A “CITTÀ STUDI” DI BIELLA IL CORSO DI “GIORNALISMO ON-LINE”
Oltre 20, studenti universitari e laureati, che hanno aderito all’innovativo progetto di formazione, diretto dal prof. Gianni Ferraro e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella

 

BIELLA – La terza edizione del progetto formativo, iniziato a “Città Studi” venerdì 12 Gennaio 2007 grazie alla collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella con la Fondazione Donat-Cattin di Torino e la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Torino, già riconosciuto nell’a.a. 2005-2006 come miglior corso di tirocinio dell’Ateneo piemontese, è concepito come un’introduzione al mondo dell’informazione e della comunicazione.

“Giornalisti si diventa” sembrano sostenere i docenti del corso, il direttore Gianni Ferraro ed il vicedirettore, Antonio Mannello, giornalista Rai e dottore in scienze politiche. Il programma è articolato in una parte teorica, che mira a trasmettere un know-how di carattere generale, e una parte di esercitazioni tecnico-pratiche. Le tematiche affrontate durante il corso spaziano dalle tecniche di scrittura, ai concetti di valori-notizia e notiziabilità, alle fonti giornalistiche, agli aspetti legislativi e di deontologia professionale. Le nozioni di carattere teorico trovano effettiva applicazione attraverso la stesura di articoli e si completano con la partecipazione a conferenze e convegni tematici. Sono inoltre analizzati i vari tipi di giornalismo: radiofonico, televisivo, economico, on-line.

La prima lezione, tenuta da Antonio Mannello, non poteva evitare un passaggio obbligato: la regola delle 5 W, fondamentale per la scrittura giornalistica. Le 5 W stanno per WHO (Chi), WHAT (Cosa), WHEN (Quando), WHERE (Dove), WHY (Perché) e rappresentano i punti irrinunciabili che debbono essere presenti nella prima frase (l’attacco o lead) di ogni articolo, come risposta alle probabili domande del lettore. Altro argomento cardine è quello dei cosiddetti “valori-notizia”, cioè i criteri valutativi convenzionali applicati dai media per estrarre, dall’immenso flusso informativo che perviene loro ogni giorno, gli eventi che meglio si prestano ad essere trasformati in notizia. Oggi, la spettacolarizzazione della notizia e, a volte, la sua strumentalizzazione non stupisce più nessuno in un mondo dell’informazione sempre più assoggettato a ragioni di carattere economico. Mannello ammette con amarezza il suo disagio di doversi conformare alle leggi del mercato mediatico. Ma bisogna credere ancora nei valori che animano il giornalismo più incontaminato: quello, cioè, che insegue criteri etici anziché mere regole di mercato.

Ci racconta poi la sua storia, il suo avvicinamento al giornalismo avvenuto quasi “per gioco”. La sua “scalata” professionale è iniziata ad Aosta, lontano dalla sua Calabria, con collaborazione ad un giornale locale, Il Corriere della Valle. Completata la sua formazione classica con la Laurea specialistica in Scienze Politiche, Mannello diventa giornalista pubblicista nel 1994 e dal 2000 è iscritto all’Albo come professionista.  Per il docente, il sale del giornalismo è avere il privilegio di conoscere i fatti da vicino, sul posto, di accedere alla notizia non filtrata dai take di agenzia. “Cucinare il pezzo” dietro ad una scrivania, essere un “impiegato” al servizio dell’informazione, non è fra le sue massime aspirazioni. Prima come corrispondente dell’Agenzia Italia, poi come collaboratore di Avvenire, Radio Vaticana e Repubblica, infine come giornalista assunto al Sole-24 Ore, Mannello avrà modo di sperimentare quella che per lui è la condizione ideale del giornalista. Condizione che può esprimere e realizzare a pieno titolo oggi come redattore Rai, ruolo che già dal 2001, come precario, gli ha permesso di ampliare il suo orizzonte professionale nella grande azienda radiotelevisiva di Stato arricchendo il suo bagaglio di esperienze su tematiche diversificate sia locali che nazionali.



Mirela Nastasia, febbraio 2007
Corso giornalismo on–line 
Fondazione Carlo Donat-Cattin