“GEOGRAFIA E TELEVISIONE, IL TG ITINERANTE DELLE MARCHE”

Quando il giornalismo è anche Geografia: ecco una testimonianza del nostro neolaureato Nicolas Abbrescia tratta dalla sua tesi di laurea magistrale. Le sue parole inquadrano un giornalismo che attraverso la geografia può contribuire all’arricchimento del nostro bagaglio culturale, alimentando quel turismo che è una delle principali fonti di energia dell’Italia e dell’intera economia mondiale. Gianni Ferraro

Nicolas Abbrescia, 28.11.2015

MACERATA – Poco più di una settimana fa ho raggiunto il traguardo più importante della mia vita, la laurea magistrale. L’elaborato finale l’ho denominato “Geografia e televisione, il Tg itinerante delle Marche”, un sunto di tutte le mie passioni: la geografia, il giornalismo e il Tg itinerante, che tanto mi ha dato a far conoscere tutto il bello che c’è e tutto il bello da apprezzare nella Regione Marche.  Talmente bello che il 22 ottobre del 2009 creai il gruppo facebook ufficiale “Tg itinerante TGR Marche” (siete tutti invitati!), portando in tutto il mondo le bellezze delle Marche e l’operato della TGR Marche.

Cos’è il Tg itinerante? Il Tg itinerante è una forma alternativa di telegiornale in onda dal 3 dicembre 1994 sulle frequenze marchigiane di RAI 3. Fu fondato da Tonino Carino che molti di voi lo abbineranno alle gesta dei 14 campionati di Serie A dell’Ascoli di Costantino Rozzi.  Un modello d’informazione geotelevisiva d’ispirazione per i geografi e per i giornalisti, che devono andare oltre la classicità di una cronaca.

La mia tesi è una ricerca che inizia dal ruolo della RAI sul territorio fin dal 1954(ho citato il viaggio lungo la valle del Po di Mario Soldati e la vita e l’enogastronomia delle Langhe di Franco Piccinelli) per poi esplicare l’importanza dell’iniziativa di RAI Marche, sulla base di un sistema circolare che tiene conto di quattro aspetti fondamentali: la raccolta delle informazioni, il sopralluogo nel Comune il martedì prima della diretta, la diretta in senso stretto e il web di competenza dello scrivente con il già citato gruppo. Questo è il c.d. “sistema circolare” del Tg itinerante.

Tg itinerante sistema circolareScrivendo questa tesi, diversi studiosi hanno inquadrato negativamente il rapporto tra geografia e giornalismo; invece la geografia è un elemento fondamentale per il giornalismo e il giornalista, a partire da una delle 5w basilari per la scrittura giornalistica, “Wheel”, che dall’inglese significa “dove”. Direttamente o indirettamente, il servizio televisivo o via web permette con uno show (le riprese) e un tell (lo speech o l’articolo scritto) di scoprire un territorio e i suoi fatti, più o meno impattanti da un punto di vista storico, e di acquisire, nonché aggiungere, quelle conoscenze che si apprendono ogni giorno nel film della vita.

Questa tesi ha risposto in maniera eccellente a queste critiche anche grazie alle parole, di chi esercita da decenni questa professione, testimoniate nel capitolo dedicato alle interviste. Per Rino Genovese (redattore TGR Campania) «la geografia rappresenta la vitalità di un territorio», mentre per il direttore della Testata Giornalistica Regionale Vincenzo Morgante «il giornalista entra nella storia delle persone e dei luoghi, raccontando al meglio il territorio e le sue specificità geografiche, rappresentate dall’identità e dalla cultura».

Quando si vede un telegiornale non si esamina soltanto il fatto di nera, l’economia o una scelta politica che fa discutere; un servizio pubblico e un Tg devono rendere conto dell’offerta territoriale e delle risorse turistiche, soprattutto influenzando il potenziale turista a visitare quei luoghi, goderli, farli condividere in tutto il Mondo, in particolare ai nostri connazionali che nel passato e nella contemporanea crisi sono stati costretti a migrare.

Il mio Vescovo Carlo Bresciani (pastore della Diocesi di San Benedetto del Tronto, ndr) ha affermato in un discorso, proprio il giorno della mia laurea magistrale, che «la conoscenza non si può comprare, si acquisisce con lo studio, applicandosi con dedizione e passione». Due parole che mi sono servite per l’eccellente risultato del mio lavoro e che rappresentano le migliori armi per affrontare qualsiasi difficoltà.

Il Tg itinerante è proprio conoscenza di un territorio e di come i marchigiani vivono nel presente e nel passato, un caso paradigmatico di positività di quel rapporto tra geografia e televisione spesso non trattato dagli studiosi. Ma negli ultimi anni vi è un’inversione di tendenza che fa della televisione la migliore aula scolastica del pianeta in questo XXI secolo.

In conclusione, si spera attraverso il Tg itinerante (ora diffuso anche in Campania e in Liguria) e l’operato della Testata Giornalistica Regionale in ogni regione, che la televisione e il web possano essere infallibili strumenti di conoscenza per tutti noi, favorendo quel turismo che in Italia è il nostro settore principale. Dire turismo sarebbe riduttivo, qui parliamo di “turismi”, una pletora di tipologie e forme, e anche il turismo religioso deve rappresentare una voce fondamentale; un caso paradigmatico è rappresentato dalla RAI della Valle D’Aosta con i suoi collegamenti da Fontainemore per il pellegrinaggio di tradizione millenaria in direzione del piemontese Santuario d’Oropa (Biella) o da Château Verdun, meravigliosa testimonianza della Via Francigena lungo la strada che da Aosta s’inerpica verso il Colle del Gran San Bernardo.

Questa è la mia tesi.  Oltre ad inquadrare a tutti voi lettori l’importanza della geografia nel settore dei medium, spero di realizzare il mio sogno, quello di avere l’opportunità di essere “testimone e ambasciatore di un racconto sano ed educativo di tutto il bello che abbiamo nei nostri territori per il bene comune”, magari in quella Testata Giornalistica Regionale della RAI che rappresenta il miglior esempio italiano del rapporto tra geografia e televisione.