“LA SHOAH. MEMORIA E DIALOGHI FAMIGLIARI”

La storia di una bambina ebrea di Berlino scampata alla furia nazista. Scritta dalla stessa protagonista, esce negli Stati Uniti nel 2008, ora rivive in italiano pubblicato da Fusta Editori e curato dalle prof.se De Chiesa e Foglino  del Liceo Linguistico Soleri-Bertoni di Saluzzo

MARTINA BIANCO, 28.01.2015

SALUZZO 27 gennaio: Giorno della Memoria. I media di tutto il mondo bombardano gli ascoltatori con notizie riguardanti gli ebrei e il loro sterminio, i campi di concentramento, le camere a gas, i forni crematori e mille altre torture appositamente studiate dai nazisti per eliminare dalla faccia della terra quella “razza inferiore”. Ma a volte si scopre che le favole si fanno spazio anche negli scenari più cupi.

È questo il caso di Chaya H. Roth, bambina ebrea di Berlino, che insieme alla madre Hannah e alla sorella Gitta riesce a fuggire dalla furia nazista nascondendosi prima in Belgio, poi in Francia e trovando infine un rifugio sicuro in una cava di pietra in Italia. Ma è nel periodo in cui si trovano a Nizza che Chaya, di appena otto anni, promette a se stessa di scrivere un giorno ciò che ha vissuto. Ed è così che 66 anni dopo riesce finalmente a tener fede alla sua promessa.

Il suo libro, pubblicato nel 2008 negli Stati Uniti, paese che l’ ha accolta dopo la guerra, è diviso in 3 parti. Nella prima vi è la narrazione della fuga rocambolesca della sua famiglia. La seconda tratta del viaggio attraverso l’ Europa intrapreso nel 1982 da Chaya e dal marito per trasmettere ai propri figli la consapevolezza della Shoah. Nell’ ultimo si trovano delle interviste alle varie generazioni in cui viene analizzato il differente impatto che la storia ha su ogni individuo. Il libro è quindi un mix di storia orale e di esplorazione psicologica (essendo l’ autrice una psichiatra), contornato da fotografie, documenti originali e approfondimenti. Lo scopo di Chaya è di far si che gli occhi delle nuove generazioni non debbano più vedere ciò che furono costretti a subire i suoi. Ma questo è possibile solo attraverso il ricordo e la testimonianza.

Il concetto è stato pienamente condiviso dalla 5LA e 5LB del Liceo Linguistico Soleri-Bertoni di Saluzzo, che ha inserito la traduzione del libro in un progetto più ampio intitolato Un Cuore Vigile http://uncuorevigile.blogspot.it/, vincitore del Primo Premio del concorso “I giovani incontrano la Shoah”, premiato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 27 gennaio 2014. Il libro è poi stato curato dalle professoresse Giovanna De Chiesa e Graziella Foglino e pubblicato da Fusta Editori con il titolo “La shoah. Memoria e dialoghi famigliari”.

Gli studenti non si sono però limitati al già imponente lavoro di traduzione. In occasione della presentazione del libro, svoltasi Martedì 27 Gennaio 2015 nella Sala Consiliare della Cassa di Risparmio di Saluzzo, i ragazzi delle due classi hanno effettuato delle letture di pezzi tratti dal libro, hanno raccontato il loro lavoro di traduttori e il coro dell’ istituto ha deliziato il pubblico presente con delle canzoni sul tema della shoah. L’ evento è stato condotto da Sandro Capellaro, presidente dell’ associazione Giorgio Biandrata, che ha proposto e promosso la pubblicazione. Sono inoltre intervenute Piera Comba, Graziella Foglino e Giovanna De Chiesa, professoresse del Liceo Soleri-Bertone, Mariella Carena, dell’ Associazione Giorgio Biandrata, Alberto Valmaggia, assessore regionale, e Paolo Allemano, consigliere regionale.

Non una semplice presentazione del libro, ma un vero e proprio tuffo nelle nostre origini, per riflettere sul fatto che noi non nasciamo come esseri isolati, ma cresciamo e maturiamo in una società che possiede una sua cultura, una sua tradizione, una sua storia. Una storia impressa negli occhi degli anziani, che noi non ascoltiamo, una storia scolpita nei monumenti, che noi non osserviamo, una storia stampata nei libri di poesie, che noi non leggiamo. Ma il giorno della memoria è stato creato anche per questo: per ricordare alle persone di ascoltare, di osservare e di leggere. “Perché se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” (Primo Levi).