IL SECOLO D’ORO DI FIRENZE CITTÁ D’ARTE

La magnificenza della famiglia Medici si specchia in opere architettoniche uniche al mondo

LORENZO BRUNETTI, 10.01.2013

Il mito di Firenze ed il ’400

Il mito di Firenze affonda le sue origini in un’epoca storica che va dalla fine del 1300 alla fine del 1400.

È in questo periodo infatti che si realizzano le più grandi opere artistiche e architettoniche, che fanno di Firenze una delle città d’arte più famose e più visitate al mondo.

Lo svilupparsi di questa magnificenza si deve alla grande ricchezza che in quegli anni la città visse per la presenza di numerose famiglie che avevano avviato commerci ed attività economiche e che successivamente realizzarono casse di risparmio e banche. Attraverso queste Firenze divenne il principale centro finanziario di tutta Europa e il suo sistema di credito venne utilizzato dai Papi così come dai principali regnanti. Naturalmente quello che oggi definiamo “sistema di credito” spesso sconfinava in una vera e propria usura e ciò creava non pochi problemi morali soprattutto nei rapporti con la Chiesa cattolica. Da questo derivava la necessità di acquisire crediti ed indulgenze presso l’autorità religiosa mediante il finanziamento di opere ad essa dedicate. Di questo processo si resero protagoniste le principali famiglie fiorentine tra cui i Pitti, gli Strozzi, i Peruzzi, i Sassetti, i Capponi ed i Medici.

La famiglia Medici

In particolar modo i Medici a metà del Quattrocento avevano acquisito il controllo del governo della città attraverso l’abile azione di Cosimo il Vecchio.

Le storie di Firenze e della famiglia Medici da quel momento si legheranno strettamente.

Per questo, fra le tante ricchezze artistiche presenti, particolare rilievo assume il palazzo che Cosimo decide di far costruire quale residenza per la propria famiglia. Per non irritare i fiorentini ed avendo già subito un esilio Cosimo preferì dare un aspetto austero piuttosto che lussuoso alla propria residenza e per questo incaricò Michelozzo, un architetto di sua fiducia.

La costruzione del palazzo iniziò nel 1444 e durò oltre una decina d’anni.

Nell’affresco di Benozzo un’istantanea della Firenze del 1459

La fama del palazzo (oggi: Palazzo Medici Riccardi, via Cavour 1) è in buona misura legata a un prezioso affresco che nel settembre 1459 iniziò a dipingere un artista allora molto famoso: Benozzo Gozzoli.

L’affresco di Benozzo è importante proprio per la sua capacità di rappresentare la magnificenza della famiglia Medici e di Firenze in quegli anni e di fissarne una vera e propria istantanea che si riferisce in particolare ad un episodio dell’aprile del 1459. L’affresco rappresenta il corteo dei re Magi che da Gerusalemme portano i loro doni sino a Betlemme. Nel dipinto si mescolano ambientazioni che richiamano per la presenza di piante e di animali sia la Palestina, in cui si svolge l’evento, sia la Firenze dei Medici ed in particolare le campagne del Mugello. Interessante è anche l’intreccio dei personaggi storici che vi vengono raffigurati. Personaggi che fanno riferimento a due episodi distinti e lontani fra loro di venti anni.

Il primo riguarda il Concilio che, nel 1439,  Cosimo il Vecchio ottenne si svolgesse a Firenze. Un Concilio in cui si tentava la riunificazione delle due Chiese d’Oriente e di Occidente dopo il verificarsi dello scisma. L’obiettivo fondamentale di tale riunificazione era far fronte comune all’invasione degli ottomani che però alcuni anni dopo riuscirono a conquistare Costantinopoli. Personaggi presenti nell’affresco relativi a quell’episodio sono, ad esempio, i due re magi Baldassarre e Melchiorre che rappresentano il primo l’imperatore d’Oriente ed il secondo il patriarca di Costantinopoli. Altri personaggi invece rappresentano l’episodio svoltosi come già accennato nell’aprile del 1459. In quei giorni a Firenze giunsero molte figure importanti dell’epoca per unirsi ad un corteo che li avrebbe portati insieme al Papa Pio II a Mantova. Vi si sarebbe svolto un altro Concilio per valutare la possibilità di organizzare una crociata mirante alla riconquista di Costantinopoli. In quei giorni si svolsero grandi festeggiamenti a Firenze che culminarono in una cavalcata notturna che si svolse in via Larga, la strada su cui il palazzo si affacciava. Via Larga venne completamente illuminata con centinaia di torce e a guidare la cavalcata era un ragazzino di 10-11 anni, nipote di Cosimo, che sarebbe poi diventato il principale esponente della famiglia: Lorenzo il Magnifico. Benozzo Gozzoli presente in quei giorni avrebbe poi raffigurato nella cappella di famiglia questo episodio e questi personaggi.

