“E’ POSSIBILE, LA REGOLA DELLA SPERANZA”

È il dono di Ernesto Olivero all’Umanità

Eleonora Cappati, 17.05.2016             FOTOGALLERY

Torino – Venerdì 13 maggio 2016, al Salone del Libro di Torino, Ernesto Olivero, fondatore del Sermig (l’Arsenale della Pace), ha presentato il suo ultimo libro: “E’ possibile, la regola della speranza”.

Con il direttore de L’Avvenire Marco Tarquinio era presente il responsabile editoriale Alberto Gelsomini, che apre l’incontro con queste parole: «Ogni parola che c’è dentro questo libro porta addosso i segni della vita. In ogni sua pagina emerge un pensiero e si sente che non è un pensiero pensato guardando il mondo dalla finestra di una camera ma sono parole sporche di vita che portano dentro la forza di chi certe esperienze le ha vissute davvero. Grazie alla testimonianza di Ernesto sappiamo che è possibile rialzarsi e andare avanti. Questo libro è, quindi,  un dono perché ha in sé la forza veramente rara di donare speranza».

Filo conduttore del libro è la dimostrazione di come, in realtà, tutto sia possibile nella vita a condizione di comprenderne il senso. «Sono un uomo semplice – precisa l’autore – non avrei mai immaginato una vita così, e invece guardate dove sono arrivato». Con questa semplice affermazione Olivero evidenzia che tutto è possibile nella vita. Durante il suo lungo cammino, dedicato all’attenzione e all’aiuto nei confronti degli ultimi, ha scoperto che «la ricetta della felicità – come lui stesso sottolinea – è pregare molto e scegliere come suoi maestri le persone che hanno fatto della propria vita un mezzo per aiutare gli altri».

Olivero ricorda le amicizie che hanno lasciato un segno profondo nel suo animo e, raccontando brevi episodi della sua esperienza, suggerisce che «Fare del bene aiuta la propria anima».  La speranza che cerca di trasmettere lo ha guidato durante tutta la vita e il suo sogno è ancora quello di cambiare il mondo. Lavora per realizzare questo desiderio giorno dopo giorno aiutando tutti coloro che sono in difficoltà: «Noi accogliamo gente che ne ha fatte di tutti i colori perché in qualsiasi situazione c’è sempre una via d’uscita e c’è sempre una redenzione. Dobbiamo trovare il modo di far emergere le cose positive. Il mondo è nostro, può ancora  tirare fuori il meglio e si può ancora cambiare, non facendo una rivoluzione, ma convincendo chi ha di più ad allargare lo sguardo». E chiude l’incontro con questa riflessione: «Tutte le cose non sono né belle né brutte, ma il bene e il male dipendono dalle nostre scelte. Siamo quindi noi in prima persona a poter migliorare il mondo».

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Fotogallery di Carlo Cretella.

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