27 GENNAIO, 10 FEBBRAIO: DUE DATE DA RICORDARE
La casa editrice Paoline non dimentica

Con pubblicazioni mirate sia a lettori giovanissimi che adulti, la casa editrice Paoline contribuisce attivamente, da diversi anni, nel rendere omaggio alle vittime di due tragici eventi che hanno segnato le pagine della storia dell’Italia. La Shoah e le Foibe, celebrate rispettivamente il 27 gennaio nella Giornata della Memoria e il 10 febbraio nella Giornata del Ricordo, vanno “scolpite nel cuore e ripetute ai figli”, citando non a caso Primo Levi, per far conoscere la verità su quanto è accaduto. Due sono le interessanti pubblicazioni che fanno parte della collana “Grandi Storie. Giovani Lettori”.
Lorenzo Farina è l’autore di “La bambina del treno” (2010, pag. 32), illustrato da Manuela Simoncelli, Narra le vicissitudini di due bambini, Jarek e Anna, i cui sguardi si incrociano quando Anna, sul treno per Auschwitz, guardando fuori dal finestrino vede Jarek, che non porta la stella sulla maglia. Si salutano con la mano, finchè il treno scompare dalla vista del bambino che chiede alla mamma perchè lui non può intraprendere quel viaggio. Alle immagini che accompagnano la storia si uniscono le parole più adatte ai bambini per trattare il tema dell’Olocausto.
“I ragazzi della Shoah” (2010), di Luciana Tedesco, si rivolge invece ai ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Con racconti e testimonianze documenta i fatti che si susseguono dal 1938, anno in cui Mussolini promulga le leggi razziali, al 1945 quando l’Italia viene liberata. Dati e contenuti storici sono visti con gli occhi degli adolescenti, che si interrogano, soffrono e ricordano. Per gli adulti, la collana “Uomini e Donne” include quattro pubblicazioni che contribuiscono in modo significativo ad una riflessione etica e culturale.
“Binario 21, un treno per Auschwitz” (2010) di Stefania Consenti racconta, sotto forma di reportage giornalistico, quanto accadde il 30 gennaio 1944 a Milano: la partenza di 605 Ebrei dal binario 21 con destinazione Auschwitz. Sono donne, uomini, bambini, anziani. Di questi, ne sopravvivono solo 20. Milano non li ha dimenticati e, ogni anno, dal 2005, il 27 gennaio, organizza il “treno della memoria”: un viaggio di sei giorni per ripercorre le tappe dei deportati, raggiungendo i campi di concentramento polacchi.
“Borovnica ‘45. Al confine orientale dell’Italia” di Gianni Barral (2007) è ambientato nella seconda guerra mondiale e racconta di Barral, un ufficiale italiano degli alpini, catturato in Slovenia e mandato a Borovnica, il campo di prigionia jugoslavo più terribile. Conoscendo la lingua, viene assegnato al reparto d’amministrazione e si salva. Il suo diario è una testimonianza straordinaria di un uomo che non si scoraggia e riesce, poi, a diventare traduttore di diversi scrittori sloveni del dopoguerra.
“Sopravvissuta ad Auschwitz” (2005) di Emanuela Zuccalà condensa in 144 pagine l’esperienza di Liliana Segre che, come spiega il sottotitolo, è “fra le ultime testimoni della Shoah”. Per la prima volta si mette a nudo svelando particolari della sua adolescenza nel campo della morte, perchè “è giusto che racconti anche delle mie miserie, delle mie vigliaccherie, delle mie povertà morali di allora”. Il libro raccoglie anche biglietti, lettere che Liliana ha ricevuto nel corso degli anni, a dimostrazione che la gente, in particolare i giovani, hanno sete di sapere. Il dramma del sopravvissuto è visto non come dramma del singolo, ma di tutte le famiglie di coloro che hanno intrapreso quel viaggio maledetto.
Infine, per ricordare le foibe, “Sopravvissuti e Dimenticati” (2006), con la prefazione di Walter Veltroni, raccoglie la testimonianza di tre persone che, in modo diretto o indiretto, ne hanno fatto esperienza. Scavando tra i ricordi, Graziano Udovisi svela particolari inediti e dettagliati; Piero Tarticchio racconta come la pittura e la scrittura gli colmino il gran vuoto lasciato dai parenti inghiottiti dalle foibe; infine Natasa Nemec, storica slovena, presenta le ricerche sui caduti per “ricomporre un frammento di storia troppo spesso dimenticato”.

 

Krizia Ribotta
Corso giornalismo on–line Facoltà di Lingue
Fondazione Carlo Donat-Cattin