ULTIMA SETTIMANA DI VISITA AL REGIO DI TORINO  “DIETRO LE QUINTE”

ELISA MAHAGNA  –  21.06.2012

Sala del Teatro Regio di TorinoTORINO – Lunghe code e attese, sabato pomeriggio,  all’ingresso del Teatro Regio di Torino, per approfittare di una visita guidata gratuita all’interno dell’antico teatro lirico. L’incessante pioggia torinese non ha scoraggiato i turisti ei visitatori, che in numerosi hanno accolto l’iniziativa «Il Regio dietro le quinte», promossa dall’Assessorato ai Beni e le Attività culturali del Piemonte,  in occasione della XVI Settimana della Cultura, dal 14 al 22 aprile. Un percorso di visita di un’ora e mezza, a pagamento,   con guide specializzate tra  le sale,  le aree tecniche e  l’archivio storico, che  è in programma  per questa stagione teatrale ancora fino al 30 giugno e poi riprenderà  nel mese di settembre (per informazioni  per Il Regio dietro le quinte www.teatroregio.torino.it). 

Per volontà di  Vittorio Amedeo II di Savoia prima e di Carlo Emanuele III  poi  fu costruito il  Teatro Regio che venne alla luce nel 1740 ad opera dell’architetto Benedetto Alfieri.   Con   duemila e cinquecento  posti,  gli imponenti scenari e la qualità delle rappresentazioni  si inserì   nel circuito  internazionale. Distrutto da un incendio nel  1936 ci  vollero  poi quasi quarant’anni per la sua ricostruzione.   Nel 1967 il  comune di Torino  incaricò  l’architetto Carlo Mollino e l’ingegnere Marcello Zavelani Rossi e nel 1973  il   nuovo Teatro Regio venne inaugurato con l’opera verdiana  I Vespri siciliani.

Richiama l’atmosfera barocca la  sinuosità delle forme progettate dal Mollino. Forse  anche un omaggio alla donna: dall’alto la pianta del teatro ne  raffigura i fianchi.  Il teatro è un  complesso  ricco di storia che  vanta di una struttura e un arredamento all’avanguardia e al tempo stesso provocatori. Lo fa notare una  guida esperta mentre spiega: «Gli interni rivestiti di velluto rosso dalle poltrone ai pavimenti;  elementi architettonici come la cupola lignea, a forma di conchiglia che ricopre la Sala del Teatro nei toni digradanti dall’avorio all’indaco,  che è  sorretta   da una rete di sospensioni di acciaio, e la soffittatura della sala in cemento armato. Le pareti esterne interamente rivestite di specchi, oltre a conferire luminosità e maestosità all’interno, rendono visibile il teatro dall’esterno grazie ai riflessi di luce».

Grande provocazione e sfida ancora nella Sala del Teatro, in cui si nota  la tonalità di viola  riflessa in un disegno geometrico sulla cupola  crescere  di intensità  dall’entrata fino all’altezza del palcoscenico che fa  da contraltare alle pareti e al pavimento in legno di faggio e alle poltrone rosse.  Maestosità e luminosità sono le note caratteristiche della  sfarzosa sala, che lascia incantati gli spettatori   per  le migliaia di steli   pendenti dal soffitto.

Dall’elegante ed ampio foyer del teatro,  da sempre luogo di incontro e conoscenza nelle pause teatrali si accede alle sale del teatro dove spiccano fra lo stile barocco e le più avanzate tecnologie architettoniche  il Foyer del Toro, la Sala,  il Piccolo Regio intitolato a Giacomo Puccini,  e la Galleria Tamagno un tempo  chiamato  «Atrio delle Carrozze».