“MARISA BELLISARIO, LA PRIMA TOP MANAGER ITALIANA”

È il libro di Fiorenza Barbero edito dalla Editrice Effatà

FLORIANA BENEGIAMO, 18.04.2015                   FOTOGALLERY

TORINO – Erano gli anni ’80 quando nella casa dei giornalisti di Torino una donna diceva più o meno così: «Per una donna esiste il problema della credibilità, bisogna dimostrare che si è brave. Alla donna manca il diritto alla mediocrità, si arriva ad occupare posti importanti solo se si è bravissimi. Ma quando ci saranno anche le mediocri, come avviene per gli uomini, vorrà dire che esisterà la parità. Occorre quindi dimostrare che a uguali opportunità corrispondono uguali meriti».

Oggi quelle parole ritornano, con la stessa veemenza del tempo, attraverso la penna della scrittrice Fiorenza Barbero al suo esordio letterario e autrice del libro “Marisa la prima Top Manager italiana”, dedicato a Marisa Bellisario scomparsa prematuramente all’età di 53 anni per una grave malattia. Il libro presentato per la prima volta a Torino il 17 Aprile nell’elegante Palazzo Ceriana – Manyeri rientra nella collana “Donne Toste” della casa Editrice Effatà.

La Barbero racconta di aver compiuto un lavoro di ricerca durato un anno e partito dall’autobiografia della stessa “Donna & Top Management” e dalla ricca rassegna stampa “Era una donna che curava la sua immagine, molto presente sui media contemporanei”. Il valore aggiunto al libro consiste invece in un’appendice che raccoglie il ricordo di chi, negli anni ’80, ebbe la fortuna di conoscerla.

Marisa Bellisario per le donne dell’epoca era un mito. Socialista, nata a Ceva e laureatasi a Torino passa alla storia dell’economia italiana per aver risanato il grande gruppo industriale della Italtel. Si riscattò così agli occhi dei sindacati che inizialmente non accettarono di buon grado un piano di ristrutturazione proposto da una donna, in giacca e pantaloni. La “donna con i baffi” era definita ironicamente,  per le sue doti manageriali  e perché svolgeva un lavoro considerato in quegli anni una prerogativa maschile. Nella delicata fotografia che ci regala la penna della Barbero, Marisa viene ricordata come una donna equilibrata, eclettica, camaleontica, con una grande capacità di adattarsi alle situazioni più diverse anche iniziando da zero. Ma anche cosmopolita, lavorando fra Torino, Milano, New York e Boston dove diventò nel 1979 Presidente della “Olivetti Corporation of America.

Il marito Lionello Cantoni a cui Marisa Bellisario era molto legata, la ricorda nel libro dicendo: «Marisa con la sua intelligenza ha dimostrato che il talento non ha sesso». É forse questo uno dei maggiori contributi che questa donna è riuscita a trasmettere con il suo esempio di vita e la sua azione di difesa dei diritti delle donne. Nel 1984 entrò a far parte, come Presidente della sezione per le nuove tecnologie, della Commissione Nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna istituita dal Presidente del Consiglio Bettino Craxi. Sarebbe errato definire Marisa Bellisario una femminista, mentre è più idoneo parlare di lei come “paladina delle donne”. Aveva una grande apertura mentale, in grado di arrivare ai concetti prima degli altri, così la descrive Fiorenza Barbero: «Questa donna, prima top manager italiana, con i suoi traguardi raggiunti ha cercato di sfasare il mito di alcuni lavori a solo appannaggio degli uomini; Marisa credeva nella meritocrazia, nella gerarchia del merito, nella valorizzazione dei talenti, aveva una visione lucida e strategica della dinamica e politica industriale, ma soprattutto fu battagliera fino in fondo senza accettare mai alcun compromesso».

É un grande esempio  quello che Marisa Bellisario ci ha lasciato con la sua vita, un esempio che la scrittrice fossanese Fiorenza Barbero ha deciso di riportare alla luce in una società povera di modelli e stimoli soprattutto per i giovani, con l’intento di portare il “Marisa Tour” all’interno dei Licei. Marisa continuò a gestire il suo lavoro anche a distanza e fino alla fine dei suoi giorni senza mai dimenticarsi delle donne. Così scriveva il 27 Luglio 1988: «Care donne il mio pensiero si rivolge a voi, per lasciarvi un messaggio che vi dovrà accompagnare, incoraggiare, spronare, accarezzare tutte le volte in cui vi sembrerà che ogni strada vi sia chiusa dinnanzi a voi». Un messaggio che a distanza di anni, è ancora più che mai attuale.

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Fotogallery di Carlo Cretella

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