MAGLIONE E GLI ARTISTI DELL’AFFRESCO IN FORMAZIONE

Nel suggestivo paese del Canavese reso famoso dal regista Maurizio Corgnati con il suo “Museo d’Arte a cielo aperto” si ripete ogni anno il corso estivo del “Laboratorio per l’Affresco”, una vera scuola degli antichi Maestri, con la guida dei professori Silvano e Jacopo Girardi e con  Fabio Piscopo

SETTEMBRE 2006

GIANNI FERRARO

MAGLIONE (To) – «Maglione e l’affresco: alchimia, magia, atmosfera surreale, intrisa di passione e genuina complicità … e niente ha più importanza perché pennelli e colori sono in quel momento la tua vita, il tuo grande amore».  «Ho lavorato seguendo le direttive e gli insegnamenti, operando con la tecnica di un antico pittore e la creatività di un contemporaneo». Sono le due significative testimonianze di Igor Molin di Venezia e Pietro Manzo di Firenze, migliori allievi dello stage estivo 2005 di formazione teorico-pratica del “Laboratorio per l’affresco”, progetto istituito nel 1996 dal M.A.C.A.M. (Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Maglione), con il patrocinio della Regione Piemonte e finalizzato al perfezionamento della tecnica dell’affresco per studenti meritevoli provenienti da diverse Accademie di Belle Arti italiane.

Il corso rappresenta indubbiamente un’opportunità per la formazione professionale di giovani artisti affreschisti, una vera scuola dei Maestri antichi per apprendere dal vivo “sul campo” la tecnica tradizionale con la consulenza di tre famosi specialisti dell’affresco: Silvano Gilardi, nome d’arte “Abacuc”, il figlio Jacopo e Fabio Piscopo, che curano singolarmente gli allievi valorizzandoli in funzione delle loro doti individuali.

«È una tecnica – spiega Abacuc – che richiede un impegno notevole da parte dell’artista in quanto dopo aver steso l’intonaco di calce di primo mattino si deve terminare l’opera entro la giornata: inizia infatti il processo di carbonatazione ovvero si volatizza l’acqua e il processo chimico riconduce la calce al suo stato primitivo di pietra, così i colori utilizzati si inglobano e diventano parte integrante dell’intonaco, impermeabili e durevoli nel tempo». Poi aggiunge, con soddisfazione: «Lo sforzo richiesto però è ben ripagato. Infatti, mentre nelle altre tecniche pittoriche c’è un legante come l’olio e la colla che influiscono negativamente sui pigmenti, nell’affresco gli stessi pigmenti conservano la purezza e lo splendore del colore a cui si associa la durata nel tempo per una pittura di alta qualità».

Dodici sono stati i partecipanti all’edizione 2006, appena conclusa, organizzata come sempre con tanta passione dalla signora Letizia Di Maio Corgnati, presidente MACAM, associazione culturale senza fini di lucro, nata nel 1985, su iniziativa del marito il regista Maurizio Corgnati che diede gloria e risonanza a Maglione, suo paese nativo, con grandi artisti italiani e stranieri presenti con ben 164 opere in un singolare museo a cielo aperto, dove “l’arte si vive e viene vissuta ” dai visitatori gratuitamente a qualunque ora del giorno.

Come ogni anno, il terzo sabato di settembre, vigilia della festa patronale di San Maurizio, si terrà la Festa degli Artisti che prevede l’inaugurazione e la collocazione di nuove opere che si aggiungono a quelle esistenti: per l’anno 2006, sabato 16 settembre, potremmo ammirare le sculture di Rebecca Forster, Claudio Borghi e Antonio Trotta, oltre al dipinto di Nicola Saporì.