CRISI O CRESCITA.  I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE.

Giuseppe  Lanzavecchia, 11.02.2013

In un recente intervento (1) ho spiegato come il lavoro tradizionale sia  destinato a scomparire perché verrà svolto da macchine (robot e informatica) e sostituito da  attività creative. Questo processo evolutivo è accompagnato da un gran numero di altri eventi e interventi dovuti alla crescita esponenziale delle conoscenze e quindi delle tecnologie, dal ruolo dirompente di molte di queste ultime, dallo sviluppo di una miriade di nuove risorse e materiali e dall’avvento di nuove energie. 

Tutto questo insieme di cambiamenti comporta inevitabilmente il concomitante cambiamento di persone e istituzioni, condizioni e stili di vita, modi di essere, che andranno via via affrontati sostanzialmente quando si presenteranno come conseguenza dei vari processi evolutivi, anche se dovranno essere risolti con prontezza – pena altrimenti la perenne drammatica inadeguatezza delle strutture sociali – e non in modo ideologico in una “idea” preconcetta di quale deve essere il domani del mondo, perché tale domani sarà determinato proprio dall’accadere degli eventi e dalla creatività della gente.

Nuove tecnologie. La tecnologia procede a un ritmo sfrenato (2) creando straordinarie possibilità e difficili sfide. Solo pochi anni fa gli strumenti per riprodurre musica, parola, TV e  computer  erano separati, oggi sono uno solo che sta sul palmo di una mano. E questo è appena l’inizio; i “3D Printers” consentono a ognuno di creare qualsiasi tipo di oggetto a casa propria. Un iPhone può operare come il proprio assistente tecnico: trovare un ristorante ascoltando quello che si dice e fra cinque anni un computer sarà praticamente in grado di leggere il pensiero del suo proprietario dai suoi e-mail, website, messaggi e comunicazioni imparando così come predire ciò che sta pensando.  3D Printer ha gia fatto scomparire diverse industrie (3), molti prevedono che rivoluzionerà modo di produrre e mondo (4) e che consentirà di battere la Cina (5). Nel Regno Unito la Fripp Design and Research ha già realizzato, con la stampa 3D, degli occhi artificiali usando un’immagine digitale dell’occhio. Domani la nanomeccanica (6) consentirà, a partire dagli atomi come materia prima, di costruire qualsiasi oggetto superando così il problema delle risorse materiali. In America la NSA ha stanziato decine di milioni per costruire il computer quantistico (7) “with revolutionary implications for fields such as medicine as well as for the NSA’s code-breaking mission”.

Nuove risorse materiali ed energetiche. La storia dell’uomo è segnata dal ricorso a materiali sempre più nuovi, dalla pietra alla plastica, ai nuovi ceramici che oggi iniziano a sostituire i metalli; da quelli strutturali a quelli funzionali, come i semiconduttori per l’elettronica o i led che illuminano le nostre case, o ancora il materiale per la finestra  che lascia passare l’aria ma non i rumori (8). i materiali non sono un dono della natura ma l’invenzione dell’uomo nella sua trasformazione della materia (9), come abbiamo dimostrato Umberto Colombo ed io, in un processo sempre più rapido e straordinario. Questo significa che non c’è da temere una scarsità delle risorse, come del resto afferma uno dei libri più intelligenti di recente pubblicazione: Abundance (10).

Questo vale ovviamente anche per l’energia il cui scenario mondiale sta mutando drammaticamente e, quando le cose cambiano in fretta, chi rimane indietro finisce con l’esserne travolto. Per il World Energy Outlook i maggiori importatori stanno diventando esportatori (Stati Uniti), gli esportatori (OPEC) diventano centri di crescita della domanda, il baricentro si sposta verso l’Asia ove la Cina sarà il maggior importatore di petrolio e l’India di carbone, cambiamenti che aggravano l’emergenza ambientale, dato che l’energia è responsabile di due terzi dei gas-serra. Il settore dell’energia è dominato dall’ideologia: verde e rinnovabile, quando l’energia non è tanto la risorsa (petrolio, sole, vento, biomasse), quanto la tecnologia per sfruttarla con le altre risorse impiegate (materiali, energia, spazio, acqua); pertanto, l’energia verde non è tale (11), oltre che costosissima, e il nucleare è forse la fonte più verde (12), come ha spiegato il più intelligente – e amico mio – degli ambientalisti americani.

