SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE 2014

Al Circolo dei Lettori di Torino si annuncia l’imminente evento mondiale che si terrà a Torino dal 23 al 27 ottobre

FABIO TERANOVA – 12.10.2014

TORINO–  A due settimane dall’inizio della nuova edizione del Salone del Gusto e Terra Madre già è possibile assaporarne tutto il clima carico di sorprese: l’8 ottobre si è svolta presso il Circolo dei Lettori la conferenza stampa che avvia ufficialmente il conto alla rovescia. La sua importanza è confermata dalla presenza dei media e dalle molte persone interessate a scoprire le ultime novità, i personaggi e il fitto programma di appuntamenti.

Coinvolgerà – oltre a Lingotto Fiere dal 23 al 27 ottobre – l’intera città metropolitana per tutto il mese, a partire dalla favolosa mostra fotografica all’aria aperta “Terra Madre secondo Oliviero Toscani” con le straordinarie foto raffiguranti iprodotti dei Presìdi Slow Food e dell’Arca del Gusto.

Ha introdotto l’evento Carla Coccolo, responsabile Slow Food Salone del Gusto. Dopo una breve presentazione dei partecipanti indica alcuni segnali molto confortanti che fanno sperare in risvolti significativi dell’edizione 2014. Il primo è quello commerciale di cui si può già confermare il buon esito: nonostante il momento di crisi, infatti, tantissimi piccoli produttori-  circa mille tra nazionali ed internazionali- hanno riconfermato la loro fiducia in questa grande kermesse dei sapori. Un notevole sforzo considerate le risorse economiche e umane necessarie al trasporto di prodotti provenienti da ogni angolo del pianeta. Il programma – vedi sito www.salonedelgusto.it– non potrà quindi che soddisfare le aspettative di un pubblico internazionale; a cominciare dai numeri: oltre 200 appuntamenti; più di 30 tour organizzati dagli studenti dell’ Università degli Studi di Scienze Gastronomichedi Pollenzo e più di 80 conferenze e convegni al pubblico. Immancabile ovviamente la cerimonia di apertura ad ingresso libero del 22 ottobre alle 18 al Pala Alpitour che farà vivere momenti di spettacolo con musica e testimonianze. Terra Madre – a 10 anni dalla nascita – ha un concetto molto diverso da quello tradizionale di fiera: è un evento politico, economico culturale e sociale.

Daniele Buttignol,Segretario Nazionale Slowfood Italia, conferma quanto asserito da Carla Coccolo, sottolineando l’aspetto  socio-culturale dell’evento. La rete di Slow Food e di Terra Madre è fatta di solidarietà e di grandi scambi su scala mondiale. L’edizione 2014 è stata tra le più difficili da organizzare: capita in un momento molto complesso a livello nazionale ed internazionale. In Italia gli agricoltori sonocolpiti da una crisi, aggravata dalle particolari condizioni degli agenti atmosferici; a livello internazionale di particolare rilevanza è l’embargo russo sui prodotti agricoli contro la Moldavia; a livello sanitario molti paesi sono stati di recente colpiti dall’epidemia di ebola. Il che porta a scelte difficili, soprattutto a livello umano: quest’anno non parteciperanno i delegati dei paesi africani colpiti dal virus letale: Sierra Leone, Guinea e Liberia. «Una scelta che però – precisa Buttignol – non vuole essere un abbandonarli a sé stessi, anzi, siamo in contatto con i coordinatori di questi paesi per fornire loro contributi, cibo e medicine, perché purtroppo in questo momento anche i diritti più elementari sono negati». Slow Food e Terra Madre sono spesso l’unico punto di contatto che queste comunità hanno col resto del mondo. È una vera e propria diplomazia che a partire dal cibo crea reti dedite a nutrire il pianeta. Ed ancora aggiunge: «Spesso si parla del cibo non come prodotto che deve essere mangiato ma come prodotto che deve essere commercializzato. Per questo l’intero padiglione 5 sarà esclusivamente dedicato ai progetti educativi di Slow Food per bambini ed adulti».

In linea con l’argomentazione di Buttignol l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi, afferma che «Questa è una manifestazione che sta molto a cuore alla Regione Piemonte. Le parole di Buttignol descrivono il mondo in cui vorrei i miei figli vivessero, in cui si parla di biodiversità, del ridare centralità alle storie personali, di consapevolezza, responsabilità e cibo come prodotto e non come merce». Continua poi con poche ma brillanti parole sull’importante ruolo svolto da Slow Food il quale «ci ha insegnato a capire chi siamo davvero nei nostri territori, qual è l’asse su cui muoverci se vogliamo essere competitivi a livello globale».

A tal proposito Franco Fassio, professore all’Università degli Studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo, ha illustrato le sfide ambientali affrontate da Slow Food e Terra Madre per fare del Salone un evento fortemente ecosostenibile. Obiettivo raggiunto grazie a profonde modifiche delle modalità di progettazione degli strumenti utilizzati, delle modalità organizzative e logistiche di merci e persone, creando così un modello da imitare a livello internazionale. Il traguardo di quest’anno non può che essere ancora più ambizioso con l’introduzione del  Systemic Event Design, primo Centro italiano per l’Innovazione Sociale con sede a Torino, che dichiara Fassio: «svilupperà indicatori specifici e una metodologia di ricerca per la valutazione dell’impatto della manifestazione a 360 Gradi, tra cui Gesti Naturali, il laboratorio dedicato a famiglie di diverse nazionalità in cui si utilizzano tutti i sensi per superare le barriere linguistiche, il Percorso guidato per sordi in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi del Piemonte, le attività e i servizi del Salone family friendly e la presenza dell’Area Slow Kids, dedicata ai più piccoli».

Conclude, infine,l’Assessore alla Cultura del Comune di Torino, Maurizio Braccialarghe. Mette in evidenza due aspetti: il primo la passione e gli sforzi necessari all’organizzazione di un evento che poggia su una fitta rete di collaborazioni, di volontariato, di rapporti personali che devono esseremantenuti con un impegno assiduo e costante; il secondo è la naturale confluenza tra le eccellenze dell’enogastronomia tipiche del Salone del Gusto con il senso della rete di Terra Madre, fatto di rapporti con le comunità non ancora soffocate dalla grande industria alimentare». È in questo contesto che si può rivolgere l’attenzione ai temi della sostenibilità, della responsabilità verso ambienti e culture. È così che Torino, grazie a questo evento, è diventata la vera capitale mondiale del cibo su cui si basa l’identità del territorio. In questa prospettiva chiosa Braccialarghe: «Il Salone del Gusto e Terra Madre 2014 rappresenta la vera apertura di riflessione sul tema dell’alimentazione in vista del prossimo Expo 2015 ».

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