“ELDORADO”, IL PRIMO ROMANZO DI VLADIMIR LUXURIA

Un viaggio tra le vittime dell’olocausto, quando la cattiveria subentra al rispetto della vita altrui

TERESA LAMANUZZI, 19.12.2012

Vladimir LuxuriaCerignola (FG) –  Organizzata dall’Associazione socio-culturale OltreBabele, presso la sede di EXOpera, laboratorio urbano di Cerignola, con la giornalista de L’Attacco Roberta Fiorenti si è svolta, giovedì 19 dicembre, la presentazione del romanzo Eldorado (Editore Bompiani, Anno 2011, costo Euro 17,50) di Vladimir Luxuria. Foggiana di nascita, l’autrice, prima transgender ad essere stata parlamentare di uno Stato europeo, ha fatto così un piacevole ritorno nella sua terra d’origine. Il titolo del libro è ispirato dal nome del locale omosessuale berlinese Eldorado, chiuso dai nazisti dopo la promulgazione del Paragraph 175, legge contro la sodomia del codice penale tedesco, che nel 1933 spedì migliaia di gay nei campi di concentramento e nelle carceri.

Ma cos’è Eldorado? Che significato vuole testimoniare in una società così complessa come quella odierna? Il romanzo è un’altalena di emozioni che, grazie alla disamina di temi come l’omofobia e di eventi tragici come l’olocausto avvenuto nella seconda guerra mondiale, rappresenta la metafora di una vita trascorsa tra gioie e dolori, tra momenti di spensieratezza e altrettanti di assoluta drammaticità. Il libro ripercorre un excursus storico compiuto dal protagonista, Raffaele, un anziano omosessuale originario di Foggia che, trasferitosi a Milano da molti anni, prova ancora timore nel frequentare un locale gay perché ciò gli causa soltanto scherno da parte dei giovani frequentatori dello stesso. Il corpo centrale del romanzo affronta una questione di rado dibattuta: la senilità di una persona omosessuale. Già esserlo in gioventù provoca molto spesso umiliazioni inflitte da parte di chi ha paura dell’altro da sé, figurarsi in una fase della vita, come quella della vecchiaia, dove talvolta si è soli e si è lasciati, soli, a fare i conti col proprio destino. Tematiche ancor oggi attuali che Luxuria, senza paura di essere additata come “diversa”, affronta dicendo chiaramente ciò che pensa.

“Eldorado” comincia con un episodio che riporta alla mente di Raffaele il suo passato: ricorda gli anni antecedenti la seconda guerra mondiale, quando si esibiva, travestito da donna, nel locale Eldorado, insieme a Franz e Karl. Poi però fu arrestato e rimpatriato dalle SS, mentre le sue “compagne” d’avventura furono torturate e deportate ad Auschwitz. Vladimir Luxuria nel suo libro denuncia i modi di detenzione nei lager e le torture eugenetiche delle vittime omosessuali dell’olocausto, di cui solo negli anni recenti si è fatto memoria. Nei campi di concentramento finirono, infatti, non solo gli ebrei, ma anche coloro che nell’immaginario comune hanno portato e, purtroppo come spesso accade, continuano a portare l’etichetta del “diverso”: omosessuali, zingari e disabili. Compilando un’interminabile lista di morti nel lager di Sachsenhausen, l’autrice, con questo romanzo, mostra  spiccata sensibilità e commozione, alternando i toni del linguaggio tra ironia e dramma nel far rivivere le nefandezze del Nazismo, facendo memoria di ciò che è stato affinché non debba più ripetersi.

La Giornata Internazionale della Memoria che ricorre ogni 27 gennaio, è un modo, infatti, per riconoscere e non dimenticare i gravi errori del passato, che hanno dato vita all’olocausto. Marchiare nella propria mente la memoria di chi non c’è più e ha pagato con la vita per la  sola colpa di essere “diverso” è ciò che Luxuria, con le parole del protagonista della sua storia, intende sottolineare in una società dove la cattiveria prende sovente il posto del rispetto della vita altrui.