NUVOLA LAVAZZA

Uno spazio aperto per la condivisione di progetti, cibo e cultura.

Antonino Calandra  – 14.04.2018          FOTOGALLERY

“ La Nuvola Lavazza contiene la nostra memoria e il nostro futuro – afferma Alberto Lavazza – ha le radici ben salde nella Città di Torino, nel quartiere Aurora, storicamente teatro del nostro sviluppo industriale, ma è allo stesso tempo un complesso all’avanguardia in grado di dialogare con tutto il mondo. Così ci piace pensare che Nuvola Lavazza abbia radici future, perché siamo convinti che il futuro possa maturare bene solo se le radici sono profonde.”

Atterrata in via Bologna 32, in un’area multietnica, non è un semplice quartier generale efficiente e innovativo, ma un portale che mette in relazione l’azienda e la città dove siamo nati, che racconta la storia, la filosofia, i prodotti, i valori, ma soprattutto le persone che – insieme a noi – hanno fatto grande questo marchio.    

Il progetto dell’architetto Cino Zucchi, aspira a creare inediti spazi di grande qualità ambientale e a integrarsi fortemente nel contesto urbano attraverso una strategia architettonica capace di generare decise variazioni e al contempo di tenere insieme le parti donando loro una riconoscibile “area di famiglia”.

Con il suo studio CZA-Cino Zucchi Architetti, si aggiudica nel 2010 il concorso per la riqualificazione dell’ex centrale elettrica e la creazione del nuovo Headquarter Lavazza, efficiente, tecnologico e sostenibile. Il progetto di Zucchi viene concepito a partire dell’idea rivoluzionaria di aprire la Nuvola al quartiere, alla città, al mondo: un luogo in cui la Torino industriale è capace di guardare al domani e, allo stesso tempo, di conservare la memoria delle proprie radici.

 Marco Lavazza, Vice Presidente dell’azienda. “La Nuvola, però, ha anche altre caratteristiche che non si vedono, ma che per noi sono estremamente importanti. È stata sviluppata, infatti, mettendo al centro il comfort delle persone, il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente. Con il progetto Nuvola abbiamo restituito alla città un’area che era stata concepita per uso industriale, rileggendola in una logica diversa, con un approccio sostenibile. Anzi, un’attenzione massima alla sostenibilità, che ha permesso ai nostri uffici di ottenere il livello Platinum, il più alto in assoluto, della certificazione LEED, il sistema che valuta l’eccellenza energetico-ambientale delle costruzioni. Così Nuvola Lavazza è stata riconosciuta come uno degli edifici più eco-sostenibili del mondo”. Il progetto di Cino Zucchi recupera e valorizza l’area dismessa dell’ex centrale elettrica nel quartiere Aurora.

Nel luogo dove erano in funzione rumorosi macchinari, ora c’è un grande ambiente flessibile di oltre 4.500 metri quadrati pensato per produrre energia sotto un’altra forma, attraverso incontri e idee.Qui, nel corpo principale dell’edificio, sorge il grande spazio eventi della Nuvola Lavazza: La Centrale è in gradodi accogliere fino a mille persone e ospiterà eventi, dibattiti, congressi, attività culturali, musicali e artistiche. Non ci sono buone idee senza cibo, così come il cibo non è solo una questione di gusto. Proprio sulla navata laterale della Centrale, sul lato che affaccia verso la piazza aperta alla città, si sviluppano i due luoghi della Nuvola Lavazza pensati per la ristorazione.

L’8 giugno 2018, apre al pubblico il ristorante  Condividere, è l’espressione di una nuova filosofia del gusto dove il gourmet si fa informale. Dal latino cum e dividere, Condividere è l’espressione di una nuova filosofia del gusto e di una nuova modalità di consumo del cibo ispirata alla condivisione informale dei piatti d’autore.

Il concept di Ferran Adrià, la scenografia di Dante Ferretti e la cucina dello chef Federico Zanasi si fondono in un’esperienza gastronomica unica, in un luogo dal sapore magico. Condividere mette al centro la materia prima, la sostanza, il cibo e la sua qualità, riscoprendo il senso profondo – di spontaneità e di allegria – dell’ospitalità italiana. Il tempo riacquista valore e qualità, appare quasi sospeso.

