CHIESA VIVA, POPOLO DI DIO TRA RICORDO E SPERANZA

Nel tradizionale pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto

Benedetta Grendene, 12.06.2017

MACERATA – E’ stata una giornata intensa quella di sabato 10 giugno, iniziata a Loreto per proseguire a Macerata e terminare nella Santa Casa ai piedi di Maria Tota pulchra. Una giornata vissuta all’insegna di due grandi leit motiv che convivono nella storia e la plasmano: il ricordo del passato e la speranza nel futuro.

Hanno partecipato il Cardinale di origini irlandesi Kevin Joseph Farrellprefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita – invitato al Centro Giovanni Paolo II dal dott. Marcello Bedeschi, Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, e Mons. José Domingo Ulloa Mendieta vescovo di Panama, città scelta da Papa Francesco per la prossima GMG nel 2019.

Ricordo del passato

Proprio nella “Casa dei giovani d’Europa” che sorge sulla collina di Montorso in un crocevia di sguardi che spazia dal colle lauretano dove sorge il Santuario fino al mare, è stato proposto un seminario di approfondimento sulla figura di Eduardo Francisco Pironio: il Cardinale argentino, mosso da un grande amore per i giovani, che portò a compimento l’intuizione profetica di Giovanni Paolo II delle Giornate mondiali della Gioventù. La spianata di Montorso dove oggi sorge il Centro Giovanni Paolo II nel settembre 1995 accolse in un grido di pace sconfinato i giovani d’Europa riuniti insieme dagli Urali all’Atlantico durante “Eurhope”. In quell’occasione San Giovanni Paolo II disse loro: “Ecco la vostra Casa, la Casa di Cristo e di Maria, la Casa di Dio e dell’uomo!». A sostenere il vigore delle sue parole, accanto a sé c’era proprio il Cardinale Pironio e a suggellare questo intenso connubio spirituale il Cardinale Farrell ha benedetto un quadro che li ritrae in uno storico abbraccio. Poi l’alto prelato ha voluto ricordare il grande carisma del Cardinale Pironio, uomo del Magnificat testimone di una fede coraggiosa e di una totale fedeltà a Cristo che nel lontano dicembre 1978 lo ordinò presbitero. Straordinario il legame che riusciva a stabilire con i giovani, guidato dal desiderio di leggere evangelicamente e contemplativamente la storia. E’ lo stesso invito che oggi Papa Francesco rivolge all’umanità ferita: è un abbraccio, una parola di misericordia china su una condizione di miseria che il Santo Padre icasticamente sintetizza nell’Esortazione Apostolica post-sinodale sull’amore nella famiglia: “Gesù vuole una Chiesa attenta al bene che lo Spirito sparge in mezzo alla fragilità”. (Amoris Laetitia – 308)

Speranza nel futuro

I segni dei tempi non vanno solo letti e ricordati, ma vanno anche scritti. L’eredità spirituale del Cardinale Pironio e la sua speranza profetica in un futuro tutto da costruire ha assunto il volto di un popolo in cammino nella notte, simbolo di una Chiesa viva e pellegrina nel mondo. Si è scritta dunque un’intensa pagina di bene nel libro della storia, durante la notte tra il 10 e il l’11 giugno. Lo Stadio Helvia Recina di Macerata si è colorato di voci, musica, canti, sorrisi in attesa dell’incontro con Maria sul far dell’aurora. A presiedere  la Santa Messa è giunto a Macerata il Cardinale Farrell che ha celebrato la Santa Messa accanto al Cardinale Edoardo Menichelli, vescovo della diocesi Ancona-Osimo, a Mons. Claudio Giuliodori,  assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Mons.José Domingo Ulloa Mendieta vescovo di Panama, a Mons.Giancarlo Vecerrica molto amato e conosciuto da tutti come “il vescovo con le scarpe da tennis”. Proprio da una sua intuizione nel 1978, quando era un giovane insegnante di religione a Macerata, nacque l’idea di un pellegrinaggio a piedi da proporre ai suoi studenti per ringraziare la Madonna. Da allora quel gesto non si è fermato divenendo come ha ricordato Mons. Nazzareno Marconi, vescovo della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia “un innesto su una realtà secolare, legata alla devozione per la Madonna di Loreto. Il pellegrinaggio cresce lungo la strada, la gente si accoda e da una minoranza creativa si innesta nella tradizione un grande evento di popolo”. Il pellegrinaggio Macerata-Loreto, giunto ormai alla sua 39° edizione, è sempre un tempo di καιρός, un tempo di grazia da cogliere per sperimentare la presenza di un Dio che ci sfida in ogni secondo della nostra vita ma sempre ci aspetta, giorno e notte. E’ sceso il silenzio tra i pellegrini in ascolto durante la telefonata in diretta di Papa Francesco che anche quest’anno ha riscaldato l’anima dei presenti con una breve riflessione sul tema centrale di questa edizione 2017, la bellissima e struggente frase: “Mi ami tu?”.  “E’ una frase a due sensi. Come le strade a due sensi.” – ha ricordato il Santo Padre – “Io posso chiedere a Gesù: mi ami tu? E Gesù chiede a me: mi ami tu?  Io auguro che questa sera nel cammino, nel pellegrinaggio, ognuno di voi senta la voce di Gesù: mi ami tu? E pensi e risponda a Gesù. E poi domandate a Gesù: mi ami tu? E senta quello che Gesù dice al cuore.”

Al termine della Santa Messa si è ufficialmente aperto il cammino verso la Santa Casa di Loreto con la simbolica consegna da parte del Cardinale Farrell della Croce di Cristo ai giovani, un gesto solenne che si ripete in ogni anno dal 19 giugno 1993, giorno in cui San Giovanni Paolo II con la sua presenza donò ai tanti pellegrini in viaggio Ad Jesum per Mariam nuova luce di speranza. La stessa luce di speranza che ardeva nel fuoco acceso nel braciere allo StadioHelvia Recina con la Fiaccola della Pace condotta da una trentina di tedofori partiti da Piazza San Pietro mercoledì 7 giugno dopo la benedizione del Papa. La Fiaccola, dopo aver toccato le zone del Centro Italia colpite dal terremoto tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo è quindi giunta a Macerata: un fuoco vivo che getta uno sguardo positivo di bene sulla storia di un mondo che soffre.

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