ONORA IL PADRE E LA MADRE

L’importanza del quarto Comandamento è significativo per comprendere il valore alto nell’amare Dio con tutto noi stessi

DON GIUSEPPE SCIAVILLA, 18.02.2016

La cultura odierna mette in discussione il senso dei Comandamenti presenti nell’Antico Testamento, nell’ Esodo e nel Deuteronomio: libri che fanno parte della grande raccolta del Pentateuco che unisce i primi cinque libri della Bibbia.

Il Decalogo dove sono enunciati i dieci comandamenti è la Parola del Dio libero e liberatore rivolta all’uomo libero e responsabile. Non è una fredda norma legale e giuridica come la nostra cultura pensa.  I dieci Comandamenti hanno una valenza simbolica, perché rivelano il senso e il valore delle disposizioni libere dell’uomo nei confronti sia di Dio sia del prossimo. Il Decalogo non si propone come evidenza razionale o teoretica, ma si tratta di un’adesione espressa con l’esercizio della fede teologale. Appare significativo che il Decalogo non sia chiamato Legge in quanto non rappresenta una serie di norme materiali singole, ma Parola di rivelazione che trova il suo compimento pieno nella Parola incarnata, Gesù Cristo.

Il comandamento principale è formulato in Dt 6,4-5: “Ascolta, o Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la forza”. Non si tratta di un Comandamento a sé stante, bensì della Parola che include tutte le dieci Parole. L’Amore verso Dio muove tutta la nostra fede e tutta la nostra vita di Cristiani. Da qui scaturisce l’importanza del quarto Comandamento che è significativo per comprendere il valore alto nell’amare Dio con tutto noi stessi.

Il quarto Comandamento fa da spartiacque nel Decalogo tra i cosiddetti Comandamenti “verticali”, in cui noi siamo chiamati a rispettare a ad Amare Dio, e quelli “orizzontali” dove siamo invitati ad Amare e rispettare i fratelli. Al centro del Decalogo, attraverso il quarto Comandamento, vi è per così dire, l’incontro tra il cielo e la terra che indica l’eternità come una “via” di vita sempre unita tra Dio e l’uomo attraverso anche l’unione di una coppia: un Padre e una Madre che rappresentano le figure generazionali del passato del presente e del futuro.

I genitori non solo danno la vita a nuove creature, ma forgiano attorno a loro un ambiente dove rispetto e amore saranno sempre la base dei rapporti interpersonali, non solo nell’ambito della famiglia ma anche dell’intera società. Padre e Madre saranno sempre un modello di vita non solo per i loro figli, ma anche per i loro nipoti e tutti i familiari. L’impianto base della famiglia si fonda sul rapporto genitori-figli, allargandolo anche agli altri familiari, zii e soprattutto i Nonni che sono importantissimi insieme ai genitori per la crescita, la formazione e l’educazione dei nipoti, avendo molte volte un ruolo rilevante all’interno del contesto familiare: oggi più che mai!

L’uomo adulto è il risultato di ciò che ha vissuto in famiglia perché questa è la prima Cellula di convivenza che darà l’impronta per tutta la sua vita futura.  La misura alta della fatica dei figli, sarà la misura alta della gioia dei genitori.

Il quarto Comandamento inizia con il verbo “onorare”. Il verbo Onorare nella Bibbia viene riservato solo a Dio. In questo caso è Dio che lo usa nei confronti del Padre e della Madre. Quindi Onorare e Amare i genitori vuol dire Onorare e Amare Dio.

Onorare il Padre e la Madre significaonora la Tua vita”: chi onora il Padre e la Madrevive meglio e prolunga la vita su questa terra”, afferma il libro del Siracide e del Deuteronomio. Se ci si prende cura dei genitori, come loro hanno preso cura dei figli nell’età della fanciullezza, con le cure e le attenzioni dei figli (adulti) i genitori vivranno più a lungo, continua il libro del Deuteronomio.

Queste affermazioni di ricambiare attenzioni e cure da parte dei figli ai genitori nella vecchiaia sono proprie del diritto naturale, come afferma la stessa nostra Costituzione italiana. Quindi, secondo la Bibbia e il Diritto, Padre e Madre sono riconosciuti i primi e importanti formatori ed educatori dei figli. Il loro difficile compito riuscirà nella misura in cui sapranno testimoniare ai loro figli la capacità di educarli con l’esperienza di vita vissuta.

 Non esiste una formula, un corso per diventare “maestri di educazione genitoriale”, sarà giorno dopo giorno e con tanta pazienza, fra fatiche e ansie, gioie e soddisfazioni che i figli riconosceranno il significato e l’alto valore del quarto Comandamento: Onora il Padre e la Madre.

Da qui scaturisce un comportamento di gratitudine da parte dei figli nei confronti dei propri genitori: “ non contraddirli, di non separarsi da loro, essere presenti spesso nella loro vita specialmente quando i figli vivono in un’altra città” ( Libro del Siracide)

I figli sentiranno sempre il bisogno di esprimere un grazie ai loro genitori per il dono della vita e per tutti i benefici che hanno loro trasmesso e continuamente trasmettono. Nella vita non tutti diventano genitori, ma figli lo si è sempre. Vorrei concludere questa riflessione con le parole di un grande Maestro e Testimone di fede e di vita il Beato Card. John Henry Newman(1801-1890). Da questo grande “uomo di Dio” e di cultura, dalla sua personalità adamantina traspare un’esperienza familiare vissuta tra gioie e dolori ma chiaro è il sentimento dell’amore che ha animato la sua vita di figlio e di fratello anche nei periodi di grandi difficoltà.

Newman era molto affezionato alla propria famiglia e possedeva il dono di farsi degli amici. Volentieri sottolineava il fatto che Cristo avesse scelto di nascere da una Madre umana allo scopo di “onorare tutte quelle relazioni terrene e i legami che sono per noi naturali …  Perciò è nostro dovere Amare e Onorare i nostri fratelli, sorelle, gli amici, tanto più che questo già era un dovere dell’uomo prima che nostro Signore venisse sulla terra. Mentre cerchiamo di essere migliori cristiani, più convinti e zelanti servitori di Cristo, dobbiamo diventare sempre più desiderosi del bene di chi ci vive accanto … richiamando alla mente come il nostro Signore ha amato i suoi genitori”.  Le sue lettere ai familiari testimoniano il suo affetto per loro.

Come già detto, Onorare il Padre e la Madre vuol dire Onorare Dio. Dio è il Creatore, che ama tutte le sue creature. Dobbiamo amarLo ed esserGli riconoscenti per averci donato e concesso un Padre e una Madre.