A TORINO LA MOSTRA  “DEGAS, CAPOLAVORI  DAL  MUSÈE  D’ORSAY”

Nel cuore del parco del Valentino, la Palazzina della Società Promotrice delle  Belle Arti apre al pubblico un’eccezionale esposizione

GIADA ANNALORO, 18.10.2012

Edgar Degas - La famiglia Bellelli (Ritratto di famiglia) 1858-1869TORINO – Si è aperta, giovedì 18 ottobre, l’attesissima mostra “Degas, capolavori dal Musèe d’Orsay“. La Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino ospita la più importante e prestigiosa esposizione che l’Italia abbia dedicato a Edgar Degas.

La fruttuosa collaborazione tra Guy Cogeval, presidente del Musèe d’Orsay, e  Massimo Vitta Zelman, presidente del gruppo editoriale Skira, ha trasformato in un racconto di straordinaria limpidità, l’intera attività dell’artista.

La selezione di circa 80 opere di Degas, tra dipinti, disegni e sculture, comprende anche alcuni pastelli estremamente rari e fragili. «È un’occasione quasi unica» spiega Xavier Ray, conservatore presso il Musèe d’Orsay e curatore della mostra torinese, «per ammirare i capolavori di Degas, artista legato ai modelli italiani e in particolare a Botticelli, Mantegna e Piero della Francesca».

Un prestito molto importante e prezioso concesso dal Musèe d’Orsay, situato nel cuore di Parigi, alla città di Torino che inaugura un evento di rilievo internazionale. L’esposizione, progettata con attenzione ai minimi dettagli, si sviluppa nelle sale seguendo un percorso cronologico e tematico. Dalle luci alle decorazioni cromatiche, ogni particolare dialoga con i capolavori più noti di Degas, tra cui spiccano, nell’ordine espositivo, il celebre “Autoritratto” giovanile (1855) e “Piccola danzatrice di quattordici anni” (1865), scultura che provocò scalpore nel pubblico contemporaneo. La mostra “Degas, capolavori dal Musèe d’Orsay” vanta l’eccezionale presenza di “Ritratto di famiglia” (La Famiglia Bellelli,1858-1869), opera di cui raramente il Musèe d’Orsay si è privato.

La cultura è un elemento strutturale fondamentale e propulsivo per una comunità e «Torino ha da tempo fatto degli eventi culturali la sua cifra distintiva», ricorda Maurizio Braccialarghe assessore alla Cultura, Turismo e Promozione.

«Torino è orgogliosa di ospitare questa eccezionale monografia. – dichiara Piero Fassino, sindaco di Torino – La crisi non deve essere un pretesto per dimenticare il ruolo della città come “Capitale di Cultura”».

La mostra, aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2013, si può visitare tutti i giorni dalle 10 alle 19.30, con chiusura al martedì e apertura straordinaria fino alle 22.30 al giovedì.

Per info: 011.57.90.095 (dal lunedì al sabato dalle 8 alle 18.30)

Sito Internet: www.mostradegas.it

L’esposizione. Degas e gli studi sul movimento

Ogni sala di “Degas. Capolavori dal Musèe d’Orsay” è dedicata a un tema della sua produzione artistica e gli studi sono disposti in una successione che invita il pubblico a rivivere il momento della produzione.

Aprono l’esposizione due ritratti: l’Autoritratto dell’artista (1855) e quello del nonno Hilaire de Gas (1857). Seguono le opere di formazione di Degas, realizzate nei viaggi in Italia e commentati dal rosso pompeiano scelto per le pareti. L’attenzione dei particolari e la cura dei corpi, di cui fanno sfoggio Semiramide alla costruzione di Babilonia (1861 ca) e Scene di guerra nel Medioevo (1865 ca), costituiscono il preludio del capolavoro Ritratto di famiglia (La Famiglia Bellelli,1858-69). Una tela imponente (200×250 cm) che concentra la sensibilità dell’artista, capace di rendere attraverso le sue pennellate la complessità dei rapporti familiari.

La sala successiva è concepita come una zona di passaggio, dedicata all’esposizione delle sculture di Degas. L’interpretazione delle opere è, in questo spazio, fornita da video proiezioni di immediata lettura. La scultura è per l’artista francese, la tecnica più efficace per riprodurre l’equilibrio e la tensione dei movimenti, giungendo finanche a esprimere la fatica di un gesto doloroso come quello della Donna seduta in poltrona che si asciuga il fianco (1921-1931).

Emozionante e suggestiva è la visione della Ballerina di quattordici anni (1879-1881), posta in apertura della serie delle ballerine. Il curatore della mostra, Xavier Ray, ha voluto far comprendere che l’interesse, riservato da Degas alla danza, era in realtà attenzione per il movimento. Un’intuizione a cui lo spettatore giunge prima ancora di leggere la frase dell’artista: «Mi chiamano pittore delle ballerine. Non capiscono che per me la ballerina è un pretesto per rappresentare il movimento».

Degas restituisce il desiderio di catturare il movimento anche attraverso le tele di postribolo, da Donne fuori da un caffè la sera (1877) a Donna alla toilette che si asciuga il piede (1886). Le donne non sono eteree e quasi divine come quelle dell’arte classica: sono comuni, modelle riprese in momenti quotidiani e naturali. L’ultimo Degas raccontato nell’esposizione è un artista maturo la cui rappresentazione della figura umana si avvicina all’astrazione di Matisse e Picasso, che emergevano in quegli anni.

Dalla classicità dei ritratti e dei soggetti storici alla modernità delle ultime tele, la mostra espone, con un percorso completo e di efficace sintesi, tutto il genio di Degas.

Degas al passo con i tempi: un tour multimediale

Il visitatore della mostra “Degas. I capolavori dal Musèe d’Orsay” può usufruire di una moderna guida multimediale su iPod Touch, disponibile in italiano e in inglese. Il tour multimediale e l’App (scaricabile da iTunes) sono stati realizzati da Antenna International, azienda leader a livello mondiale nel campo delle audioguide e dei sistemi radio per gruppi.

Grazie al contributo di Xavier Rey, curatore della mostra, il tour guida il pubblico nella scoperta del processo creativo e degli aspetti meno noti della vita di Degas. L’ascolto delle musiche dei compositori francesi contemporanei del pittore fa rivivere l’atmosfera del momento storico in cui ha vissuto l’artista.

Inoltre il visitatore può accedere virtualmente alle sale dell’affascinante museo parigino e conoscere Guy Cogeval, presidente del Musèe d’Orsay, che accoglie il pubblico e illustra il tema della mostra.

Antenna International ha pensato anche ai più piccoli, dedicando una speciale guida multimediale ai bambini. I piccoli visitatori vengono coinvolti in un viaggio pieno di sorprese: devono aiutare Bella a fare un regalo alla sorellina che desidera nientemeno che un Degas. Per fortuna, all’inizio del percorso incontrano il famoso artista che, “fuoriuscito” dal suo autoritratto, li guida nella ricerca raccontando le tante curiosità del suo lavoro e della sua vita.

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Nelle immagini che seguono, i momenti della cerimonia di inaugurazione della mostra.

Foto Reportage di © Carlo Cretella – 17 Ottobre 2012

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