LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO

Con la lectio magistralis dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, Ministro degli Esteri del Vaticano

GIUSEPPE SCIAVILLA, 02.11.2016             FOTOGALLERY

Ivrea – “Vincere l’indifferenza per costruire la Pace: l’appello di Papa Francesco alla comunità internazionale” è il titolo della lectio magistralis che l’Arcivescovo monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, ha tenuto recentemente al “Teatro Giacosa”di Ivrea.

Monsignor Gallagher è stato accolto dal calore e dall’affetto degli eporediesi, tra cui la vaticanista Alessandra Ferraro, giornalista Rai, che gli ha donato il suo libro: “Non guardate la vita dal balcone”, un capolavoro di scrittura incentrato sulla figura umana di Papa Francesco che invita ad agire non come spettatori ma protagonisti.

Bisogna Vincere l’indifferenza, appunto, come tuona dal palco Monsignor Gallagher ricordando la lettera di Papa Francesco alla giornata mondiale della Pace del 2016: «Un’indifferenza sempre più estesa – scriveva il Papa – che diventa sempre più “globalizzata”, così da costruire una seria minaccia per la pace. Un’indifferenza che genera disinteresse ed assuefazione ai vari conflitti ed alle crisi ricorrenti e spegne ogni allerta sulle loro cause e sulle loro radici».

Il Papa, alla luce del magistero dei suoi predecessori chiede alla Santa Sede di muoversi, per sostenere un’idea della “Pace come frutto di giusti rapporti”. Sulla linea del Concilio Ecumenico Vaticano II, la Pace appare come punto d’incontro fra dono di Dio e impegno umano ad accoglierlo, nella consapevolezza cheognuno è chiamato ad essere, con azioni mirate, costruttore di Pace”. Anche la Diplomazia della Santa Sede cerca di attuare il magistero papale nelle relazioni con gli Stati attraverso le Nunziature con azioni mirate a favorire e creare occasioni e strumenti d’incontro per la pace nel mondo.

Dal messaggio del Papa a Capodanno, monsignor Gallagher trae poi spunto prezioso per la coscienza dei Cristiani ricordando che “Dio non è indifferente e si fa carico delle sofferenze dei suoi figli” e che il Papa, fin dall’inizio del suo pontificato, ha espressamente detto che: “Lavorare per la pace è fare opera di verità, che non può essere solo mirata ai propri bisogni. E che fare il Pontefice, così come il Vescovo di Roma è riconosciuto, significa essere Costruttore di ponti. Certo, con Dio, ma anche all’interno della grande famiglia umana”.

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