48 BACI IN MOSTRA DI MARIO DE BIASI ALLA BIBLIOTECA REGIONALE DI AOSTA

“Un omaggio al grande fotografo ancora vivente” dall’assessorato dell’Istruzione e della Cultura

GABRIELLA OLDANO –  14.03.2012

Firenze anni settanta, Mario De Biasi, Espace Porta DecumanaAOSTA – All’Espace Porta Decumana, biblioteca regionale di Aosta, in via Lebbroso 2, è allestita la mostra fotografica «Mario De Biasi. Un mondo di baci», curata da Raffaella Ferrari e Daria Jorioz. Catturare  i tanti e differenti  baci – appassionato, frettoloso, gelido, amichevole, compassionevole, furtivo – con la macchina fotografica nel corso di molti  anni in giro per il mondo e poi risistemare quelle immagini, talune  a colori e tal altre in bianco e nero,  dopo averle selezionate, per  allestire  una mostra, deve aver certo emozionato il «Maestro di Fotografia Italiana»  Mario De Biasi,  uno dei «50 Master Photographers of the 20th Century».

Con un bagaglio di oltre 90 libri fotografici pubblicati e prestigiosi  riconoscimenti italiani e stranieri, il fotografo  De Biasi,  bellunese di nascita e milanese di adozione dal 1948, non ha potuto non commuoversi, al suo  ritorno in Valle d’Aosta, per  la personale da lui esposta e a lui dedicata.

«Una mostra per il pubblico aostano in occasione di San Valentino che introduce la nuova stagione espositiva 2012 e con essa si vuole rendere omaggio alla straordinaria figura di Mario De Biasi, classe 1923, vincitore nel 1982 del premio Saint-Vincent per il giornalismo», dichiara l’assessore regionale alla Cultura Laurent Viérin.

Parigi anni settanta, Mario De Biasi, Espace Porta DecumanaQuarantotto immagini che raccontano la vita dell’artista attraverso i viaggi nelle maggiori città italiane, europee e oltre oceano da New York a Rio, dagli anni cinquanta  con «Budapest 1956» ai giorni nostri e che fissano perennemente quel che il tempo invece cancella. Sulla pellicola si posano la moda e lo stile di vita che mutano con il passare degli anni e quei  momenti di intimità  sottratti dall’occhio vigile del fotografo.

Il fotoreporter per la rivista  «Epoca» dal 1953  si avvicina per la prima volta alla fotografia nel 1945 con un apparecchio trovato fra le macerie di Norimberga dove era deportato. Da allora insegue la strada del fotografo, senza mai abbandonarla fino ad oggi. Ai giovani trasmette   il suo sapere e l’arte  nei laboratori didattici.

Aperta dal 14 febbraio, la mostra rimarrà visitabile al pubblico, ad ingresso gratuito, fino al 26 maggio  nell’orario: lunedì dalle ore 14.00 alle  19.00, dal martedì al sabato dalle ore 9 alle ore 19.00.

Per info: Espace Porta Decumana: tel. 0165. 27.4807  e  Servizio attività espositive dell’Assessorato regionale dell’Istruzione e della Cultura della Valle d’Aosta: www.regione.vda.it

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