ACCOGLIERE ASCOLTARE ACCOMPAGNARE

È la mission della Fondazione Don Mario Operti,  un’eccellenza della Chiesa torinese per rispondere ai bisogni delle persone del nostro tempo

Fabio Terranova – 05.02.2017

TORINO– «Tutti vogliono una risposta immediata al bisogno. […] Ecco, dobbiamo cercare di capire che , sovente, le risposte immediate sono anche le più fragili e che le risposte più ‘meditate’ invece, possono essere più durature nel tempo».  Sono le parole della Presidente Mariella Enoc, che sintetizzano al meglio lo spirito della Fondazione Don Mario Operti (www.Fondazioneoperti.it) da Lei presieduta.

Parole pronunciate durante l’intervista rilasciata al giornalista Luca Rolandi,  e riportata nel libro “Accogliere, Ascoltare, Accompagnare”, definito dall’arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia: «prezioso strumento per conoscere una realtà molto importante che vive ed opera nella Chiesa e nella Città di Torino e nel territorio piemontese».

Presentato recentemente nella stupenda sede di Palazzo Barolo, il volume gratuitamente disponibile sul sito http://Fondazioneoperti.it/attachments/article/12/Fondazione-Operti-web.pdf raccoglie molteplici riflessioni, in perfetta sintonia con gli ideali della Fondazione, che conferiscono vero valore all’opera: scritta da tutti coloro che ne fanno parte, proprio come una famiglia che si racconta.

In questo senso il Segretario generale della Fondazione, Massimo Vai, testimonia la forte ottemperanza dell’Ente alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che all’Articlo 1 recita: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.  Fondata e sostenuta dal Cardinale Severino Poletto nel 2004 come O.N.L.U.S. indipendente senza finalità di lucro, negli ultimi anni la Fondazione Operti  ha aiutato persone in difficoltà a raggiungere una piena autonomia fornendo gli strumenti e garantendo un accompagnamento costante. Un obbiettivo perseguito e raggiunto con la solidarietà attiva, ovvero con una “vigilanza e attenzione costanti all’attualità sociale, mettendo la persona al centro, come soggetto, proponendole di superare la mera assistenza economica, propria della solidarietà passiva”.

Fulcro della Fondazioneè la sussidiarietà: la volontà di aiutare attivamente i più disagiati e tutti coloro che rischiano di restare ai margini della società. Da qui il titolo del libro “Accogliere, Ascoltare, Accompagnare”: tre preziose “A” che ne introducono una quarta non meno importante: l’Autonomia, in quanto rendere le persone autonome significa restituire loro la dignità con la quale sono state create. Ecco la filosofia di questa O.N.L.U.S.: restituire la dignità individuale per un benessere collettivo.

Un concetto che è stato il pilastro di Don Mario Operti, promotore, a livello nazionale, del Progetto Policoro sul tema dell’inserimento lavorativo dei disoccupati. Divenne un riferimento per la Chiesa italiana e torinese, dimostrando che era possibile coniugare  l’evangelizzazione con l’impegno sociale e civile. La sua vita venne purtroppo interrotta dalla leucemia nel 2001 a soli 58 anni, ma il suo insegnamento non seguì la stessa sorte! «Quando il Padre richiamò a sé Don Operti – ricorda il Cardinale Poletto –ci venne in mente di far nascere, in suo nome, una realtà che potesse non solo aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro, con borse lavoro e formazione, ma più in generale attuare questa vocazione alla solidarietà sociale a 360 gradi».

Si può allora ben capire la portata di questa prestigiosa Fondazione a tutti i livelli: ha Accolto l’eredità ideologica di un grande uomo, l’ha Ascoltata per poi Accompagnarla ad una concreta attuazione, ed acquisendo il nome di Don Mario Operti, ha permesso di continuare l’operato sociale di Don Mario Operti in piena Autonomia, con un’attenzione massima alla dignità della persona, fulcro portante dell’azione verso il prossimo.