USA e Canada ottengono gas e petrolio con la fratturazione idraulica (fracking) degli scisti, e così ormai avviene un pò in tutto il mondo, ma non in Italia ove non c’è questa risorsa. Si continuano a costruire centrali a carbone e questo spinge lo sviluppo di tecnologie a buon mercato per immagazzinare la CO2 e per celle a combustibile avanzate che catturano i gas serra. Per l’auto elettrica si studiano innanzitutto batterie a buon mercato e a caricamento rapido. Negli Stati Uniti si sono studiati piccoli reattori nucleari modulari che costano la metà di quelli convenzionali e non producono quasi rifiuti, e in Cina li si stanno studiando con centinaia di ingegneri allo Shanghai Institute of Applied Physics. Ma per eliminare il carbone dall’energia ci vogliono volontà politica e ricerca, come fu il caso del nucleare in Francia (13). Le nuove energie debbono essere verdi e a buon mercato e oggi c’è praticamente soltanto il nucleare che risponde a queste caratteristiche; ma vi sono ricerche interessanti come la fotosintesi ad alto rendimento (14) e l’uso di rifiuti e microbi (15). Inoltre c’è la prospettiva delle fusione nucleare (16).

Il cambiamento crea problemi.Che vanno affrontati subito, altrimenti il rischio – certo – è che altri proseguano con soluzioni, che risultano comunque vincenti, proprio perché attuate. Ricordiamo le conseguenze dovute a nuovi strumenti e soluzioni (materiali, energia, farmaci, risorse, tecnologie), a nuovi fenomeni (riscaldamento planetario, malattie epidemie metodi di cura, OGM, terremoti, catastrofi naturali). Si tratta di eventi che scatenano interventi ideologici, soprattutto da parte della gente, degli inesperti, dei politici, dei gruppi motivati da un credo (ambientalisti, animalisti, ecc.), in una ingenua e ignorante concezione di democrazia, ma che richiedono invece approcci razionali, scientifici e di pronta e continua ricerca. Per il clima si pensi alle dichiarazioni manipolate dello IPCC (17) (18) o delle conferenze internazionali sul clima, da Rio a Copenhagen; per le malattie a Stamina (19) (20), per i terremoti all’ignobile sentenza dell’Aquila, per gli OGM alla stupida decisione del tribunale UE che boccia la patata amflora (21) quando gli USA ne fanno un punto di forza, con tutti gli OGM alimentari (22).

Istituzioni, governi, società: adattamento e disgregazione. L’innovazione e la tecnologia si muovono così rapidamente che questi “organismi” non riescono a tenerne il passo se non, addirittura a comprendere cosa stia accadendo; gli eventuali interventi (leggi, organizzazioni, burocrazia, cultura) arrivano quando le innovazioni sono già superate, anche nei paesi più pronti, come quelli anglosassoni. Agli organismi di governo e alla gente sembra che quanto accade non sia mai avvenuto nella storia dell’umanità e che si abbia a che fare con problematiche – che riguardano economia, sociale, spirituale, salute, ambiente – che si presentano con modalità ignote e vengono affrontate con gli schemi del passato, inutili se non dannosi  per le esigenze di oggi se non, peggio ancora, con approcci suggeriti da ideologie le quali, per la loro totale ignoranza della realtà, soddisfano soltanto le concezioni di gente e (pseudo) intellettuali, ma, che non possono che peggiorare la situazione. Alcuni esempi di eventi e interventi ricordati nei paragrafi precedenti sono emblematici di queste situazioni.

E’ inconcepibile che giudici o politici decidano di fatti scientifici e tecnici, come clima, farmaci, metodi di cura, eventi naturali o provocati dall’uomo, senza saperne nulla, con una sicumera che ne denota l’ignoranza abissale e pertanto l’inadeguatezza. Eppure questo avviene in tutto il mondo in tutti i campi, dai grandi organismi internazionali come l’ONU, a come si deve condurre una fabbrica di automobili, curare un malato, insegnare in una scuola, decidere quali sono i bisogni dei lavoratori (distruggendone invece il lavoro), soddisfare le illusioni di malati – invece di insegnar loro la verità e spendere quattrini per ricercare soluzioni per curarli – fino alla sicumera di mamme e papà che pretendono che i loro figli siano i primi quando, sperabilmente, un domani il degrado delle nostre società finalmente dimostrerà che sono i più buzzurri; tutto questo perché lo credono la gente e gli pseudo pensatori.

