“CERCATE IL VOLTO DEI SANTI”

Un prezioso dono del Vescovo di Ivrea, una luce che illumina i nostri passi

Giuseppe Sciavilla, 09.02.2017 

IVREA – E’ fresco di stampa un nuovo libro di monsignor Edoardo Cerrato. Il titolo  “Cercate il volto dei santi” è una citazione che gli ho sentito fare tante e tante volte: viene dalla Didaché, antichissimo testo della letteratura cristiana che egli conosce bene e ama molto: «Cercate ogni giorno il volto dei santi per trovare riposo nei loro discorsi».

Prima ancora di sfogliare il volume, ha attirato la mia attenzione l’immagine scelta dalla Editrice VELAR-LDC per la copertina: «Il Paradiso» dipinto da  Jacopo Robusti, detto Tintoretto: un fulgore di luce dentro al quale il volto dei santi, più che delineato, è accennato, come pure nell’iconografia delle pagine interne, dove i volti sono riprodotti in modo sfumato. Un invito acercarli”, scrutandoli alla luce di Cristo.

«Sono omeliescrive l’autore nella Introduzione, che porta la data del 26 maggio, festa di san Filippo Neri a conclusione del V centenario della nascita dell’Apostolo di Roma – e dell’omelia pronunciata conservano i riferimenti alle letture bibliche della Messa. Omelie in cui si è inteso presentare il “volto” dei santi, nella convinzione che “in essi e con essi contempliamo Colui la cui contemplazione ha riempito la loro vita” (Charles de Foucauld) e che “tra il Vangelo e le vite dei santi non passa maggior differenza di quella che passa tra una musica scritta e una musica cantata” (Francesco di Sales). I santi risplendono ai nostri occhi come testimoni dell’opera che la Grazia di Dio realizza in coloro che si lasciano davvero coinvolgere nella storia dell’Amore misericordioso di Colui che ci ha creati per conoscerlo, amarlo, servirlo in questa vita e goderlo poi eternamente in Paradiso. Ci ricordano, con la loro diversa personalità e con la loro appartenenza alle più varie epoche e categorie, che al cammino della santità tutti siamo chiamati in virtù del Battesimo da cui siamo nati come figli di Dio; che la salvezza è opera del Signore che sollecita e sostiene la parte che spetta a noi: il riconoscimento dei nostri limiti e dei nostri peccati, il desiderio e la volontà di cambiamento, l’impegno di conversione per aderire a Gesù Cristo che è “la Via, la Verità e la Vita”, l’accoglienza del perdono che Dio sempre ci offre chiedendo la decisione di orientare diversamente la nostra libertà. Il vero rapporto con Dio, da cui scaturisce la salvezza per noi, è una relazione, un rapporto di amore che esige la libera volontà di aderire all’Amato».

 Sono numerosi i santi che la pubblicazione presenta raccolti in sei sezioni: tra i primi che incontrarono il Signore Gesù:Giuseppe, Anna e Gioacchino, Zaccaria e Elisabetta, i Santi Magi, Simeone e Anna,i Dodici, Maria di Magdala, Marta di Betania, la Samaritana.

Tra coloro che Gli offrirono la vita fino  al martirio: Stefano, Maurizio, Ippolito, Secondo, Agata, Lorenzo, Savino, Luigi Versiglia e Callisto Caravario, Teresa Benedetta della Croce.

Tra coloro che lo seguirono sulla via della contemplazione: Antonio Abate, Bernardo di Chiaravalle, Maria degli Angeli, Consolata Betrone, Luisa Margherita Claret de la Touche.

Tra coloro che lo seguirono nelle opere di misericordia: Martino di Tours, Giovanni di Dio, Vincenzo de’ Paoli e Federico Ozanam, Antonia Maria Verna, Giuseppe Benedetto Cottolengo, Francesco Faà di Bruno, Giulia e Tancredi di Barolo, Pier Giorgio Frassati.

Tra coloro che Lo seguirono divenuti annunciatori della Parola: Agostino, Leone Magno, Pietro levita, Francesco d’Assisi, Domenico di Guzman, Antonio di Padova, Angelo Carletti e Candido Ranzi, Filippo Neri, José Vaz, Giovanni Bosco, John Henry Newman, Eugenio de Mazenod, Emilio Venturini, Giulio Castelli, Secondo Pollo, Josemaría Escrivá de Balaguer, Pio da Pietrelcina, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, Adolfo Barberis, Luigi Giussani.

Tra coloro che Lo seguirono pellegrini: Rocco, Taddeo Mc Carthy.

«Perché – scrive monsignor Cerrato – questi e non altri del vastissimo panorama della santità fiorita nella Chiesa lungo venti secoli? Perché sono quelli di cui, nei poco più di tre anni del mio ministero episcopale, ho avuto la gioia di celebrare la festa o di commemorare in qualche circostanza».

Nella Lettera pastorale per l’Anno del Giubileo il Vescovo ha proposto alle comunità cristiane della Diocesi di riflettere ogni mese, nelle modalità che ognuna avrebbe ritenuto più opportune, sulla figura di un santo e sul suo esempio di vero discepolo di Cristo. Credo che in tale contesto si collochi questa pubblicazione di cui, personalmente, sento di ringraziarlo, anche nel vivo ricordo di quanto da lui ho ascoltato sulla vita dei Santi negli anni vissuti alla Vallicella.