LE DIO-INCIDENZE ESISTONO

Sono quei fiori che profumano di bene nella nostra vita

Benedetta Grendene, 22.07.2016

Le Dioincidenze esistono: Dioincide, come un pittore disegna, dipinge e crea continuamente circostanze volute da Lui ed entra nella nostra vita attraverso incontri inaspettati, magari proprio nel momento in cui abbiamo più bisogno di sentirLo vicino, vivo e presente. Nel mare magnum dell’individualismo che sempre più attanaglia la nostra esistenza di uomini, allora capita che a volte spuntino dei fiori profumati che nel grigiore quotidiano ridonano vigore all’anima.

Così è stato l’incontro con Don Giuseppe Sciavilla, sacerdote che il prof. Gianni Ferraro mi ha proposto di conoscere visto che “passava da Loreto”, nella tappa del viaggio che lo riportava nella sua Bari, per un mese di riposo e “vacanza” in famiglia.  Ci siamo dati appuntamento proprio davanti alla Basilica della Santa Casa di Loreto e insieme siamo entrati varcando la Porta Santa, accesso simbolico alla Misericordia di Dio in questo Anno Santo che stiamo vivendo.

Dopo aver recitato insieme il rinnovo del “Credo” davanti al fonte battesimale, ci siamo diretti in Santa Casa, luogo di messaggio e di forza, luogo del Si’ di Maria, mamma celeste che entrando subito ti accoglie e ti commuove con la sua straordinaria luce e bellezza. Nel silenzio del cuore, fin da subito si percepisce e si sente che qualcosa di particolare sta accadendo ancora oggi: la Madonna esiste ed è lì per noi, basta solo entrare con il cuore puro e ognuno troverà ciò che cerca. Qui sempre l’amore di Dio e della nostra Madre Maria ci attende per ricolmarci di grazie ed è un dono grande per l’umanità questo luogo di culto, dove il Verbo si è fatto carne: Hic Verbum caro factum est, si legge nel sacello della Santa Casa, ai piedi della statua di Maria. Ci siamo dunque raccolti in preghiera come i tanti pellegrini presenti, recitando il rosario per tutti coloro che hanno bisogno anche delle nostre umili preghiere, certi che ancora un’Ave Maria può salvarci aprendo uno spiraglio di speranza in chi l’ha persa.

Uscendo dalla Santa Casa mi sono sentita di accompagnare Don Giuseppe davanti alla statua di San Pio da Pietrelcina, dove sempre mi soffermo ogni volta che mi reco in Basilica, forse perché tanto mi colpiscono le parole di San Pio che vi sono riportate: “A Lourdes la Madonna è apparsa, ma qui a Loreto passeggia nella S.Casa. Don Giuseppe mi confessa di essere particolarmente legato a San Pio e mi dice: “Sai, Benedetta, il 28 giugno 2013 andai a trovarlo a San Giovanni Rotondo e l’anno dopo, esattamente il 28 giugno, fui ordinato sacerdote”.. Un’altra dioincidenza, mi chiedo? Non posso non restare colpita da questo giovane sacerdote che a soli 30 anni è già segretario del vescovo di Ivrea Mons. Edoardo Aldo Cerrato che lo ha voluto con sé, dopo averlo conosciuto a Roma durante il suo noviziato nella Congregazione dei preti dell’oratorio di San Filippo Neri. Più tardi scoprirò che Mons.Cerrato è stato consacrato vescovo l’8 settembre 2012, giorno del mio compleanno e cosa ancora più importante giorno della Natività della Beata Vergine Maria.. Altra dioincindenza?

Usciti dalla Basilica, nel poco tempo che Don Giuseppe aveva ancora a disposizione prima della partenza per Bari, l’ho accompagnato in uno dei posti più suggestivi di Loreto dove lo sguardo è libero di spaziare verso l’infinito, citando Giacomo Leopardi, poeta da me molto amato: “E quinci il mar da lungi, e quindi il monte” (A Silvia). Si tratta del belvedere che si apre da Piazza San Giovanni Paolo II, uscendo da Porta Marina, dedicato al Papa dei giovani, cinque volte pellegrino a Loreto. Di fronte a questo spettacolo così meraviglioso, Don Giuseppe mi ha parlato della sua passione per la comunicazione e soprattutto per il cinema e allora mi sono decisa ad accompagnarlo in visita negli studi di María+Visión ITALIA, emittente televisiva che si trova nella vicinissima Piazzale Lotto a Loreto e che opera in collaborazione con il Santuario della Santa Casa. Qui presto servizio di volontariato da un annetto circa, nell’attesa che si apra una luce anche per me e che prima o poi arrivi qualcuno che valorizzi i miei talenti e mi dica: “Tu sei unica”.

Una preghiera è nata spontanea dal cuore per tutti quei giovani precari, in particolare per coloro che anche da Ivrea se ne vanno all’estero, lasciando il nostro Bel Paese in cerca di fortuna e in alcuni casi magari restano vittime di destini atroci.. E allora le tante risposte ai nostri “perché” rimangono umanamente irrisolte, se non ci poniamo umilmente nella condizione di riconoscere che dipendiamo da un Altro..Non resta che affidare tutto nelle mani di Dio e ringraziarlo per quei fiori che ogni tanto ci manda.. Impariamo a saperli cogliere, e accogliere, per assaporare tutto il profumo di bene che ancora c’è.