LE  FORZE  DEL  MALE  “NON PRAEVALEBUNT”

L’Anticristo e la fine del mondo nell’ultimo romanzo di Davide Ghezzo

Gianni Ferraro, 01.07.2014  

TORINOIn questi tempi di crisi globalizzata, con il pianeta flagellato da venti di guerra, emigrazione di folle di disperati, malattie del corpo e della psiche, violenza urbana e domestica, discriminazione e disuguaglianza, nonché inquinamento, deforestazione e quant’altro – il solo elenco dei mali del mondo richiederebbe pagine e pagine – le prospettive apocalittiche assumono forza e attualità inquietante, soprattutto se alle problematiche socioeconomiche si unisce la considerazione dell’importanza delle fedi religiose, spesso in sanguinosa contrapposizione tra loro.

Così avviene in Non praevalebunt” (Ed. Ippogrifo 2014, Euro 10) romanzo distopico e spiritualistico scritto da Davide Ghezzo, docente di materie letterarie al liceo e autore di manuali scolastici, ma già noto nell’ambito della fantascienza e del fantastico, in cui ha ottenuto svariati riconoscimenti a livello nazionale per opere sia di narrativa che di saggistica.

In questa sua ultima fatica Ghezzo crea con mano sapiente uno scenario cupo e minaccioso, dove forze provenienti da dimensioni altre preparano una trama sottile di conquista del potere materiale e spirituale. Così l’ambientazione, italiana e torinese in specie (in linea con la vocazione magica della città subalpina), si allarga – tramite l’uso efficace della narrazione di scorcio – a un quadro catastrofico mondiale, in cui gli esponenti di un apparente umanitarismo rivelano la loro natura diabolica, intimamente ostile all’uomo e al divino che è in lui. Il tema risente della lezione di opere del primo Novecento come “Il padrone del mondo” di Robert H. Benson e “L’Anticristo” del russo Solovev, riproposte con successo in tempi recenti proprio in forza della loro attualità; ma la scrittura di Ghezzo ci offre un rinnovamento del filone, grazie a una certa contaminazione con stilemi della fantascienza, e in genere a una trama incalzante e avvincente.

In tempi di ideologie confuse o qualunquiste, di buonismo annacquato o di “cattivismo” feroce, “Non praevalebuntsi propone come exemplum di una schietta impostazione cattolica, fermo e anzi polemico in certe prese di posizione – si vedano le pagine duramente critiche nei confronti di Marx, Darwin e Nietzsche – ma sempre eticamente equilibrato e rivolto a un sano rinnovamento e riforma dello spirito umano e anche delle strutture stesse della Chiesa. Romanzo accattivante, animato da uno stile rapido e acceso, l’opera di Ghezzo si candida a moderno punto di riferimento per una pur sparuta pattuglia di lettori che non si rassegnano alla decadenza morale e spirituale dell’umanità.

L’opera è richiedibile preferibilmente all’autore, scrivendo una e-mail a ghezzodavide@libero.it