DIO SORRIDE QUANDO NOI FACCIAMO PROGETTI PER IL FUTURO

Perché “fa splendere per noi il suo volto e ci fa grazia”.

don RenzoGAMERRO, 10.01.2016

É un proverbio ucraino. Se lo ripetiamo a noi stessi, tenendo davanti agli occhi e nel cuore il nuovo anno 2016, questo tempo tutto di Dio e tutto nostro si riempie di tracciati possibili e si riveste di colori, prende cioè forma come storia e storia nostra.

Il primo giorno dell’anno ormai trascorso è stato un giorno bello perché segnato dallo scambio di auguri carichi di attesa e speranza. Ci siamo augurato a vicenda Buon Anno ed abbiamo detto tanto. Dicendo quest’augurio ci siamo, per così dire, fermati e abbiamo fermato per alcuni istanti lo scorrere del tempo. Di scatto il nostro sguardo si è rivolto all’indietro sul tempo passato e poi in avanti sul tempo che viene.

Abbiamo detto addio ad un anno che ci ha colti di sorpresa con quell’esodo di migranti che cambierà il volto del mondo, con la guerra dell’ISIS, con le figure di un terrorismo barbaro e disumano; sono apparsi davanti a noi il dott. Kaled al-Asaad che si sacrificò per Palmira, 21 milioni e mezzo di ospiti di tutto il mondo all’Expo di Milano. Guardando in avanti ecco: centinaia di progettisti che disegnano il futuro del nostro pianeta… Un giorno importante quel Capodanno, in cui il progetto umano cerca di disegnare il tempo nuovo e coprirlo di colori.

Chi tra noi quel giorno ha aperto la porta di una chiesa ed è entrato là dove era in atto la liturgia di Capodanno, ha ascoltato l’invito: “Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo così benedirete gli Israeliti. Direte loro: ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace». Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò”. Nm. 6,22-27.

Dio sempre mantiene la sua parola e la sua benedizione mai viene meno. Essa non viene imposta dall’alto; solo se accolta, agisce dentro e ci cambia. La bontà creativa di Dio accolta fa sì che io faccia, come la presenza nell’animo di un amore grande che ispira progetti. L’augurio di Buon Anno e la benedizione agiscono allo stesso modo.

Possiamo immaginare alcune aree di progetto in cui l’augurio e la Benedizione possono movimentare la nostra creatività e il nostro amore. Uno spazio possibile del nostro progettare e agire nel 2016 è certamente quello dell’andare oltre”, senza arrendersi a facili populismi, per coltivare ragionamento e passione per la vita. Occorre, in questo spazio, permettere alla fede di arrivare là dove non arriva la ragione, con beneficio della stessa ragione.

Ancora in quello spazio possiamo immergerci nella realtà vissuta per raccontarla con onestà a noi stessi e poi volgere lo sguardo in avanti per individuare le promesse di bene che l’anno davanti a noi custodisce, con la volontà decisa di vincere l’indifferenza, la grande nemica della convivenza pacifica e di ogni progetto di bene. Occorre ricordare: fa del male chi fa male, ma altresì chi non reagisce al male.

Questi spazi vitali in cui possiamo progettare  e operare già sono coperti e protetti dalla Benedizione, perché Dio “si sveglia sempre prima dell’aurora”.

Sì, Dio sorride quando facciamo progetti per il futuro, perché sempre “fa splendere per noi il suo volto e ci fa grazia”.