UN DIO CHE SORPRENDE

Lo sappiamo: Gesù con il suo dire e il suo fare ci racconta Dio, il Padre che continuamente crea cielo e terra. Un Dio che tutti e tutto ama e amando crea. Un Dio che perdona fino a settanta volte sette. Questo ci racconta la parabola in Mt. 18, 21-35.

Pietro nella sua domanda: “Fino a quante volte debbo perdonare? Fino a sette?”, non pone la domanda a Dio,fino a quante volte debba perdonare, ma a se stesso. In tale domanda le volte del perdono è già spinta al massimo: fino a sette. Il numero sette nella parlata ebraica, indicava il massimo possibile, la pienezza. Il mondo, così è raccontato in Gn. 1, è stato creato nella sua pienezza in sette giorni…

Questa dismisura di Dio è, nel testo, proposta a noi. Del resto lo chiediamo nel Padre Nostro: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori” e nello stesso testo letto è detto “non dovevi avere tu pietà del tuo fratello, così come io ho pietà di te?”.

A proposito del debito: 10.000 talenti è una cifra incolmabile da un’intera esistenza di lavoro, mentre 100 denari è una piccola somma. Di quella piccola somma il servo non se ne fa carico, ma la riversa sul suo compagno.

Se, meditato, tutto il testo ha un chiaro messaggio, che possiamo così sinteticamente riassumere.

Tutto l’agire di Dio nella storia è un agire di in Dio che sorprende. Il Dio che sorprende è anche il Dio annunciato da Papa Francesco. Non è l’unica immagine di Dio in circolazione: “C’è un Dio predicato per inerzia da tutta la chiesa, il Dio predicato nella chiesa italiana… Non suscita meraviglia questo Dio, è il Dio che giace nel catechismo, che da tempo non sveglia più nessuno. Poi c’è lo stereotipo del Dio demiurgo, todopoderoso, depositato nella cultura comune, condiviso sia da chi lo afferma, sia da chi lo nega, sia da chi lo ignora. Il Dio che irrompe nella chiesa di Francesco è diverso”. (così R. Va Valle in Rocca, 15.09.2017)

Sorprende il Dio raccontato nel testo biblico. Infatti Dio sorprende Adamo, quando gli mette accanto la donna sognata; sorprende Noè “salvandolo con tutti i suoi dal più piccolo al più grande”; sorprende Abramo facendo a pezzi la sua ideologia sacrificale; sorprende Gesù, fattosi uomo-servo fino alla morte; sorprende la sua chiesa fatta di peccatori e affidata a un peccatore. (R. Va Valle in Rocca, 15.09.2017, passim)

Dio ama tutti e a tutti perdona. Non toglie mai la sua fiducia all’uomo, qualunque cosa abbia mai fatto. Dio non guarda mai al passato. La figura della memoria, che trascina dietro di se i fatti compiuti – i nostri atti ci seguono! – appartiene a noi uomini, che viviamo nel tempo. Dio è un eterno presente, che sospinge creativamente verso il futuro.

Tocca a noi farci carico del malefatto e ricevuto per distruggerlo… E’ difficilissimo. E’ difficilissimo perdonare l’offesa che consideriamo lesiva dell’immagine che abbiamo di noi stessi. Eppure la preghiera di Gesù al Padre è molto esplicita: “Rimetti a noi i peccati come noi li perdoniamo”. Talmente difficile perdonare in questo modo, che facilmente lo consideriamo impossibile. Eppure ci sono segnali che dicono la possibilità di far proprio il male, caricandolo sulle spalle nostre per distruggerlo.

E’ di questi giorni la presenza di tanti giovani volontari a Ischia, là per spalare il fango e rimuovere macerie. Mi ha commosso la risposta di una nonnina alla domanda di una giornalista: “Che ne dice, nonna, di tutti questi giovani?”. “Mi hanno ripulito tutta la stanza… e si sono sporcati tutti, dalla testa ai piedi… anche delle nostre colpe”.

Don Renzo

Domenica 17 settembre 2017