Masai, a rischio sfratto dalle loro terre

VALENTINA BARBAGALLO – 16.05.2013

I Masai sono una delle più antiche tribù dell’Africa stanziata tra il Kenya e la Tanzania, mete del turismo internazionale. Vivono di pastorizia  e conducono uno  stile di vita rurale legato ad una terra che rischiano di perdere,  e con lei  la loro cultura.

Viene dal portale Avaaz.com Il mondo in azione l’appello  della   comunità Masai del distretto di Ngorongoro, nel nord della Tanzania al loro presidente Jakaya Kikwete per  fermare il piano di accaparramento delle loro  terre per «permettere a ricchi turisti di usarle per la caccia a leoni e leopardi» (Difendiamo i Masai, 27 marzo 2013, www.avaaz.orghttp://www.avaaz.org/it/stand_with_the_maasai_loc/?fp ).

Anche  Survival un’altra organizzazione internazionale, aveva già presentato alcuni anni fa il caso dei   Masai, quelli di Loliondo nel distretto di Ngorongoro,  costretti a lasciare le loro abitazioni incendiate  perché «sorpresi con le loro greggi all’interno della riserva di caccia»  (Masai sfrattati e arrestati per far spazio ai safari di caccia, 20 agosto 2009, http://www.survival.it/notizie/4903 ).

Quell’episodio  ha suscitato interesse anche da parte di Amnesty International. In un rapporto del 2011 relativo alla Tanzania  si legge che «Il governo  non ha avviato indagini su presunte violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia  da guardie private nel luglio 2009 a Loliondo, nel distretto di Ngorongoro» chiarendo che «questi presunti abusi furono commessi nel contesto di un’operazione messa in atto per sgomberare queste persone dalle loro abitazioni e dai terreni da pascolo, con lo scopo dichiarato di conservare un’area di riserva faunistica” (http://rapportoannuale.amnesty.it/sites/default/files/Tanzania_0.pdf)

E il 28 marzo  Survival ritorna  ancora sull’argomento  annunciando la notizia del  progetto di «una nuova area di  “conservazione”  sulle terre dei Masai che, secondo il leader della comunità Samwel Nangiria segnerà la fine dei Masai e dell’ecosistema del Serengeti» (Tanzania: un accampamento di terra che potrebbe segnare “La fine dei Masai e del Serengeti”, 28 marzo 2013, http://www.survival.it/notizie/9096). Espone l’origine dei contrasti: «Nonostante il governo affermi che la terra debba diventare un corridoio funzionale agli spostamenti degli animali selvatici tra il Parco Nazionale del Serengeti e il Parco del Masai Mara, in Kenia, l’area è stata affittata nel 1992 a una società che organizza safari di caccia, la Ortello Business Corporation(OBC)».