SAN FRANÇOIS DE SALES, PATRONO DEI GIORNALISTI

Nel far Memoria del Santo, il Messaggio di Papa Francesco “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro” commentato dal vescovo di Ivrea  Edoardo Cerrato

GIANNI FERRARO, 17.02.2014

Mons. Edoardo Cerrato e don Roberto Farinella all'incontro con i giornalistiIVREALa ricorrenza di  San François de Sales, il 24 gennaio, è stata celebrata  nella suggestiva cappella ricca di affreschi dell’Antico Seminario Maggiore. Con il Vescovo, Padre Edoardo Cerrato, hanno concelebrato don Roberto Farinella, direttore  del settimanale  diocesano “Il Risveglio popolare”, e don Eligio Caprioglio, direttore dell’Istituto Salesiano di Ivrea.

Hanno partecipato alla Santa Messa operatori dell’informazione, provenienti non solo dal Canavese ma anche da Torino che hanno voluto onorare quella figura di giornalista ante litteram, San  Francesco di Sales, vescovo di Ginevra, che fu uno dei grandi maestri di spiritualità degli ultimi secoli. «La sua fervida azione pastorale spiega don Roberto Farinellarivolta a proporre una via di santità a tutte le condizioni sociali era così forte che, per rendere le sue parole più efficaci, scriveva di propria mano  le omelie per recapitarle ai fedeli infilandole  sotto l’uscio di casa, sia che vivessero in lussuosi palazzi o in misere spelonche». San Francesco di Sales, già allora, si rese conto di quanto  importante fosse la comunicazione e senza ombra di dubbio ne fu il precursore. Questo “fil rouge” è ripreso ora con grande forza, anche se ovviamente in forma diversa, da Papa Francesco – il nome da Lui assunto si ricollega perfettamente anche a questa luminosa figura – che parla incessantemente, senza sosta, alla gente utilizzando un linguaggio semplice, immediato e per certi aspetti popolare perché solo così può entrare nell’animo di tutti.

Incontra tutti con un sorriso, Papa Francesco, abbraccia e bacia le persone più povere e indifese, si fa parte di noi. E poi con le sue parole diVia, Verità e Vitaillumina il nostro cammino.  È anche, questa, la via intrapresa dal nuovo vescovo Edoardo Cerrato, fin dall’inizio del suo incardinamento nella diocesi di Ivrea, poco più di un anno fa. Nell’omelia illuminate della Santa Messa rimarca e commenta i passi salienti del Messaggio Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontrotrasmesso al mondo da  Papa Francesco per la ricorrenza di San François de Sales. Sarà questo il tema della prossima Giornata mondiale della Comunicazione Sociale che si terrà domenica 1° Giugno.

I media devono essere al servizio di un’autentica Cultura dell’Incontro, che cosa significa questo e come si dovrebbe manifestare la “prossimità” nell’uso dei mezzi di comunicazione? Il Papa risponde chiaramente dicendo di trovare la risposta nella parabola del Buon samaritano che definisce «parabola del comunicatore. Chi comunica, infatti, si fa prossimo. E il buon samaritano non solo si fa prossimo, ma si fa carico di quell’uomo che vede mezzo morto sul ciglio della strada  … Comunicare significa quindi prendere consapevolezza di essere umani, figli di Dio. Mi piace definire questo potere della comunicazione comeprossimità». I media non possono pertanto esimersi dalla cura dell’umanità bensì devono essere frutto della Cultura dell’Incontro per garantire la bellezza, la bontà e la verità della comunicazione. “Verità e Tenerezza”, ribadisce ancora il vescovo Cerrato sottolineando l’importanza di fare comunicazione vera e non parole buttate al vento: «Comunicare un fatto senza verificarne le fonti è una menzogna; occorre dire anche come e perché si è giunti ad appurare tale fatto. Bisogna a tutti i costi salvare l’umanità dell’uomo, sennò l’uomo è perso». E l’icona del Buon Samaritano ritorna prepotentemente nel finale dello  stupendo Messaggio di Papa Francesco che afferma: «La nostra comunicazione sia olio profumato per il dolore e vino buono per l’allegria. La nostra luminosità non provenga da trucchi o effetti speciali, ma dal nostro farci prossimo di chi incontriamo ferito lungo il cammino, con amore, con tenerezza».