UNITA’ D’ITALIA, 150 ANNI INSIEME. TRA UTOPIA E DISINCANTO
Se ne parla con oltre 400 studenti al Convegno annuale 2010 della Fondazione Carlo Donat- Cattin

 

SAINT VINCENT – Sulle note dell’inno d’Italia si è aperto, il 12 novembre scorso, presso il Centro Congressi del Grand Hotel Billia, la duegiorni del Convegno di studi “Unità d’Italia, 150 anni insieme. Tra utopia e disincanto”. Per il 9° anno consecutivo, la Fondazione Carlo Donat-Cattin di Torino, in collaborazione con le omonime associazioni di Bergamo e Brescia, ha promosso l’interessante iniziativa di carattere nazionale mirata ad approfondimenti e dibattiti sulla storia attuale e passata della vita sociale, politica ed economica italiana. Assente, per impedimenti governativi, il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ed il Presidente del Consiglio di sorveglianza della Banca Intesa San Paolo, Giovanni Batoli.
Alla tradizionale tavola rotonda sul tema “I giovani e l’Italia di domani” hanno partecipato il segretario della CISL Raffaele Bonanni ed il parlamentare del PD Matteo Colaninno. Entrambi, in modo brillante ed esaustivo, hanno evidenziato la situazione di crisi del nostro Paese.
Tuona Bonanni: “Solo nel momento in cui c’è lavoro, c’è una sana economia; il lavoro è l’unica occasione per costruirsi una personalità e le leggi non servono per crearlo, ma per migliorarlo”. E, sottolinea che: “se il lavoro manca si deve far appello a tutte le forze sociali … per capire cosa fare: è indispensabile quindi dialogare come ai tempi della Resistenza, quando più culture potevano andare insieme per costruire una solida economia e democrazia” . Rivolto poi agli oltre 400 studenti presenti, provenienti da ogni parte d’Italia, affermando che “è doveroso interessarsi della politica per progettare insieme una società migliore”, ricorda loro il messaggio forte della Lectio magistralis di Sergio Zavoli, Presidente della Commissione di Vigilanza RAI, in apertura del Convegno: “Non rifiutatevi al sociale, alla politica, ricordate che l’unità d’Italia, così come la Resistenza e la DC, è stata frutto del generoso azzardo di giovani”. Sulla stessa linea di Bonanni si è espresso anche Matteo Colaninno: “Non possiamo non essere uniti. Non siamo né positivi, né negativi, ma guardiamo al futuro con desiderio”, concludendo con le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Solo un’Italia unita può pensare di rimanere sullo scenario internazionale”.
Lo scontro non porta a nulla, proprio come sosteneva Carlo Donat-Cattin che, con il suo lungimirante “Statuto dei lavoratori”, ha avuto un ruolo strategico di primaria importanza nel risollevare il Paese e, più che mai oggi, è un esempio reale di come la politica dovrebbe essere al servizio dei lavoratori.

 

Krizia Ribotta
Corso giornalismo on–line Facoltà di Lingue
Fondazione Carlo Donat-Cattin