L’immagine idealizzata del giovane Lorenzo con il volto incorniciato sullo sfondo da un arbusto di lauro e con in testa un prezioso copricapo a forma di mazzocchio diverrà da allora per molti l’immagine stessa di Firenze. Solo recentemente i principali critici d’arte hanno individuato quale reale immagine di Lorenzo quella di un giovinetto che si trova nel corteo così come quelle di altri membri della famiglia e di tanti altri personaggi della Firenze di quei mesi. Dunque in questo dipinto si ritrovano i luoghi ed i personaggi del momento di maggior magnificenza della Firenze del Quattrocento, coloro che diedero origine alla maggior parte delle opere architettoniche ed artistiche che in quell’epoca si stavano completando.

Le tante bellezze di Firenze

Tra queste la cupola del Duomo, che Brunelleschi aveva da poco finito di costruire grazie ai finanziamenti elargiti da Cosimo. Nel 1436 l’intera opera della Cattedrale di Santa Maria del Fiore (o detta più banalmente Duomo di Firenze) fu terminata, diventando il punto culminante del panorama della città. La grande innovazione della cupola del Duomo fu la struttura autoportante (cioè capace di sostenersi da sola man mano che veniva costruita) a doppia calotta che Filippo Brunelleschi progettò per la sua realizzazione. Piazza del Duomo in cui sorgono uno vicino all’altro lo stesso Duomo, il Battistero e il Campanile di Giotto, rappresenta il cuore religioso dell’intera città. Da qualsiasi parte si arrivi, da qualsiasi prospettiva ci si appresti a fotografare, questi tre monumenti si stagliano sempre maestosi sopra i tetti del centro storico. La Cattedrale di Santa Maria del Fiore, insieme alla Chiesa di San Lorenzo e a quella di San Marco si trovano all’interno  del cosidetto “quadrilatero mediceo”, quattro edifici che furono ricostruiti del tutto o sensibilmente ristrutturati grazie alla famiglia Medici.  La Chiesa di San Lorenzo fu la prima cattedrale fiorentina ma fu distrutta e ricostruita per intero mediante i finanziamenti di Giovanni di Averado de’ Medici, padre di Cosimo il Vecchio che commissionò a Filippo Brunelleschi una cappella e la sacrestia. Successivamente lo stesso Cosimo si assunse il compito di ricostruire l’intero edificio, che divenne una sorta di chiesa di famiglia.

La Chiesa di San Marco fu fondata nel 1299 dai monaci silvestrini, poi passò ai domenicani nel 1418, ma furono ancora i Medici e in particolare il solito Cosimo il Vecchio a finanziare il rifacimento del complesso, affidandolo a Michelozzo. Oggi però la Chiesa conserva ben poco del suo carattere rinascimentale.

Molto più complesso il discorso riguardante Palazzo Vecchio, da sempre la sede del governo fiorentino. Palazzo Vecchio si trova imponente al centro di Piazza della Signoria e oggigiorno ospita il Comune di Firenze. La costruzione di questo palazzo fu iniziata nel 1299 per opera di Arnolfo di Cambio che sfruttò i muri perimetrali e le fondamenta di case-torri e di edifici preesistenti. I primi a insediarsi all’interno furono il gonfalionere di Giustizia e i tre priori, che dovevano risiedere nel palazzo per i due mesi del loro incarico, reclusi per evitare influenze esterne e favorire l’imparzialità del governo. Oltre a essere quindi da sempre sede del governo fiorentino e uno dei monumenti simbolo della città Palazzo Vecchio contiene al suo interno anche dei bellissimi musei, tra i quali spicca il Salone dei Cinquecento, così detto dal numero dei partecipanti al Consiglio repubblicano.

Altre sale significative sono quella dei Gigli e quella dell’Udienza, entrambe nate nel 1472 dopo lavori interni. Per quanto riguarda la parte esterna sin dal 1453 Michelozzo era stato incaricato dalla famiglia Medici di ristrutturare il cortile, rinforzare la torre e realizzare le eleganti bifore e i tondi in pietra serena.

Tutti i principi dell’architettura brunelleschiana però vengono fuori nel progetto della costruzione dello Spedale degli Innocenti, forme armoniose e proporzionate, archi e colonne che rimandano all’arte classica e soprattutto il modello cubico sormontato da calotta emisferica, qui applicato alle campate. La struttura fu aperta nel 1445 e accolse nel primo anno 90 bambini che erano stati abbandonati, che salirono fino a 450 nel giro di mezzo secolo.

Queste sono solo alcune delle bellezze di Firenze, che insieme a Ponte Vecchio, la Galleria degli Uffizi e Piazzale Michelangelo costituiscono i luoghi più famosi e conosciuti, visitati ogni anno da milioni di turisti di tutto il mondo.

La particolarità del centro storico e in generale di tutta Firenze è che essendo una città piuttosto piccola è possibile girarla a piedi in poche ore, ma se ci si volesse soffermare su ogni singolo monumento e analizzare a fondo gli interni di ogni Chiesa e museo ci vorrebbero mesi di studio per ricostruire tutta la cultura e la storia che si cela all’interno di essi. Inoltre, come dimostrato per l’affresco di Benozzo Gozzoli, ci sono anche molte opere magnifiche presenti dentro a palazzi o Chiese che rimangono più nell’ombra rispetto ai monumenti più conosciuti della città. Opere la cui scoperta comporta un soggiorno assai più lungo e che anche ai fiorentini riserva continue sorprese.