UN POMERIGGIO SPECIALE DI MUSICA, ARTE E PAROLE

In una cornice, l’abbazia di Santa Fede a Cavagnolo, che merita di essere visitata !

ALESSANDRA ANSELMO – ANDREA SEVERINA, 04.07.2016       FOTOGALLERY

CAVAGNOLO – Nella splendida cornice dell’abbazia di Santa Fede a Cavagnolo, la “bomboniera” del romanico in Piemonte, ha avuto luogo sabato 2 luglio scorso l’evento di presentazione del libro della giornalista Rai Alessandra FerraroNon guardate la vita dal balcone. Francesco, testimone di speranza“.

L’incontro, inserito nel programma della manifestazione locale “Luglio in piazza”, è stato allietato dalle sublimi ed orientali note del musicista iraniano Alireza Mortazavi, il quale ha accompagnato con il santur (antico strumento iraniano) la suggestiva e toccante riflessione poetica della “Cantata Sacroprofana in Anno Sancto 2015” recitata da Anna Maria Bracale Ceruti.

Il simposio, fortemente voluto dall’associazione Ex Allieve Salesiane di Cavagnolo, è stato ospitato dalla Comunità Siloe ed è stato occasione per riflettere sull’esempio, i gesti e gli insegnamenti di Papa Francesco attraverso l’esperienza professionale della giornalista. La Ferraro, già autrice di “Le montagne dei Papi” (opera fotografica con Grzegorz Galaska) e “Da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI. Il segno della comunità tra Vaticano e Valle d’Aosta“, ha voluto con la sua ultima opera soffermarsi sulla figura profondamente umana e semplice di Francesco, un uomo prima ancora che un Pontefice, capace di quei grandi atti di generosità ed amore per il prossimo, così insoliti per chi occupa la cattedra di Pietro, che l’hanno fatto entrare nei cuori di milioni di persone, fedeli e non. Di questo ha parlato Alessandra Ferraro, che ha intavolato una piacevole conversazione con Don Livio Demarie (capo redattore del periodico cattolico “Rivista Maria Ausiliatrice”) moderata dall’Ex Allieva cavagnolese Laura Pollino.

Atti semplici ma significativi, come quando nel giorno del suo compleanno Francesco ha ritenuto gioia immensa ospitare nella sua dimora tre senzatetto tra coloro che ogni notte cercano riparo dalle intemperie sotto il colonnato del Bernini, considerandolo un gesto spontaneo e doveroso. O come quando, prendendo in prestito un proverbio popolare, ha invitato ogni cristiano ad “aggiungere acqua ai fagioli” ovvero ad accogliere il prossimo condividendo con lui il poco che si possiede e soccorrendolo nella difficoltà. Parole e azioni con cui Francesco sprona le donne e gli uomini a scendere per le strade, raggiungere le periferie del mondo e dell’esistenza, partecipare concretamente alle opere di carità, sporcarsi le mani e le scarpe come quando, ancora Arcivescovo di Buenos Aires, si perdeva per i vicoli polverosi ed infangati delle favelas della città. Lo stesso titolo del libro richiama un appello di Francesco, rivolto soprattutto ai giovani, affinché non restino immobili subendo in modo passivo i problemi della vita e del mondo: “non guardate la vita dal balcone, per favore: non mettetevi nella coda della storia. Siate protagonisti!“.

Don Livio Demarie infine ha sottolineato l’abilità comunicativa di Francesco, che fa affidamento sulla gestualità del corpo, sul contatto diretto, sul mettersi in gioco letteralmente, “anima e corpo”. La concretezza dei suoi gesti colpisce e resta impressa nella memoria di chi lo segue, anche più delle sue parole. Consapevole di questo, Francesco vuole essere innanzitutto un esempio da seguire.

———————————

{photogallery}images/stories/Fotogallery2016/Cavagnolo/1/{/photogallery}

{photogallery}images/stories/Fotogallery2016/Cavagnolo/2/{/photogallery}