BIENNALE DEMOCRAZIA 2013
Un viaggio culturale all’insegna della democrazia
ILARIA ANGIULLI – 24.06.2013
TORINO – Si è conclusa nella giornata di domenica 14 aprile la terza edizione di un’importante manifestazione culturale, “Biennale Democrazia”, durata ben 5 giorni, che la nostra città ha avuto l’onore di ospitare. Il tema di quest’anno era «Utopico. Possibile?». Con questa domanda il presidente dell’organizzazione, Gustavo Zagrebelsky, si è subito rivolto ai giovani, nella speranza che si diffonda la cultura della democrazia.
Egli è convinto, difatti, che il futuro non può essere un ritorno al passato, e che occorrono nuove idee; da qui il quesito provocatorio se sia un’utopia bandire la violenza e rispettare le differenze. Sempre in sede introduttiva il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha affermato che l’obiettivo di Biennale Democrazia è di «offrire una conoscenza sull’evoluzione della società». Si è trattato di una grande opportunità per le nuove generazioni di mettersi in gioco e in particolare modo per riflettere sulla situazione di svolta della modernità che stiamo vivendo.
Biennale Democrazia ha organizzato un percorso di indagine sulle utopie contemporanee, attraverso dibattiti, letture, spettacoli, seminari e progetti per le scuole. Zagrebelsky, in questa edizione, ha voluto mettere in evidenza i beni comuni, materiali e non, il progresso scientifico, il ruolo di internet nella nostra società e ancora altri aspetti caratterizzanti il mondo attuale. Si è trattato di una discussione pubblica sui fini della collettività, concetto reso possibile solo grazie alla moderna democrazia.
L’inaugurazione dell’evento è avvenuta mercoledì 10 aprile al Teatro Regio di Torino con l’intervento del presidente della Camera Laura Boldrini e con lo spettacolo L’Illogica utopia, in memoria di Giorgio Gaber a 10 anni dalla sua scomparsa. Un tributo al “Signor G” attraverso letture, filmati di repertorio e brani di maggiore successo del cantautore portati in scena da artisti italiani da Paola Turci a Enzo Iacchetti a Luca Barbarossa. Inoltre Sandro Luporini, coautore dei brani di Gaber e suo più stretto collaboratore, ha presentato il suo libro G. vi racconto Gaber, in cui e racconta l’amicizia con l’artista, iniziata negli anni Sessanta.
Brani come “La libertà”, “Il luogo dell’anima”, “C’è aria” sono ancora oggi attuali e come allora invitano a riflettere sulla situazione politica, dei diritti civili e sull’impegno per la ‘cosa pubblica’.
Nei giorni successivi si è messa in moto l’imponente macchina di eventi. Se nel 2011 era stato presentato un ciclo de «I grandi discorsi della Democrazia», un itinerario caratterizzato da orazioni politiche e dibattiti parlamentari, quest’anno Biennale Democrazia ha invece proposto «I grandi discorsi dell’Utopia», dando la parola ad alcuni scrittori che hanno esposto la loro idea utopica, prendendo ispirazione in primo luogo dalla letteratura, ma anche dalla musica e dall’arte classica e contemporanea.
In particolare, è stato svolto un approfondimento sull’Africa e sulla sua problematica democratizzazione, nella giornata di giovedì 11, al Teatro Carignano. A quest’incontro, dal titolo «Africa del futuro, tra democrazia e sviluppo», hanno partecipato Romano Prodi, Giuseppe Recchi (presidente Eni), Alberto Vaquina (primo Ministro del Mozambico), Manuel Vicente (vice presidente dell’Angola) e Bienvenu Okiemy (portavoce del Governo del Congo Brazzaville).
Degno di nota è anche l’evento tenutosi venerdì 12, sempre al Teatro Regio: Serena Dandini ha presentato il suo libro, Ferite a morte. L’autrice, in collaborazione con la ricercatrice del Cnr Maura Misiti, dà voce alle vittime del femminicidio, attingendo a fatti di cronaca realmente avvenuti. Con quest’incontro, si conclude il ciclo di appuntamenti a cui la Dandini ha partecipato in altre città italiane. La sua antologia di storie vissute, infatti, è stata realizzata a sostegno del movimento «No more!», che chiede al nuovo governo seri provvedimenti per la prevenzione della violenza e la protezione delle donne nell’ambito familiare.
Anche il Circolo dei Lettori ha dato il suo contributo a quest’importante vetrina culturale. Ogni mattina alle 10 è stata proposta «La rassegna stampa di Biennale Democrazia», durante la quale venivano lette le notizie del giorno col commento di diversi giornalisti ed esperti di comunicazione.
Non va dimenticato, infine, che Biennale Democrazia deve il successo anche alle varie aziende e associazioni che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento culturale. La banca Intesa San Paolo, ad esempio, ha appoggiato questa iniziativa per la terza edizione consecutiva. Vittorio Meloni, direttore delle relazioni esterne del Gruppo Intesa, ha affermato che la banca si impegna volentieri a sostenere questo tipo di manifestazioni, perché in questo modo fa sentire la sua vicinanza alla città di Torino. Anche Eni vi ha contribuito, soprattutto per quanto attiene la tematica delle democrazie in Africa: l’azienda opera infatti al fianco di vari Paesi africani per offrire reali opportunità alle imprese locali. Tra gli altri numerosi sostenitori vanno ricordati la Fondazione Crt ente no profit attento allo sviluppo del Piemonte e della Valle d’Aosta e la Smat (Società Metropolitana Acque Torino) che ha focalizzato l’attenzione sul tema “acqua bene comune”, che è stato argomento dell’incontro «Distribuire l’oro blu. Dalle risorse alle smart city, declinare acqua al futuro».