Chi ce la farà? Soltanto la cultura, vera, che consente di capire ciò che accade e di affrontare prontamente le esigenze di un mondo che cambia consentirà di sopravvivere al cambiamento in atto. I paesi emergenti, in Asia, America Latina, Africa, tutti o quasi, si; perché si danno da fare, credono nel futuro, basta loro  la rivoluzione industriale già sperimentata dall’occidente. Ma quelli avanzati? Se continuano come ora, certamente no, compresa l’orgogliosa Germania che è la prima della classe con un miracolo economico penoso (23) (24) nei settori del passato (25), come l’automobile, che fa la scelta delle nuove energie – di retroguardia (26) – che studia bene le grandi innovazioni energetiche, biologiche, informatiche, mediche, ma poi le rigetta o le evira perché contrarie alle ideologie della sua gente. Con la Germania è tutta l’Europa che non ce la farà, e l’ltalia meno di tutti, perché è il paese europeo più culturalmente arretrato.

Soltanto il Nord America (Stati Uniti e Canada) e, forse, l’Australia – magari assieme al Giappone – dispongono delle condizioni per farcela, anche se con alcuni aspetti negativi, come la carenza di giovani che studiano matematica negli USA, compensata dal fatto che bravissimi studenti stranieri la studiano in quel paese e spesso vi restano. Inoltre, il governo americano sta attuando una politica per rafforzare l’educazione di punta nei settori chiave della cultura (27). Negli USA si fa ricerca avanzata, con coraggio e perseveranza, perseguendo e ottenendo grandi risultati impiegati prontamente per farne “asset” per lo sviluppo, il cambiamento e la competizione, perché industria, economia, imprese hanno mentalità, attitudine, educazione a farlo, innanzitutto il diritto di fallire (28). Queste caratteristiche sono alla base del fenomeno, tipicamente americano, della “route 128” di Boston e del MIT, della Silicon Valley e di tante altre aree innovative che fanno la spina dorsale di quel paese. Inoltre, gli USA sono i soli che hanno la “cultura” (la Cina potrebbe forse averla, ma ha ancora i vincoli di una dittatura e quindi del dirigismo, oltre alla necessità di un altro tipo di sviluppo) e l’assoluta necessità di farlo, per realizzare il futuro sconvolgente (29) che consente di superare la crisi e scatenare una crescita quale l’umanità non ha mai visto.

E gli altri? La soluzione ovvia è il regresso rapido e la lotta sempre più dura con gli aggressivi e motivati paesi emergenti. A meno di un miracolo, di un colpo di frusta che li obblighi a darsi da fare di fronte al tremendo pericolo del degrado, di una rivoluzione culturale che spazzi via la vecchia cultura, che ancora chiamano umanistica, degli idealismi; per accettare finalmente quella fredda, ma entusiasmante, del sapere scientifico, del privilegio per il merito, della scelta del rischio e del nuovo e quindi della tecnologia dominante.

Per concludere. Richard Feynman, premio Nobel per la fisica, dice:“La natura … si comporta in modo tale che risulta fondamentalmente impossibile prevedere esattamente cosa succederà in un dato esperimento. È una cosa orribile. Infatti i filosofi avevano stabilito come uno dei requisiti fondamentali della scienzache nelle stesse condizioni debba verificarsi la stessa cosa. Questo è semplicemente falso.” L’umanità è oggi obbligata a fare un difficile esperimento di portata gigantesca e non sappiamo cosa accadrà. C’è quindi ancora speranza!!!