Un ristorante che, grazie ai piatti di Zanasi, vuole cambiare il paradigma della cucina italiana contemporanea. Inoltre, per la prima volta Condividere – grazie a un’area dedicata, separata e appositamente attrezzata, nella quale ci si sposterà al termine del pasto – dà più valore alla degustazione dei dolci e al rito finale del caffè.

La qualità del tempo e il massimo benessere delle persone. Sono i due principi della Nuvola Lavazza che hanno dato vita al Bistrot: uno spazio innovativo di ristorazione collettiva, che supera lo stretto concetto dimensa aziendale. Qui i collaboratori di Lavazza possono mangiare fianco a fianco con gli studenti dello IAAD, ma anche con gli abitanti del quartiere o, ad esempio, approfittare della pausa pranzo per trascorrere del tempo con un famigliare o un amico.

Il caffè è sempre l’inizio di qualcosa”. La frase di Francesca Lavazza riassume il potere intrinseco del caffè – capace di favorire la nascita di un’idea, di allargare lo sguardo – e ispira il progetto del Museo Lavazza. Un innovativo museo d’impresa che, progettato dallo studio internazionale di Ralph Appelbaum, permette di intraprendere un viaggio, spettacolare, sensoriale-emotivo nella cultura globale del caffè, intrecciando il racconto con la storia della Famiglia Lavazza e, attraverso di essa, con la storia industriale italiana del XX secolo.

Una tazzina di caffè interattiva, un ricco impianto multimediale e i testi evocativi scritti dalla Scuola Holden con la supervisione di Alessandro Baricco accompagnano i visitatori e permettono una fruizione personalizzata ed altamente esperienziale. Il Museo è organizzato in cinque “gallerie”: Casa Lavazza riassume oltre 120 anni di storia, La Fabbrica si concentra sulla produzione del caffè, mentre La Piazza ne celebra il rito, L’Atelier racconta le collaborazioni creative dell’azienda e Universo invita a trovare il proprio posto nell’esperienza Lavazza, si tratta di uno spazio quasi onirico, a conclusione del percorso, infatti, il visitatore si immerge in una proiezione multimediale a 360 gradi e può così vivere in maniera personalizzata il mondo Lavazza, anche attraverso la degustazione di una ricetta speciale di coffee design firmata dal Training Center Lavazza.

Attiguo al Museo è l’Archivio Storico Lavazza. Uno spazio che racchiude la memoria aziendale attraverso migliaia di documenti, storie e immagini, permettendo una ricostruzione ricca di dati, dettagli e aneddoti, pensato per essere aggiornato costantemente, è studiato per una facile consultazione e un semplice reperimento delle informazioni.

Nel 2014 i lavori di costruzione della Nuvola Lavazza hanno portato alla luce i resti di una basilica paleocristiana del IV-V secolo d.C.: il progetto è stato così modificato in corso d’opera per tutelare e valorizzare ilsito archeologico.

Si tratta di un’area di circa 1.600 metri quadrati che ora, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Architettonici e Culturali, si mostra ai passanti attraverso un’apposita copertura e una vetrata che protegge e permette di osservare i reperti archeologici.

Al centro della Nuvola, punto di incontro ideale tra la condivisione di progetti, di cibo e di cultura, c’è una Piazza aperta alla città, che fa dialogare l’Headquarter con La Centrale e il Museo Lavazza, il ristorante Condividere e il Bistrot con l’Area Archeologica e la sede dello IAAD. La Piazza rappresenta una delle prime smart area di Torino, con illuminazione led a basso consumo; inoltre, gode di uno spazio verde progettato dalla landscape designer Camilla Zanarotti, che insieme alla Famiglia Lavazza ha selezionato attentamente piante ed alberi per dare vita a un luogo piacevole di connessione con la cittadinanza. Dalla Piazza è possibile accedere a un nuovo parcheggio pubblico con 180 posti auto.

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Fotogallery di Carlo Cretella

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