I PENSIERI DI UN MALPENSANTE
Incontro presso la Fondazione Donat-Cattin alla riscoperta dello storico e giurista Arturo Carlo Jemolo

 

TORINO- Moralista, anticonformista, malpensante: sono solo alcuni degli appellativi che, in modo ricorrente, vengono attribuiti ad Arturo Carlo Jemolo, grande storico e giurista del panorama italiano del secolo scorso. Sapeva andare controcorrente ma senza arroganza, senza narcisismi e toni urlatiafferma Luigi La Spina, moderatore dell’incontro svoltosi  recentemente  presso la Fondazione Carlo Donat-Cattin di Torino. In tale  occasione  si sono presentati due nuovi volumi dedicati alla figura di Jemolo: il saggio Coscienza laica”, da lui scritto nel 1956, ristampato più volte e ripubblicato da Morcelliana nel 2008 a cura di Carlo Fantappiè, e la biografia composta da Paolo Valbusa, intitolata I pensieri di un malpensante(Marsilio editore, 2007).
Oltre agli autori erano presenti due illustri studiosi  di Jemolo, Francesco Margiotta Broglio e Giovanni Battista Varnier. Laureato in giurisprudenza a Torino, Arturo Carlo Jemolo (Roma, 1891 – Roma, 1981) ha ricoperto varie posizioni di spicco durante la sua lunga vita: avvocato di prestigio, professore universitario di diritto ecclesiastico, collaboratore di varie testate come La Stampa e Il Mondo, presidente della Rai tra il 1945 e 1946. E non dimentichiamo la sua funzione di pensatore e scrittore, che ha dato origine a opere quali “Chiesa e Stato in Italia negli ultimi 100 anni” e il già citato saggio “Coscienza Laica”, in cui Jemolo esprime la propria concezione di laicità, interpretata secondo la sua ideologia cattolica e liberale e una marcata tendenza a porsi in contrasto rispetto alle linee di pensiero comuni: ben nota infatti è la sua  avversione  ai  Patti Lateranensi del 1929. Dopo anni di apparente oblio, le riflessioni di Jemolo vengono dunque riportate alla luce. Permeati dall’onnipresente pessimismo a cui il titolo del libro di Valbusa allude, i pensieri di questo malpensante si ripropongono come temi di sorprendente attualità, che tutt’oggi richiedono approfondimento; le sue opere sono pozzi ancora da scavare”, afferma Varnier, motivando così la scelta di continuare a studiare e ripubblicare Jemolo.
Ed è così che il paradosso attualità/inattualità di questo grande pensatore rappresenta la principale caratteristica e punto di forza delle sue opere:
(…) ha ancora senso andare a rileggere le pagine scritte da Jemolo cinquant’anni fa? Nonostante lo scarto culturale che s’è venuto a creare, abbiamo diverse ragioni per ritenere che esse conservino un intrinseco valore, specialmente nelle discussioni italiane” (Fantappiè, introduzione a Coscienza Laica, Morcelliana 2008).

 

Claudia Malatesta
Corso giornalismo on–line Facoltà di Lingue
Fondazione Carlo Donat-Cattin