DON ENRICO, MAESTRO DI VITA

Un portavoce dello spirito di Don Bosco che sa ancora parlare ai giovani

Federico RUDIAN, 06.11.2016

TORINO – Chi scrive è stato allievo dei salesiani per la maggior parte della sua carriera scolastica e ha potuto sperimentare in prima persona i metodi di insegnamento di don Enrico Stasi, prima come professore di religione e poi come direttore dell’Istituto scolastico Valsalice.

La sua abilità era di saper trasformare le interrogazioni in momenti privati di riflessione sulla religione, l’etica e la morale, passeggiando con gli allievi lungo i giardini del complesso torinese, e creando così un’intimità che consentiva un confronto più efficace e una più facile trasposizione dei concetti spiegati a lezione nella vita di ognuno.

Questo perché don Enrico, fuori e dentro la classe, cercava sempre di insegnare un metodo di pensiero per approcciarsi alla realtà, ricoprendo con versatilità i ruoli di maestro, confidente e religioso, per fornire a ognuno ciò di cui aveva bisogno in quel momento. Sapeva testimoniare con l’esempio che niente di ciò di cui parlava era astratto, e che anche le nozioni più alte potevano avere un riscontro pratico.

Ricorderò sempre con piacere i momenti di riflessione con lui ai ritiri spirituali, dove si prendeva sempre il tempo necessario per parlare con ogni partecipante, per quanti fossero, ed instaurare un rapporto solido con i suoi allievi, affinché avessero il supporto spirituale necessario.

E questo contatto con i giovani non è venuto meno dopo la sua nomina a direttore della Scuola Valsalice, incarico che ha ricoperto all’insegna della sua filosofia dell’essere sempre a contatto con i propri allievi, tenendo le porte sempre aperte per chiunque avesse bisogno di lui: una determinazione che lo ha accompagnato fin dal 1996, quando è stato ordinato salesiano a soli 19 anni, attraverso tutti i suoi incarichi, a partire da Valdocco, fino al 2001, per passare al Valsalice, dove ha trascorso cinque anni da insegnante e sei da direttore, e poi all’Agnelli, che ha diretto fino al 2014.

Questo impegno a rapportarsi con i giovani, partendo dalle loro necessità e propensioni, lo ha portato, il 23 gennaio 2014, ad essere nominato nuovo Superiore dell’Ispettoria del Piemonte-Valle d’Aosta e Lituania; un incarico doppiamente importante per la prossimità al bicentenario della nascita di Don Bosco, festeggiato nel 2015 con grandi iniziative negli Istituti salesiani, sotto l’attenta supervisione di don Enrico.

L’incarico di Superiore durerà fino al 2020: una bella sfida per don Enrico, che dovrà confrontarsi con i sempre maggiori problemi dell’attuale società, come la crescente disoccupazione e la crisi dei valori morali. Ma, continuando per la sua strada di apertura e dialogo, don Enrico saprà senza dubbio stimolare i suoi collaboratori aNon guardare la vita dal balcone”, l’accorato appello di Papa Francesco che Lui stesso pratica quotidianamente offrendoci un esempio tangibile della sua operosità.