LE SIGARETTE ELETTRONICHE, ALTERNATIVA A QUELLE TRADIZIONALI O  “FARMACI”?

GRIGORY SILAEV – 06.07.2013

e-sigaretta1ROMA – Mentre i punti di vendita delle sigarette elettroniche contenenti nicotina crescono e   sempre più fumatori  le scelgono per smettere  di fumare, consapevoli che il vizio del fumo è  nocivo e pericoloso per la salute, la questione sui danni alla salute provocata dalle e-cig   rimane ancora aperta per il Consiglio superiore di Sanità.

 Infatti nella nota al Ministero del 4 giugno scorso il Css ha espresso che non essendovi dati scientifici sufficienti non si possono  considerare le e-cig con nicotina dispositivi medici o  strumenti farmaceutici per curare la dipendenza tabagica e, a ragione, sarebbe appunto opportuno promuovere attività di ricerca e studio,  iniziative di informazione sui potenziali pericoli a cui potrebbero andare incontro gli “e-fumatori”.  

Per intanto il Css ha ribadito ancora una volta   il divieto di vendita delle sigarette elettroniche con nicotina  ai minori di 18 anni ed il loro utilizzo all’interno delle scuole per non indurre i giovani al vizio del  tabagismo e diffonderne l’uso; ne ha sconsigliato l’uso  alle donne in gravidanza o durante il periodo di allattamento;  dato precise informazioni sulla nuova etichettatura del  prodotto; infine  sottolineato l’importante utilità del monitoraggio dei  sovradosaggi da nicotina al  Pronto Soccorso durante gli interventi.

I risultati dei primi test sulle e-cig  pubblicati sul settimanale Il Salvagente.it il 18 giugno scorso da Enrico Cinotti sono decisamente poco rassicuranti: il dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli ha individuato  diversi metalli pesanti, tossici o cancerogeni tra cui piombo, cadmio, cromo e arsenico nei liquidi analizzati  nelle e-cig . Sugli  esiti,  nello stesso articolo, il  procuratore di TorinoRaffaele Guariniello, impegnato da tempo nell’indagine sulla pericolosità o meno delle sigarette elettroniche, ha affermato che   “i valori sembrerebbero molto elevati, in special modo per il campione Louisville, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa per l’acqua potabile”.

In occasione della Giornata mondiale senza tabacco, svoltasi il 30 maggio scorso sono stati presentati i dati 2013 sul  consumo delle sigarette elettroniche. In Italia, dove l’abitudine al fumo continua a scendere  ogni anno,   sono circa 500 mila le persone che fumano regolarmente le e-cig e,  purtroppo,  solamente il 10,6 % degli e-fumatori dichiara di aver abbandonato l’uso delle sigarette tradizionali (www.salute.gov.it).

La Giornata  contro il fumo di quest’anno ha proposto l’eliminazione della pubblicità, sponsorizzazione e promozione dei prodotti del tabacco, in quanto sono ormai noti gli effetti promozionali sul consumo, per tutelare i consumatori e ridurre così il numero dei fumatori.

Secondo i dati  di Who il fumo di tabacco causa circa 6 milioni di decessi all’anno. In Italia  è la prima causa evitabile di morte prematura, e  l’Oms, basandosi sui dati del 2004, stima che il fumo di tabacco provochi dalle 70 mila alle  83 mila morti l’anno. Il dato più preoccupante è che  oltre il 25 % dei decessi riguarda la fascia di età tra i 35 e i 65 anni ( http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/fumo.asp).

Forse non tutti sanno che anche il fumo passivo compromette  gravemente la salute delle persone esposte: nel mondo sono attributi  a  bambini e adulti 600 mila decessi per malattie ischemiche del cuore, asma e cancro del polmone, come risulta dal sistema sanitario di sorveglianza Passi  ( http://www.epicentro.iss.it/passi/dati/fumoPassivo.asp