LA METROPOLIS DEL FUTURO
La corrente pittorica futurista d’inizio secolo alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, dal 4 febbraio al 4 giugno 2006

 

TORINO- «… Si è provato a rendere il cammino, il movimento, il trepidare e l’incrociarsi dei passanti come si è cercato di rendere il tremolio delle foglie, il fremito dell’acqua, la vibrazione dell’aria … »: è il pensiero di Pierre Bonnard che descrive la mostra dal titolo “Metropolis. La città nell’immaginario dell’avanguardia”, allestita e inaugurata lo scorso 4 febbraio nelle sale della GAM di Torino, in Via Megenta, 31 (Sala Mostre – Piano Interrato), visitabile fino al 4 giugno 2006.
Luce soffusa, un alternarsi di squadrati e asimmetrici pannelli rossi e neri e un sonoro che immerge nel cuore di un tumultuante cantiere, mobile e dinamico, accompagnano il visitatore attraverso un percorso sull’interpretazione della città e sul progresso tecnologico nell’arte. Il sipario si apre sulle opere cinematografiche dei fratelli Lumière proponendo una selezione di brevi ma suggestive immagini di vita quotidiana, come il famoso “Arrivée d’un train en gare de la Ciotat”, che tanto terrorizzava il pubblico dell’epoca presente in sala, “travolto” da un treno che pareva fuoriuscire dallo schermo. E’ il movimento il vero protagonista, la continua trasformazione in una metropoli che pulsa di energica attività. Il percorso include circa 180 opere dei maggiori esponenti della corrente, tra i quali Pablo Picasso, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Carlo Carrà, Gino Severini, Paul Klee, Georg Grosz, Robert Delaunay, Max Weber, Mario Sironi, Albert Gleizes, August Macke, Ernst Ludwig Kirchner, Lyonel Feininger, Joseph Stella, John Marin, Alexandra Exter, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. E’ strutturato seguendo i diversi temi sviluppati dalla corrente pittorica avanguardistica in rapporto alla vita urbana dei primi anni del ‘900. La percezione futurista dello spazio urbano pone lo sguardo sulla visione notturna della città, sulla folla e sulle periferie desolate dalla guerra. Le Città laboratorio diventano metropoli di riferimento, luogo privilegiato dell’ immaginario artistico, che ne coglie gli spazi storici, a Parigi, e ne evidenzia la maestosità dei grattacieli o l’energica potenza del ponte di Brooklyn a New York. La Città di carta ispira gli artisti tedeschi, rivelata come luogo di sradicamento e sopraffazione, come organismo in crescita o, al contrario, espressione di vuoto e solitudine.
Queste sono solo alcune delle sezioni dell’esposizione, progettata e curata da Maria Grazia Messina e Maria Mimita Lamberti, inserita, in occasione delle XX Olimpiadi Invernali, nel programma delle Olimpiadi della Cultura della città di Torino.
La mostra osserva i seguenti orari: da martedì a domenica: dalle 10 alle 19, giovedì: dalle 10 alle 23, lunedì chiuso. Il costo del biglietto è di € 7.50 (Intero) e € 4.00 (Ridotto).

 

Augusta Bande
Corso giornalismo on-line Facoltà di Lingue
Fondazione Carlo Donat-Cattin