IL PUNTO SU PAPA FRANCESCO

Il  Genio Femminile

Editoriale di Davide Ghezzo – 26 Gennaio 2014

Ricevendo in udienza le rappresentanti del Centro Italiano Femminile, riunite nel loro 29° congresso nazionale, il Papa sottolinea il ruolo sempre più incisivo della donna nella società moderna, che ha come naturale corrispettivo l’aumento delle responsabilità nei vari campi.

I compiti, le competenze, gli spazi a disposizione della donna si vanno allargando sempre più, basti pensare al fatto che la nuova legge elettorale attualmente in discussione prevede una quota rosa del 50%. Dal punto di vista della Chiesa, è importante che un numero crescente di donne assuma specifiche responsabilità pastorali, seguendo singoli, gruppi e famiglie, a partire da un’attività di catechesi di base fino alla partecipazione a più dotte discussioni teologiche. Il Papa se ne è rallegrato, auspicando che la presenza femminile nella Chiesa sia sempre più capillare – anche se ciò non significa ancora aprire al sacerdozio attivo delle donne.

Nello stesso tempo Papa Francesco non manca di sottolineare quelle peculiarità femminili che solo una contrapposizione aspra al maschilismo imperante tentò di occultare o cancellare, in un determinato periodo storico corrispondente all’incirca agli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. A tutt’oggi certi eccessi del femminismo paiono nel complesso essersi ridimensionati, nel quadro di un pieno riconoscimento dei diritti delle donne, in grado di evidenziare tutte le differenze, le peculiarità dei due sessi.

Così per una volta il Papa non va controcorrente se mette l’accento sulla sensibilità, sull’intuizione, sulla tenerezza che sono adorabili caratteristiche della stragrande maggioranza delle donne. Si tratta del riconoscimento del ‘genio femminile’, ovvero quella qualità psicologica che si rivela importante in ambito lavorativo (si pensi per esempio alla delicata professione dell’insegnante), ma è assolutamente imprescindibile nell’ambito domestico e familiare. Nel contesto della quotidianità delle famiglie, l’armonia e la serenità che promanano da una donna non possono essere in alcun modo supplite ad opera di figure maschili. E naturalmente è fondamentale il ruolo di una madre nella trasmissione ai figli di saldi principi morali, e anche, beninteso, della fede religiosa.

Certo nell’intervento del pontefice si legge la consapevolezza delle difficoltà cui possono andare incontro le donne nel momento in cui si sobbarcano il doppio carico di un’attività lavorativa a tempo pieno e della gestione delle attività domestiche. Gli oneri che ne derivano si rivelano spesso gravosi, tanto da costringere molte mogli e madri a scelte e rinunce dolorose. 

A questo proposito Papa Francesco invita a un’attenta opera di discernimento, comprendente una riflessione sul ruolo della donna nella società che la circonda, e nello stesso tempo alla preghiera, che permetta quel chiarimento interiore che a volte fatica ad arrivare. E a chi potrebbe essere rivolta la preghiera femminile se non alla donna per eccellenza, alla domina, la padrona del nostro cuore nei suoi affetti più puri e idealistici? L’invocazione di tutti i fedeli, a cominciare dal Papa stesso, va dunque a Maria, Madre di Dio, affinché indichi alle donne – nella loro globalità e insieme nella singolarità spirituale di ciascuna – la strada da percorrere, in equilibrio tra il ruolo sociale e la fedeltà al Signore Gesù Cristo, Suo Figlio.