“CON IL SIGNORE È LA MISERICORDIA E GRANDE È CON LUI LA REDENZIONE”

L’Udienza Giubilare di sabato 10 settembre con Papa Francesco infiamma i cuori e accende la speranza

Benedetta Grendene, 12.09.2016

ROMA – Durante l’Udienza Giubilare di sabato 10 settembre in Piazza San Pietro, con il cuore colmo di gioia erano presenti tra i numerosi pellegrini anche coppie di sposi, fidanzati e consacrati appartenenti ad Incontro Matrimoniale, movimento cattolico internazionale riconosciuto dalla Cei nel 2009 ed oggi radicato in oltre 90 Paesi nel mondo.

Nato nel 1966 in Spagna grazie a padre Gabriel Calvo si è poi diffuso dopo qualche anno negli Stati Uniti con padre Chuck Gallagher e nel 1978 anche in Italia. Papa Francesco li ha accolti e incoraggiati nella loro missione con queste parole: “Vi ringrazio per tutto il bene che voi fate alle famiglie. Avanti!”. Il Santo Padre ha poi donato la sua breve ma intensa catechesi, ricordando come “la Misericordia di Dio si attua pienamente nella Redenzione e in quella salvezza che è espressione della più radicale liberazione che Dio poteva compiere per l’intera umanità. Ma l’uomo di oggi si vanta di questa libertà, che diviene una pura illusione venduta sotto il nome di una falsa ed effimera libertà che ci rende paradossalmente schiavi. E alla fine si finisce per terra– ha concluso il Santo Padre –  incatenati dal nostro egoismo, dall’indifferenza, dall’autosufficienza. Solo l’amore del Padre può risollevarci: abbiamo bisogno che Dio ci liberi da questa indifferenza”. Facendosi uno di noi, il Padre diviene agnello sacrificato, affinché l’uomo sia innalzato alla possibilità di essere figlio di Dio e possa essere guarito e liberato, ricevendo una nuova vita fatta di perdono, di amore, di gioia. Manteniamo allora il nostro sguardo verso Gesù crocifisso, il solo in grado di salvarci, tendendo la sua mano misericordiosa e offrendo il suo amore sconfinato. È Lui la nostra libertà, il nostro rifugio: con la sua grande tenerezza, che si manifesta specialmente verso coloro che sono scartati dalla società, con la sua compassione pietosa verso le nostre debolezze, la vita può approdare ad un porto sicuro, perché Dio Padre perdona sempre, è tanto buono il nostro Padre. Con il Signore è la Misericordia e grande è con Lui la Redenzione”: per ben due volte Papa Francesco ha chiesto ai pellegrini in ascolto di ripetere i versetti del Salmo 130, affinché queste parole bussino alle porte dei nostri cuori inariditi ed entrando possano confortarci e accompagnarci ogni giorno nel pellegrinaggio della vita.

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Nel primo pomeriggio la cattedra di San Pietro nell’abside di fondo della Basilica Vaticana, cuore pulsante della cristianità, ha poi accolto i membri di Incontro Matrimoniale per una solenne Santa Messa, presieduta da Mons. Vincenzo Paglia. Il presule è stato nominato lo scorso 15 agosto da Papa Francesco nuovo Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per Studi su Matrimonio e Famiglia. Dopo la lettura del Vangelo di Luca sulla parabola del figliol prodigo, centrale in questo Anno Santo, Mons. Paglia ha esordito nella sua toccante omelia sottolineando l’importanza della Parola di Dio, che ci chiama a viverla in una casa, in una famiglia. Nel Padre Misericordioso che sempre ci ama nonostante il limite del nostro peccato, è riassunto quell’amore universale che non possiamo dividere dalla vita della Chiesa e ci rende tutti figli di Dio. Così i due carismi diversi che convivono anche nella famiglia di Incontro Matrimoniale si fondono in una sola grande espressione, affinché l’amore trovi completezza, come segno di un amore più grande, quello del Padre Misericordioso: i preti e i consacrati senza il loro popolo non sono nulla, ma anche il popolo senza la Chiesa è smarrito. Insieme possiamo combattere i mali del mondo e fermare l’ascesa al potere dell’egolatria, quel nuovo “culto” legato al prevalere dell’Io, degli interessi individuali e di quelle “relazioni povere” alla radice di tante guerre e di tanti conflitti. Su questo altare si sacrificano anche gli affetti più cari e allora c’è bisogno di un oceano di Misericordia, c’è bisogno della presenza di un Padre che ci aiuti e ci salvi per non lasciarci deteriorare dall’egoismo che alberga in noi. L’esortazione apostolica del Santo Padre Amoris Laetitia sia allora un faro che ci orienti in questo cammino, guidato da un amore che costruisce, che sa attendere, che sa perdonare, che sa sacrificarsi per l’altro. Non può esistere una famiglia cristiana chiusa in se stessa: è nel dinamismo tra famiglia e comunità che si sviluppa la Chiesa. Anche le nostre famiglie come la nostra Chiesa devono uscire dalle mura domestiche ed essere insieme spiriti all’opera che annuncino a tutti l’Evangelii Gaudium:La Chiesa in uscita è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano”. (E.G.24)

Nell’inizio di questo nuovo millennio occorre riscoprire un compito storico: la solitudine sta distruggendo questo nostro mondo e anche ai laici, non solo alla Chiesa, spetta il compito di rendere questo popolo meno solo, meno egocentrico. C’è bisogno di uno spirito familiare, di un incontro nuovo in un mondo che ha perso la gioia dello stare insieme e di essere famiglia. “Non è bene che l’uomo sia solodice Dio nella Genesi e questo messaggio è attuale oggi più che mai. Neanche il Papa, come ha ricordato Mons.Paglia, è riuscito a stare da solo nell’appartamento papale a lui destinato come a tutti gli altri Papi, ma ha scelto di vivere tra le gente stabilendosi a Casa Santa Marta, la residenza vaticana all’ombra del Cupolone. Allora combattiamo insieme un’altra battaglia: quella dell’incontro, quella della tenerezza, quella dell’amore, l’unica battaglia che possa vincere sulla solitudine foriera di tante sofferenze per l’uomo e vivremo una gioia piena, saremo felici e lieti senza ombra.

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