TORINO- Federico Moccia, ospite del Circolo dei Lettori di Torino il 4 aprile scorso per la presentazione del suo nuovo romanzo “L’uomo che non voleva amare” (Rizzoli 2011, pagg. 416, 18 euro), ha spiegato che il suo modo di scrivere è rimasto lo stesso dell’opera scritta quasi dieci anni fa: “Tre metri sopra il cielo”, con la quale esordì come scrittore e gli valse sin da subito il plauso dei giovani lettori. 
“Lì avevamo Babi e Step ragazzini, ora sono cresciuti, e in questo libro sono Sofia e Tancredi. Cambia l’età, il nome dei personaggi, ma l’intensità dei sentimenti è sempre quella. Il vero amore lo si può trovare a diciott’anni come a trenta (come accade in “Scusa ma ti chiamo amore” n.d.r.), come a quaranta. E i miei libri ne sono la prova” illustra lo scrittore romano, puntualizzando che era inevitabile che qualcosa dovesse cambiare. 
Oggigiorno i ragazzi leggono libri per adulti, con tematiche consistenti e lui, lo scrittore italiano più amato dagli adolescenti, non poteva che offrire al lettore quello che si aspettava. Il filo conduttore resta comunque l’amore.“Se non avessi parlato del tutto d’amore, i miei lettori si sarebbero sentiti traditi”, confessa, nella speranza di un riscontro di pubblico pari a quello dei precedenti libri. 
Per la prima volta Moccia ha intrapreso una nuova direzione, totalmente opposta a quella dei famosi lucchetti, a cui continua tuttora ad essere associato (si tratta del suo secondo romanzo “Ho voglia di te”, ndr). È stata una bella sfida, ha rischiato molto, perché per la prima volta si è trovato davanti a due effettivi protagonisti, una donna pianista e un uomo miliardario, senza far uso delle esperienze personali. 
“In passato anche io ho sofferto, ero molto giovane e ho dovuto lavorare per poter vivere serenamente,”– rivela al suo pubblico attento – “ma le caratteristiche dei personaggi non mi appartengono come succedeva precedentemente. Spero di averli trattati in modo credibile”.
Sembrerebbe proprio di sì: il personaggio di Tancredi, infatti, rimanda ad alcuni elementi di attualità, in quanto sembra potersi permettere di “comprare” quasi tutte le donne; ma Moccia si difende prontamente, informando che il libro viene molto prima delle recenti vicende di cronaca. “Ho cominciato a pensarci tre anni fa scegliendo proprio dei personaggi diversi rispetto a quelli dell’attualità. Tancredi conquista le donne facendole sognare, ridere e divertire. Sofia, dopo aver capito che lui è miliardario, decide di stare con lui perché ha bisogno dei soldi per la costosissima operazione necessaria al marito Andrea, ma finirà per esserne coinvolta sentimentalmente”, svela l’autore, riassumendo in poche parole la trama. 
Un romanzo sentimentale che si rivelerà adatto per la sceneggiatura di un film mediante il quale Moccia conquisterà il suo ennesimo successo cinematografico?


 

Krizia Ribotta
Corso giornalismo on–line Facoltà di Lingue
Fondazione Carlo Donat-Cattin