CURARE E AIUTARE I PIÙ BISOGNOSI

È la vocazione innata di Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, al centro della nuova docu-serie di RaiTre

Giulia Poggio, 28.03.2017

ROMA – Solo nel 2015 sono stati registrati 78.849 accessi al pronto soccorso, 26.166 operazioni chirurgiche, 326 trapianti di organi e tessuti e 12.000 pazienti, affetti da patologie rare, diagnosticati e assistiti.

Tutto ciò all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, struttura di eccellenza mondiale specializzata nella cura dei pazienti più piccoli e unico istituto europeo dove si effettua ogni tipo di trapianto oggi esistente.

Dal lontano 1869, anno della fondazione del complesso ospedaliero, il Bambino Gesù ha continuato ad ampliarsi fino ad arrivare all’attuale divisione in quattro sedi, due all’interno della città di Roma, una a Fiumicino e una a Santa Marinella. Parallelamente si è assistito anche ad una notevole crescita nell’ambito dell’innovazione, con un incremento di partecipazioni a progetti di ricerca pari al 15%, che è valso all’ospedale il titolo di miglior ospedale pediatrico italiano per livello di Impact Factor (indicatore bibliometrico che valuta il peso delle pubblicazioni scientifiche).

Completa il quadro un’intensa attività di formazione (più di 300 corsi rivolti a circa 40.000 partecipanti) allo scopo di conoscere a fondo tutte le patologie, comprese le più complesse, per agevolare il lavoro del medico che, coadiuvato da un team composto da specialisti, diventa un sicuro punto di riferimento per il piccolo paziente.

Grazie all’alto livello della ricerca, i numeri e la difficoltà delle operazioni svolte, l’Ospedale, che mette a disposizione circa 800 posti letto, si conferma un punto di riferimento essenziale per gli ospedali pediatrici europei e mondiali.

«La missione del nostro Ospedale è quella di assicurare le migliori cure possibili ai bambini di Roma e del Lazio, ma anche delle altre regioni, degli altri Paesi e continenti, aprendoci sempre di più al mondo» dichiara Mariella Enoc, confermata dalla Santa Sede alla presidenza dell’Ospedale Bambino Gesù.

Si, perché la struttura, oltre allo straordinario impegno nella ricerca e nella costante innovazione, mette a disposizione gratuitamente degli spazi, riservati alle famiglie provenienti da fuori Roma, per fornire ai piccoli pazienti un supporto e una presenza costante che li accompagni lungo questo difficile e doloroso percorso verso la tanto attesa guarigione.

Ma la Enoc, che ha in sé la vocazione di essere sempre in prima linea per aiutare i più bisognosi, ha deciso di spingersi oltre, effettuando con un’unità sanitaria mobile, alcune visite a bambini con difficoltà sociali ed economiche delle periferie e dei campi Rom della Capitale. Ciò ha permesso di vincere la diffidenza degli abitanti dei campi, spesso abbandonati a se stessi e costretti a vivere in condizioni disagiate, garantendo un accesso immediato all’assistenza e alle cure preso il Bambino Gesù. «Sono queste le periferie esistenziali e geografiche che Papa Francesco ci invita a visitareracconta l’instancabile manager piemontese a Rai Vaticano nella rubrica di Massimo Milone “Viaggio nella Chiesa di Francesco” – siamo in 14 paesi del mondo e presto saremo anche in Siria, portiamo competenze, cure mediche e l’umanità di Papa Francesco e contemporaneamente teniamo alto il livello scientifico dell’Ospedale, un’eccellenza mondiale».

L’impegno della Enoc, ormai considerata una delle mani che il Santo Padre tende verso il mondo, non è passato certamente inosservato. Il suo ospedale è infatti diventato oggetto di un documentario di RaiTre, ideato da Simona Ercolani in collaborazione con Stand By Me. Sul piccolo schermo vanno in scena le quotidiane battaglie dei piccoli guerrieri ricoverati all’ospedale romano, tra difficoltà, coraggio e speranza.

Tra i protagonisti della sesta puntata, conosciamo Sara, 15 anni di Ladispoli, affetta da obesità grave fin dalla tenera età. Dopo numerose diete fallite, la ragazza prende coscienza della sua grave situazione, che potrebbe rappresentare un grave pericolo per la sua salute e d’accordo con la mamma, decide di sottoporsi ad un bendaggio gastrico. Ritroviamo inoltre Giulia, la sempre sorridente adolescente siciliana, per la quale è finalmente giunto il tanto atteso giorno del trapianto, reso possibile dalla donazione di mamma Caterina. Novità anche per Annachiara, le cui condizioni generali, finalmente migliorate, rendono possibile il suo trasferimento in una struttura di accoglienza. Infine Roberto, che ha da poco lasciato la casa di accoglienza che l’ha ospitato durante il lungo periodo di degenza, per tornare nella sua amata Trieste. Inizialmente ancora avverso a considerarsi completamente guarito, torna gradualmente alla normalità, soprattutto quando dopo mesi di lontananza, riabbraccia finalmente la sorella più piccola e gli amici più stretti. «Casa non è dove sei – racconta il neo 18enne – casa è l’insieme delle persone con cui sei».

L’appuntamento con i Ragazzi del Bambino Gesù è per domenica 2 Aprile alle 22.50 su RaiTre, dove andrà in onda il settimo episodio.