“ESODI E CONFLITTI, IL DIRITTO ALLA SPERANZA”

Una Mostra di Arte e Fotoreportage di guerra visitabile fino al 20 Maggio

Luisa Zhou, 3.04.2017

TORINO– In un’era di emergenze e di crisi, progetti culturali capaci non solo di mostrare, ma di dare voce agli artisti stessi, possono essere un faro in mezzo al mare dell’apatia.

Lo scorso 30 marzo, in occasione di Biennale Democrazia 2017, presso la sede della Film Commission di Torino (Via Cagliari 42), è stata inaugurata “Esodi e Conflitti – Il diritto alla speranza”,mostra che si protrarrà fino al 20 maggio.

Curatrice del progetto, Patrizia Bottallo dell’Associazione Martin-Martini Arte Internazionale, insieme agli artisti Alessandro Bulgini e Gian Maria Tosatti, che presentano i loro progetti sulla Jungle di Calais, e Fabio Bucciarelli con Diego Ibarra Sánchez, fotoreporter internazionali che documentano le crisi umanitarie.

Arte e foto-reportage che indagano sulle conseguenze dei conflitti d’oggi.

La mostra offre così spazi di riflessione e di denuncia visiva, per creare un terreno comune di empatia in un momento della Storia in cui le immagini, sempre più frequenti e sempre più accessibili grazie ai nuovi devices del XXI secolo (smartphone, tablet, laptop…), perdono valore.

In tutto questo, solo la capacità di ibridare diversi linguaggi artistici può salvarci dall’indifferenza.

Nel primo dei tre incontri con gli artisti, previsti dal programma di “Esodi e Conflitti” per Biennale Democrazia,“Riflessi di Guerra – Oltre il reportage”, Bottallo sostiene l’importanza dell’arte come testimone dei tempi. « L’arte vive di costrizioni e muore di libertà », afferma infatti in apertura, citando l’autore francese Camus.

Ospiti dell’occasione, i sopracitati Fabio Bucciarelli e Diego Ibarra Sánchez, co-fondatori di MeMo (Memory in Motion), network internazionale di liberi professionisti che intendono superare i limiti della narrazione.

« A furia di vedere alcune immagini, ci sentiamo saturati. Per questo si nota sempre di più una certa apatia nella ricezione da parte del pubblico. Noi, però, vogliamo spingerci oltre, moltiplicare i linguaggi » spiega Bucciarelli, che nel progetto “The Dream” ha documentato le Primavere arabe in Africa e Medio Oriente utilizzando una semplice PinoLina, una macchina fotografica a foro stenopeico. Il risultato? Scatti che hanno la consistenza del sogno, lo stesso che il nuovo popolo di migranti persegue per conquistare una possibilità di vita.

Immagini lontane da quelle che ormai siamo abituati a vedere: non più solo documentazione, ma anche narrazione. « La fotografia nasce per smuovere le coscienze »continua ancora Bucciarelli, chiedendosi come sia possibile rimanere insensibili alla guerra, perché lì, in Siria, Iraq, Libia, Turchia, «qualsiasi priorità cambia ».

Ma “Esodi e Conflitti” non è solo osservare dalle prime linee delle guerre, che sono solo la punta dell’iceberg.

Diego Ibarra Sánchezha voluto prendere una posizione diversa rispetto a quella della maggior parte dei mass media e approfondire il tema dell’educazione in ostaggio in paesi come Pakistan, Libano, Iraq, Colombia, dove alle nuove generazioni viene impedita la possibilità di istruirsi.

« Ci sono tantissime storie che non vengono raccontate. L’impossibilità di molti ragazzi di accedere alle scuole è una conseguenza dei conflitti che non trova narrazione », afferma Sánchez.

Da qui, il desiderio di raccontare, di denunciare la storia attraverso scatti significativi.

Se i giovani non sono liberi di istruirsi, allora non si può costruire alcun domani.

I conflitti, secondo Sánchez, ci stanno togliendo ogni possibilità di futuro, perché « determinate scene possono strappare a morsi l’anima ».

Ma per combattere l’indifferenza sempre più grande del pubblico, è necessario armarsi di strumenti nuovi e nuovi modi di osservare le cose, in modo tale che qualcosa resti e non sia solo una delle tante immagini intraviste sul web.

Ora più che mai abbiamo bisogno di interrogativi capaci di far riflettere.

 “Esodi e Conflitti – Il diritto alla speranza” può essere uno dei primi passi verso la consapevolezza.

La mostra è visitabile tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle 9:00 alle 18:00

Ingresso libero

Per ulteriori informazioni: http://www.martinart.it/