 

Bibliografia

(1) G.Lanzavecchia “Superare la crisi. Dalla fine del lavoro alla creatività” https://www.ilvideogiornale.it/index.php/aree-tematiche/ambiente-e-societa/1003-superare-la-crisi-lanzavecchia-giuseppe

Convegno “Science and the Future” Politecnico di Torino 28 ottobre 2013

(2) Glenn BeckThe government cannot stop the exponential growth of technology”The Blaze,January 18, 2013

(3) T.Ehrlich and E.Fu “Our Future With 3D Printers: 7 Disrupted Industries” Forbes, 29.10.2013

(4) R.A.D’Aveni “3-D Printing Will Change the World”Harvard Business Review, March 2013

(5) The Motley Fool “Say Goodbye to Made-in-China” Mootley Fool, 11.12.2013

(6) Accademia Nazionale dei Lincei “L’avvento della nanomeccanica” conferenza del prof. Nicola Pugno, Roma, venerdì 10 gennaio 2014

(7) S.Richand B.Gellman “NSA seeks to build quantum computer tha could crack most types of encryption”The Washington Post, January 2, 2014

(8) “Redesigned Window Stops Sound But Not Air, Say Materials Scientists” MIT Technology Review, July 8, 2013

(9) U.Colombo e G.Lanzavecchia “Saggio introduttivo. Le risorse del pianeta” Grande Dizionario Enciclopedico, Scenari del XXI Secolo, UTET, Torino 2005, pp 4-29

(10) P.H.Diamandis, S.Kotler “Abundance: The Future Is Better Than You Think” Free Press 2012

(11) G.Lanzavecchia“Energia verde: caratteristiche, valenze, potenzialità e rischi”Il Giornale dell’Ingegnere n°17, 1 Settembre 2011, p 1&16

(12)J. H. Ausubel “Renewable and nuclear heresies” Int. J. Nuclear Governance, Economy and Ecology, Vol. 1, No. 3, 2007

(13) K.Bullis “Negli Stati Uniti 2013: The best energy stories of the year” MIT Technology Review, December 27, 2013

(14) L.Yarris “Turning Sunlight into Liquid Fuels: Berkeley Lab Researchers Create a Nano-sized Photocatalyst for Artificial Photosynthesisin «Berkeley Lab News Center», Lawrence Berkeley National Laboratory” 16 gennaio 2012.

(15) S.Petranek“Garbage Into Gold: The Untold Energy Revolution”Global Economic Intersection, December 4th, 2013

(16) Accademia Nazionale dei Lincei“Energia elettrica dalla fusione nucleare nel 2050”Conferenza del prof. Francesco Romanelli capo del progetto JET, Roma, 12 dicembre 2013

(17) Econintersect “IPCC Climate Assessment Update” Global Economic Intersection, November 11th 2013

(18) G.Lanzavecchia “L’ambiente, Parte 1 e 2” La Termotecnica, luglio – agosto 2013 pp 34 – 38, e settembre 2013 pp 36 – 38

(19) G.Lanzavecchia “Crisi o crescita.Il superamento della crisi: gli strumenti – Parte 1 – Problemi” La Termotecnica novembre 2013, 6 – 7

(20) S.Gattei “Soltanto la scienza può battere la scienza” Corriere della Sera La Lettura, 5 gennaio 2014

(21) G.Dell’Orefice “Il tribunale Ue boccia la patata ogm amflora”, Il Sole 24 Ore, 13.12.2013

(22) D.Rotman “Why we will need Genetically modifier foods” MIT Technology Review, December 17, 2013

(23) C.Gurdgiev “That German Miracle…” Global Economic Intersection, 1 May 2013

(24) M.Pettis “Excess German Savings, Not Thrift, Caused the European Crisis” China Financial Markets, May 24th, 2013 


(25) Editorial “Germany’s new old way” Nature Materials13, 1 (2014), Published online 17 December 2013

(26)  Kevin Bullis“Building solar and wind projects in the wrong place is wasting billions of dollars in Europe. Siemens Quantifies the Stupidity of Solar in Germany”MIT Technology Review, May 17, 2013

(27) The National Center for Public Policy and Higher Education “about us” 2012 The National Center for Public Policy and Higher Education

(28) D.Taino “Il fallimento è un diritto” Corriere della Sera, La Lettura 29 dicembre 2013

(29) C.R.Rawlings, J.R.Smith, R.Bencini“Pardonon the Disruption: The Future You Never Saw Coming” Wasteland Press, November 11, 2013