ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

Il primo anno

Il 28 novembre si è riunita l’Assembla dei soci dell’Associazione di Promozione Sociale “Concilium“. Nata poco meno di un anno fa da un gruppo di donne e uomini  che hanno deciso di esprimere concretamente il loro impegno per contribuire  ad un clima di collaborazione più che di contrapposizione per favorire sinergie condividendo ciò che si fa e promuovere nuove idee per soddisfare bisogni sociali.

 Ad accogliere i soci di Concilium presso il Centro Servizi “IlVol.To“, una splendida realtà nel pieno centro di Torino in via Giovanni Giolitti 21 e punto di riferimento dell’associazionismo regionale piemontese, c’era il suo Vice presidente Silvio Magliano che ha voluto ribadire l’essenza delle parole “servizio e centro“ rivolte a favorire le attività dei volontari. Ed è proprio in via Giolitti 21 a Torino che ha trovato accoglienza e sede “Concilium “.

I lavori dell’Assemblea dell’Associazione Concilium sono stati diretti magistralmente, alla presenza dei propri soci e di numerosi invitati,dal Presidente Antonino Calandra che ha pronunciato un addolorato discorso di commiato per la recente ed improvvisa scomparsa del Vice Presidente Gianni Ferraro, valente giornalista e docente. Erano presenti la moglie e la figlia Alessandra Ferraro vice capo redattore della Rai e Presidente onorario dell’Associazione Concilium. Il Presidente ha informato i presenti dell’imminente iscrizione di “ Concilium “ nel registro regionale delle associazioni di promozione sociale.

Il Segretario Generale dell’Associazione Emanuele Mirabile ha illustrato le attività sociali, culturali e formative intraprese da Conciliumtra le qualiun interessante Convegno svoltosi nelle sale del palazzo del Consiglio Regionale del Piemontedall’accattivante titolo “Uomini che amano le donne” rivolto a sensibilizzare il ruolo delle donne; ha ricordato lo spettacolo musicale a sfondo sociale e benefico che si è organizzato nel maggio scorso al teatro Agnelli di Torino a cui hanno partecipato gruppi etnici di folk popolare del Nord e del Sud Italia.Il Segretario si è soffermato sulle attività formative programmate da Concilium da sottoporre all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e volte alla  realizzazione di corsi di formazione per giornalisti che si occupano di cronaca degli Enti Locali. L’obiettivo principale è di migliorare le conoscenze e il lavoro svolto per far arrivare al cittadino un’informazione completa e documentata, in quanto le regole delle istituzioni non sono semplici. L’intenzione, nei prossimi mesi, di proporre un convegno “Chi è l’altro? Comunicazione e Immigrazione”,che trae spunto dal pensiero di Papa Francesco sul conflitto fra culture, rivolto ad individuare un comune terreno di dialogo interreligioso e ciònella convinzione che la diversità può diventare strumento di crescita e di edificazione del bene comune. Un’altra interessante attività formativa in fase di elaborazione vede protagonisti Concilium e il Centro Servizi “il Vol.to” e riguarda la creazione di una “cassetta degli attrezzi” da mettere a disposizione delle Associazioni di Volontariato per aiutarle, attraverso una linea guida, ad applicare al meglio le nuove e complesse norme di recente emanate che riguardano gli Enti del Terzo Settore.

Il dibattito assembleare, che è seguito,è stato incentrato sulle proposte di nuove attività da elaborare ed hanno evidenziato, da parte di alcuni esponenti di altreassociazioni,le difficoltà che si incontrano nell’operare quotidiano.Si è convenuto che la ricchezza sociale di un territorio non dipende soltanto dalla quantità di soggetti organizzati cheoperano nella società civile, ma soprattutto dalla loro capacità di mettersi in relazione creando strutture di interdipendenza e di collaborazione che sono maggiormente in grado di affrontare la complessità dei cambiamenti nei bisogni sociali. In ultima analisi, di “fare rete”. Questo è uno degli scopi principali per cui è nata “ Concilium “ , creare relazioni per produrre valori positivi.                                                           

Emanuele Mirabile

Segretario Generale

Ass.ne Prom.ne Sociale Concilium

{photogallery}images/stories/Fotogallery2019/Concilium/{/photogallery}

———————————————————————————————————————————————-

FARE RETE CON 

 

La crisi socio-economica ha determinato l’esigenza di avviare rapporti di collaborazione con altri soggetti e a diffondere il concetto di “fare rete” in vari ambiti di intervento incluso il volontariato. Cosa significa “fare rete”? Definizione condivisa, tra le tante, di “rete formale”, come reti inter-organizzative di tipo aziendale o di terzo settore sono diverse delle reti informali, in cui le condizioni dello scambio di risorse non sono regolate da alcun accordo formale.

Nelle organizzazioni di volontariato, il concetto di rete formale richiama una entità di secondo livello, composta da organizzazioni diverse tra loro ed eterogenee, che decidono di collaborare per il raggiungimento di obiettivi condivisi, mettendo a disposizione risorse (umane ed economiche). In alcuni casi tali entità assumono la configurazione giuridica di associazioni, in altri casi il vincolo formale che le lega è basato su accordi di progetto. La fenomenologia varia e si colloca dalla formalizzazione massima (costituzione in associazione) a una formalizzazione minima (adesione formale, cioè con firma su un protocollo di intesa e deliberata all’interno di ogni singola organizzazione aderente).

Il Segretario Generale dell’Associazione Emanuele Mirabile ha illustrato le attività sociali, culturali e formative intraprese da Concilium. Il tutto con le finalità per raggiungere il “BENE COMUNE”!

Nell’accezione popolare viene definito bene comune un determinato bene che è condiviso da tutti i membri di una specifica comunità: proprietà collettiva e uso civico. Espressione che spesso sentiamo ripetere, sta nel cuore della Dottrina sociale della Chiesa, evocatadal Cardinale Bassetti nel suo appello alle forze politiche e sociali, nel maggio del 2018, momento gravemente critico per l’Italia.

Gli studi empirici sulla felicità ci dicono che la maggior parte dei beni dai quali dipende la felicità individuale sono beni pubblici e beni comuni: il lavoro, la sicurezza, la vita famigliare, l’amicizia, l’inquinamento, il traffico, l’ambiente, la fiducia nelle istituzioni (e molto meno da: divani, tv, telefonini, case comode o automobili). Ciò che chiamiamo felicità dipende, dunque, in piccola parte da noi, e moltissimo dagli altri. Per comprendere cosa sia il Bene Comune, ci viene in aiuto l’economia, in particolare la “teoria dei beni comuni” (commons). Infine i beni comuni sono quei beni che usiamo insieme (i parchi, l’atmosfera, gli oceani, la terra …).

Il presidente

Antonino Calandra