visite preliminari e specialistiche ed eventuali trasferimenti presso strutture ospedaliere, anche in regime di day-hospital. Hanno fornito inoltre servizi di istruzione alla persona consistente in mediazione linguistica e specifici corsi di italiano, informazione sulla normativa concernente la condizione dello straniero favorendone, ove possibile, l’integrazione e l’occupazione.

Il Centro di Accoglienza di Porto Valtravaglia si caratterizza pertanto anche nell’organizzazione di   percorsi formativi di lavoro per i profughi, che ricevono così un modesto compenso  economico, 200/300 euro mensili, erogato direttamente dagli enti o dalle imprese che li hanno formati e fatti lavorare. Queste sono comunque accoglienze temporanee ed, a gennaio 2013, il Governo e la Comunità Europea dovrà trovare una soluzione affinché i profughi non siano abbandonati a sé stessi.

Quelli che stiamo attraversando sono, purtroppo, anni di crisi globale: è successo di tutto nel mondo,  abbiamo conosciuto esaltazioni e dolori sotto l’insegna della guerra. La vita scorre giorno dopo giorno, le nostre idee crescono, si confrontano con quelle del mondo intero in un flusso di coscienza collettiva senza censure, totalmente libero. Un fatto è certo, dobbiamo essere responsabili dei profughi, della loro vita e della loro libertà, affascinati da un ideale buono. La libertà è un capolavoro e deve essere una passione militante sempre viva alla ricerca costante del giusto e della giustizia. È indispensabile, allora, instaurare un dialogo costante e non aizzare contro di noi coloro che, per incombenti motivi politici, decidono di raggiungere una terra straniera.

Un meritato plauso va, quindi, al Centro di Pronto Intervento di Porto Valtravaglia (VA) che opera con ardore e dedizione per aiutare quanti si trovano in queste condizioni disperate; sarebbe oltremodo auspicabile che l’Amministrazione comunale ne desse pubblico riconoscimento, anche solo donando una targa al Centro e un attestato di benemerenza al presidente della Fondazione Asilo Mariuccia, Camillo de Milato, che si occupa attivamente del buon andamento di questa eccellente struttura di accoglienza.