SAN SEGNO DI UNIONE TRA ORIENTE E OCCIDENTE

La reliquia di San Nicola conservata  nella Basilica del Santo a Bari vola a Mosca e San Pietroburgo

Giuseppe Sciavilla, 10.06.2017

Bari – Domenica 21 maggio u.s. la reliquia di San Nicola di Myra, santo “ecumenico” venerato sia dai cattolici sia dagli ortodossi e patrono da ormai 930 anni della Città di Bari è stata traslata a Mosca. La città di Bari, custodisce le reliquie del Santo Vescovo di Myra dal 1087 quando 62 marinai baresi ne traslarono le ossa dell’allora Asia Minore, oggi attuale Turchia.

 Le immagini che sono rimbalzate dai media russi, testimoniano lunghe code davanti alla Cattedrale di Cristo Salvatore per venerare questa costola di 13 centimetri prelevata dalla “parte del cuore” il 19 giugno dello scorso anno e che resterà esposta sino alla metà di luglio prima di partire alla volta di San Pietroburgo per poi ritornare a Bari il 28 luglio.

La domenica mattina a Bari, nella suggestiva Basilica di San Nicola, durante la lunga e appassionante celebrazione ortodossa della Divina Liturgia, officiata dal Metropolita del Patriarcato di Mosca Hilarion, vi è stata una grande affluenza di fedeli provenienti dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Ortodossa.

Nel pomeriggio, a Mosca nel cuore della capitale russa, un chilometro e mezzo di fila di fedeli accoglieva trionfalmente la reliquia della “Costola cardiaca” del santo di Myra per la prima venerazione pubblica nella “terra degli zar”. Intanto, il Patriarca di Mosca e di “tutte le Russie”, Kirill, per la circostanza ha conferito alla delegazione barese, composta dall’Arcivescovo di Bari, il Priore della Basilica di San Nicola e dagli amministratori locali, l’onorificenza di San Serafino di Sarov, la terza in ordine di importanza del Patriarcato di Mosca. Il governatore della Regione Puglia ha evidenziato che la saggezza di Papa Francesco è stata nell’intuire un gesto ecumenico significativo come questo, tant’è che la Regione Puglia per riconoscenza ha donato a sua volta al Patriarca Kirill una medaglia d’oro della Regione con l’effige di San Nicola. Il Patriarca Kirill, ha parlato in pubblico rivolgendosi alla delegazione barese e affermando che in lui è vivo il ricordo di quando nel 2009 da poco eletto Patriarca, la Chiesa Russa presente nella Città di Bari è stata riaffidata al Patriarcato di Mosca, atto che ha aperto una strada nuova nelle relazioni non solo tra le due chiese cattolica e ortodossa, ma soprattutto tra i nostri popoli italiano e russo.

Questo evento straordinario lo si deve all’incontro avvenuto a Cuba il 12 febbraio 2016 tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill, quando il Pontefice confidò al suo Venerabile Fratello il “sogno” di poter trasferire anche se per breve tempo una reliquia dell’amato e venerato San Nicola. E’ un evento che sicuramente potrà contribuire a sostenere la crescita spirituale dei credenti e a compiere un ulteriore importante passo nel cammino verso l’unità dei cristiani. E’ quindi un evento eccezionale, perché nei 930 anni della permanenza a Bari delle insigni reliquie custodite nella Cripta della Basilica Nicolaiana, esse, non avevano mai lasciato la Città. San Nicola è uno dei Santi più venerati non solo nella Chiesa cattolica e nella Chiesa Ortodossa, ma anche in tutto il mondo Cristiano. Ogni anno, (il 19 dicembre e il 22 maggio, secondo il calendario giuliano) centinaia di fedeli sia del Patriarcato di Mosca, sia di tutto il mondo ortodosso, si recano a Bari per venerare le reliquie del santo taumaturgo: la comune venerazione dei Santi ci permette di guardare al dialogo ecumenico con una luce di speranza. E’ da ricordare che la devozione  al culto di San Nicola ha un accento peculiarissimo rispetto ad altre chiese ortodosse. La Chiesa di Bari rappresenta da sempre un “Ponte” tra Oriente e Occidente, perché lo stesso Patrono viene cantato nelle litanie come San segno di unione tra Oriente e Occidente: la Chiesa di Bari è da sempre consapevole della Sua vocazione ecumenica.

All’indomani del Concilio Ecumenico Vaticano II, la chiesa di Bari ha investito molto per il dialogo ecumenico. Pontefici come Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno sostenuto questo dialogo facendo riferimento soprattutto a San Nicola, Patrono dell’Ecumenismo per antonomasia e anche ad altri santi “ecumenici” come Sant’Andrea Apostolo e San Spiridione.

Benedetto XVI in occasione della chiusura del Congresso Eucaristico Nazionale il 29 maggio 2005nella sua profonda omelia esclamò: Proprio qui, a Bari, felice Bari, città che custodisce le ossa di San Nicola, terra di incontro e di dialogo con i fratelli cristiani dell’Oriente, vorrei ribadire la mia volontà di assumere come impegno fondamentale quello di lavorare con tutte le energie alla ricostruzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo. Chiedo a tutti voi di prendere con decisione la strada di quell’ecumenismo spirituale, che nella preghiera apre le porte allo Spirito Santo, che solo può creare l’unità.

Un antico inno della Chiesa greca  riassume la grandezza e l’universalità del Santo taumaturgo: “Se chiedi i miracoli, i ciechi vedono, gli storpi camminano e sudano manna le ossa di Nicola. Cessano i pericoli si placano le tempeste dicono i naviganti. Tu, o Terra prediletta, le sacre ossa avute in pegno per tutti i popoli custodisci, che da lontano a te vengono o Felice Bari … Siano tutti liberati dai pericoli della vita, dalle guerre, dalla fame, o glorioso San Nicola grande Padre. Amen”.