ERNESTO OLIVERO: LA LUCE ANNULLA IL BUIO

Benedetta Grendene, 19.10.2016

LORETO – Nel pomeriggio di sabato 15 ottobre è giunto presso il Centro Giovanni Paolo II, casa dei giovani d’Europa e del mondo, Ernesto Olivero, fondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani), l’Arsenale della Pace in Piazza Borgo Dora a Torino. Introdotto dal direttore del Centro Don Paolo Volpe, nella Cappella San Vigilio, Olivero ha incontrato più di cento giovani radunati a Loreto da ogni parte d’Italia, per vivere un intenso weekend di Luce, inserito all’interno del calendario dei “Sabati del Giubileo”.

Dopo una mattinata di laboratori musicali e video sul tema della Misericordia, a cura del produttore, musicista e arrangiatore Marì (www.mariworship.com) e del videographer Mario Pio D’Apote, al cuore dei giovani ha parlato lo Spirito Santo, attraverso la testimonianza di Ernesto. Proprio il 7 ottobre nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris a Torino il Sermig ha ricevuto il Sigillo della Regione Piemonte per suggellare tutto l’impegno e l’operosità nella carità, spesi a servizio degli ultimi e degli emarginati.

 “Io Dio l’ho visto. Io Dio l’ho visto 1000 volte, perché lo volevo vedere. Lo volevo vedere veramente. E voi, lo volete vedere veramente?”: un interrogativo così non lascia certo spazio a dubbi o tentennamenti e con questa certezza e letizia nel cuore, Olivero si è rivolto ai giovani presenti, assetati di Dio. La storia della sua vita è una storia bellissima, la più bella che poteva capitare ad un uomo come Ernesto, che è sposo, padre e nonno di otto nipoti. La sua storia ha un volto: si chiama “Gesù”. Lui è il Vivente e chiedersi dove possiamo incontrarlo non può che avere una risposta semplice: Lui è tra i carcerati, tra i drogati, tra i migranti, tra i sofferenti, gli ammalati. Aiutare il prossimo, anche se lui non ci ripagherà: è questa la grande missione, il grande compito, la grande responsabilità che ci chiama a vivere la vita da protagonisti per salvare l’umanità. L’inizio di ogni bella e grande avventura come quella del Sermig è sempre segnato da una commozione alla quale dire “Sì”.

É infuocato d’amore per i giovani e per l’altroErnesto Olivero! Guardando la platea affascinata che lo ascolta, afferma: “Per venire qui ad incontrarvi ho fatto circa 600 km. Un viaggio lungo e stancante, ma impazzivo di gioia perché Gesù stava facendo la mia stessa strada, stava guardando gli stessi campi, gli stessi prati che attraversavo io, Gesù mi seguiva, era con me mentre leggevo la sua Parola durante il viaggio. Così il mio venire qui a Loreto è stato una preghiera continua”. Insieme possiamo cambiare il mondo: non con le chiacchiere né con troppe parole ma con i nostri comportamenti, perchéin 24 ore possiamo fare cose formidabili ogni giorno, a partire da un amore vero, esagerato per Gesù che vuole avere un rapporto personale con ognuno di noi. Sono venuto qui amandovi, uno ad uno, proprio come Gesù.” Dobbiamo tutti perdutamente innamorarci di Lui: solo così ci accorgeremo che c’è una vita meravigliosa che ci aspetta, in un mondo che ha tanta fame di amore.

Le opere di Dio hanno sempre il sapore del Suo amore e le anime belle che vivono nell’amore, nell’onestà e nella verità quando si incontrano si riconoscono subito tra di loro. Olivero ha quindi ricordato il suo intimo e personale rapporto mistico con Madre Teresa di Calcutta, sua grande amica follemente innamorata di Dio. Perché dobbiamo tutti innamorarci di Dio? Perché è un uomo buono, è paziente, ti perdona e ti aspetta sempre, donando Luce alla tua vita laddove prima c’era buio. La luce annulla il buio: se sono onesto, un pezzo di mondo diventerà onesto; se sono buono, un pezzo di mondo diventerà buono.” E se amo Dio, un pezzo di mondo amerà Dio..Perdutamente e follemente fino a cambiare in Luce il buio, in bene il male..

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